Il settore pubblico adotterà nuovi orari per le visite fiscali rivolte ai dipendenti in malattia. Ecco tutte le novità in vigore.
Arriva una parziale rivisitazione della riforma Madia per la Pubblica Amministrazione nella parte relativa alle fasce di reperibilità. Alla base del cambiamento - come stabilito dal Tar - c'è l'armonizzazione della disciplina dei settori pubblico e privato, alla quale il decreto era chiamato, relativamente alle fasce orarie di reperibilità, che sono rimaste profondamente differenziate, in modo decisamente più penalizzante per i dipendenti pubblici. Approfondiamo le novità:
La riforma mira a equiparare sostanzialmente le fasce orarie tra il settore pubblico e il settore privato. Il Tar ha dichiarato incostituzionale la disparità di trattamento tra i due settori, evidenziando che il mantenimento delle fasce orarie differenziate, con una durata complessiva nel settore pubblico quasi doppia rispetto al settore privato (7 ore rispetto a 4 nell'arco di una giornata), indica uno sviamento di potere.
I giudici hanno sottolineato che tale disparità suggerisce un approccio che presume la necessità di controlli più rigidi nel settore pubblico, il che è in contrasto con la tutela garantita dall'articolo 32 della Costituzione.
Fino a ulteriori disposizioni, l'Inps ha comunicato che le visite mediche di controllo domiciliare saranno condotte dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 17 alle 19 ogni giorno, compresi domeniche e festivi.
Il medico curante può segnalare, attraverso un certificato medico, circostanze particolari che giustificano l'esenzione del paziente dalla visita fiscale. In particolare, il medico curante può utilizzare il codice di esclusione E per esonerare il lavoratore malato dalle visite fiscali obbligatorie.
Il codice di esclusione E è un'annotazione che il medico può apporre sul certificato medico per indicare l'esclusione del paziente dalla visita fiscale dell'Inps. Questo codice viene impiegato quando il medico ritiene che il paziente non sia idoneo a sottoporsi a una visita fiscale a causa di condizioni di salute.
Il codice E è generalmente accompagnato da una breve descrizione che specifica la motivazione dell'esclusione dalla visita fiscale. Ad esempio, il medico potrebbe indicare che il paziente richiede riposo assoluto per un periodo specifico o che necessita di terapie riabilitative o cure specialistiche che rendono inopportuna la visita fiscale.
L'applicazione del codice "E" non esclude il paziente dalla revisione della documentazione medica e previdenziale da parte dell'Inps, ma può contribuire a dimostrare la condotta corretta del paziente. La decisione ultima spetta al medico dell'Inps, che valuterà attentamente la situazione specifica del paziente e potrebbe richiedere ulteriori verifiche o documentazione.
Le assenze giustificate dalla visita fiscale dell'Inps sono quelle supportate da certificati medici validi rilasciati da un medico curante o da una struttura sanitaria accreditata. Alcuni esempi sono: