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Le tasse nel 2025 aumentano o diminuiscono per i pensionati? Facciamo chiarezza dopo tanti annunci

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono le tasse che devono pagare i pensionati e come cambiano il prossimo anno 2025: tutti i chiarimenti

Le tasse nel 2025 aumentano o diminuiscono per i pensionati? Anche i pensionati, così come i lavoratori dipendenti e autonomi, sono soggetti al versamento delle tasse. Pagano, infatti, l’Irpef nazionale, le addizionali locali (Irpef regionale e comunali) ma anche le altre imposte locali, come l’Imu (se proprietari di più case) e la Tari sui rifiuti. 

Di seguito ci occupiamo di fare chiarezza sulle tasse che possono aumentare o diminuire per coloro che percepiscono i redditi da pensione per effetto delle misure del 2025.  

  • Le tasse nel 2025 aumentano o diminuiscono per i pensionati?
  • Perché cambiano gli importi delle tasse per i pensionati nel 2025, con aumenti o riduzioni 

Le tasse nel 2025 aumentano o diminuiscono per i pensionati?

Non è possibile dire con certezza se nel 2025 le tasse per i pensionati aumentano o diminuiscono, perchè molto dipenderà dai singoli casi e dalle diverse situazioni.

Per alcuni ci saranno aumenti e per altri riduzioni. Tutto dipende soprattutto dal reddito percepito e dalle novità fiscali applicate.

Dunque, per alcuni pensionati le tasse aumenteranno, mentre per altri diminuiranno.

Quali sono i motivi delle oscillazioni dei pagamenti

I calcoli dei pagamenti delle tasse nel 2025 per i pensionati cambiano per diversi motivi che sono soprattutto le tre aliquote Irpef ancora confermate per il prossimo anno e le nuove detrazioni, modulate sui redditi.

Partendo dall’Irpef, ancora per il prossimo anno, il governo ha confermato i tre scaglioni vigenti, senza alcuna riduzione, come era stato annunciato.

Restano, dunque, il primo scaglione di redditi fino a 28mila euro, per cui è prevista un’aliquota pari al 23%; il secondo per i redditi compresi tra 28.001 e 50mila euro, su cui si applica aliquota al 35%; e il terzo per i redditi superiori ai 50.001 euro, per cui vale l’aliquota del 43%.

Nulla cambia anche per i pensionati che percepiscono bassi redditi e che rientrano nella cosiddetta no tax area, ancora fissata fino a 8.500 euro annui e non aumentata a 12mila euro, come si era detto inizialmente.

Ci sono poi le considerare le detrazioni fiscali, che sono dei seguenti importi:

  • 1.955 euro, se il reddito complessivo si attesta entro gli 8.500 euro e comunque l’importo della detrazione effettivamente spettante non può essere inferiore a 713 euro;
  • 700 euro, aumentata del prodotto fra 1.255 euro e l’importo corrispondente al rapporto fra 28.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 19.500 euro, se il reddito complessivo è superiore a 8.500 euro ma non resta entro i 28mila euro;
  • 700 euro, se il reddito complessivo è superiore a 28mila euro ma resta entro i 50mila euro e la detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 22mila euro.
Oltre i 50mila euro, non spetta alcuna detrazione per reddito da pensione.
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