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Le nuove emissioni di Btp nel 2024 e le previsioni rendimenti e tassi di interesse previsti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Nuovi Btp nel 2024

Il Tesoro valuta l'opportunità di effettuare una o più emissioni di Btp Italia nel corso dell'anno riservandosi la flessibilità nella scelta della scadenza per il nuovo titolo.

Il Ministero dell'Economia ha emesso il calendario 2023 del Debito Pubblico, accompagnato dalle Linee Guida per la gestione. I nuovi Btp 2024 rivestono naturalmente un aspetto centrale. Il documento fornisce una serie di dettagli rilevanti, in particolare per quanto concerne i titoli di Stato a medio e lungo termine che saranno oggetto di proposta nel corso del 2024. Vediamo quindi:

  • Btp nel 2024, quali sono le nuove emissioni
  • Rendimenti e tassi di interessi: le previsioni sui Btp per il 2024

Btp nel 2024, quali sono le nuove emissioni

Nel prossimo anno andranno in scadenza due Btp Italia, ammontanti complessivamente a circa 12 miliardi di euro. Al fine di soddisfare la domanda degli investitori, il Tesoro prevede di valutare l'opportunità di effettuare una o più emissioni di Btp Italia nel corso dell'anno, riservandosi la massima flessibilità nella scelta della scadenza più opportuna per il nuovo titolo. Nel corso del prossimo anno sarà valutata anche la possibilità di emettere nuovi Btp Futura sulla base delle condizioni di mercato e della domanda verso lo strumento.

Relativamente ai singoli titoli, il Btp Valore, i nuovi strumenti di debito dedicati esclusivamente ai risparmiatori individuali e simili, è stato emesso in due tranche nei mesi di giugno e ottobre, raggiungendo un totale di oltre 35 miliardi di euro e ottenendo un ampio apprezzamento da parte del mercato. Per il 2024, il Tesoro valuterà l'opportunità di effettuare una o più emissioni di Btp Valore, riservandosi la massima discrezionalità nel valutare in prossimità del collocamento la struttura finanziaria più opportuna circa la scadenza.

Anche nel prossimo anno proseguirà l'emissione di Btp Green, per volumi allineati alla media di questi tre anni di emissione, fornendo liquidità ai titoli esistenti e valutando la possibilità di collocare un nuovo titolo mediante sindacato.

Rendimenti e tassi di interessi: le previsioni sui Btp per il 2024

Ci si aspetta dei tagli dei tassi di interesse da parte della Bce e di conseguenza i rendimenti, al netto di sorprese, dovrebbero essere inferiori. Più esattamente non dovrebbero andare oltre il 2-2,2%, se non inferiore. Essendo il livello medio dei prezzi in calo, anche i rendimenti legati all'inflazione saranno più bassi rispetto al 4,5% iniziale. Lo spread Btp in fase calante non dovrebbe fare aumentare i tassi di interesse per poi stabilzzarsi durante l'anno.

Ma facciamo un passo indietro per inquadrare la situazione. A partire dal 2023, si è assistito all'erogazione di titoli a medio-lungo termine per un ammontare complessivo di poco inferiore ai 360 miliardi di euro. La quantità totale di titoli emessi ha raggiunto un valore leggermente al di sotto dei 516 miliardi di euro. L

a vita media a fine anno è rimasta stabile intorno ai 7 anni, registrando precisamente 6,97 nel 2023, in confronto ai 7,04 del 2022. Le proiezioni per il 2024 prevedono emissioni di titoli a medio-lungo termine comprese tra 340 e 360 miliardi di euro, mantenendosi quindi su livelli analoghi a quelli dell'anno in corso. Particolare attenzione sarà dedicata agli strumenti dedicati al retail, considerando l'ottimo riscontro ottenuto tra i risparmiatori retail e tenendo conto del contesto di tassi di interesse più elevati rispetto al passato.

Come indicato nel documento, la politica di emissione e gestione del debito per il 2024 sarà orientata a raggiungere i seguenti obiettivi: garantire la copertura del fabbisogno a costi il più possibile in linea con l'andamento del mercato; consolidare i risultati già ottenuti in termini di esposizione ai principali rischi, in particolare quelli di tasso di interesse e di rifinanziamento, mediante la progressiva e graduale riduzione delle emissioni nel tratto a breve della curva dei rendimenti; contribuire a un progressivo miglioramento delle condizioni di liquidità del mercato secondario; proseguire nell'efficiente gestione delle giacenze liquide del Tesoro.

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