Le previsioni per la crescita economica nel 2024 sono modeste per i principali Paesi, con una stima compresa tra lo 0,5% e l'1%, cosa fare?
Visto che lo scenario e non sono ancora arrivati tagli così corposi dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea, diventa ancora più cruciale sapere se conviene ancora investire in obbligazione e Btp nel 2024? Il 2023 si è rivelato un anno importante per il mercato del reddito fisso, caratterizzato da un aumento dei tassi di interesse da parte delle principali banche centrali.
Questo incremento ha portato i tassi ai livelli più alti riscontrati dal periodo della crisi dei mutui subprime del 2007-2008, con la Federal Reserve al 5,50% e la Banca centrale europea al 4,50%. Di conseguenza, i rendimenti dei titoli di Stato hanno registrato un notevole aumento, offrendo ai risparmiatori un rifugio sicuro per la propria liquidità e garantendo entrate periodiche fisse.
Il contesto attuale potrebbe creare una nuova opportunità nel mercato del reddito fisso, non limitandosi solo al tasso d'interesse. I recenti dati macroeconomici, con un aumento dell'inflazione sia in Europa che negli Stati Uniti, hanno posticipato di alcuni mesi l'attesa per il primo taglio dei tassi, probabilmente previsto non prima di giugno.
Nonostante questa prospettiva, il mercato continua a guardare con interesse alla possibilità di un'inversione della politica monetaria da parte delle banche centrali, che potrebbe portare a un aumento dei prezzi dei titoli di Stato. Questa situazione potrebbe offrire opportunità per gli investitori, soprattutto attraverso l'allungamento della duration dei titoli. Vediamo quindi:
Le previsioni per la crescita economica nel 2024 sono modeste per i principali Paesi, con una stima compresa tra lo 0,5% e l'1%. Il dato cruciale da monitorare rimane quello dell'occupazione. Negli Stati Uniti, l'occupazione rimane solida, ma i dati più recenti hanno cominciato a deludere le aspettative degli analisti. Negli ultimi 30 anni, quasi tutti i principali Paesi hanno registrato tassi di disoccupazione vicini ai minimi storici, suggerendo un margine limitato per altri miglioramenti.
Durante le crisi economiche la disoccupazione può aumentare rapidamente, con effetti negativi sulla crescita economica. In caso di una possibile recessione, la Federal Reserve potrebbe intervenire con misure aggressive sui tassi di interesse, creando così nuove opportunità nel mercato del reddito fisso.
Ugo Lancioni, head of currency management presso Neuberger Berman, spiega che attualmente mantengono una duration leggermente superiore alla media storica. In termini di curva di rendimento, preferiscono una maggiore ripidità, che potrebbe manifestarsi sia con un aumento dei tassi a lungo termine sia con una diminuzione dei tassi a breve termine. Tuttavia, questa posizione potrebbe essere rivista in base alle condizioni di inflazione e crescita economica.
Dal 1994 ad oggi, la Federal Reserve ha attraversato cinque cicli di riduzione dei tassi di interesse, di cui due negli anni '90 e tre a partire dal 2000. Durante il primo periodo, il ciclo medio è stato caratterizzato da una riduzione di 400 punti base, mentre dal 2000 questa riduzione è stata di 425 punti base.
Oggi il mercato sta anticipando un ciclo di riduzione di breve periodo di 70 punti base nei prossimi dodici mesi e di 175 punti base nei successivi due anni. In caso di un rallentamento economico più significativo, il mercato potrebbe iniziare a prezzare un taglio più aggressivo, una situazione che sarebbe favorevole per i titoli obbligazionari, soprattutto quelli di alta qualità.
Oltre ai titoli di Stato e ai nuovi Btp, si possono individuare opportunità anche nei mercati obbligazionari societari, sia investment grade ad alto rating sia high yield ad alto rendimento. Secondo Antonio Serpico, senior portfolio manager di Neuberger Berman, che ha parlato al Corriere della Sera, la rotazione da azioni a obbligazioni potrebbe proseguire nel corso del 2024. Le società presentano fondamentali solidi, con elevati livelli di liquidità e una moderata leva finanziaria. I rendimenti dei corporate bond oscillano tra il 4% e il 6%, in particolare si evidenziano le emissioni bancarie, soprattutto in Europa, che risultano più convenienti rispetto al settore industriale.
Considerando un aumento del rischio, ci sono opportunità interessanti nell'high yield, ma occorre essere selettivi. Nonostante le previsioni di un tasso di default generalmente contenuto nel 2024, le società con una leva finanziaria più elevata potrebbero incontrare delle difficoltà. Nel complesso, nel mercato dell'high yield si registra una dispersione, con il mercato che penalizza le società che emettono profit warning o che non raggiungono le aspettative, conclude Serpico.