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Medicina, primi 6 mesi senza test. E' una farsa, le accuse degli studenti. Ecco cosa sta succedendo davvero

di Marcello Tansini pubblicato il
Cosa sta succedendo davvero

Accesso libero a Medicina, nuova riforma senza test d'ingresso: semestre filtro, esami, ruolo dei CFU e graduatoria nazionale. Le voci degli studenti, le criticità del sistema e i consigli pratici per orientarsi.

L'accesso ai corsi universitari di Medicina ha subito una trasformazione significativa con l'abolizione del test nazionale d'ingresso, avviando una stagione inedita per il sistema accademico italiano. Dal 2025, il sistema di selezione a numero chiuso sarà sostituito da un modello che permette a chiunque di iscriversi liberamente al primo semestre, spostando però la selezione vera e propria al termine di questo periodo iniziale.

Questo cambiamento intende favorire un approccio più inclusivo e meritocratico, garantendo a tutti gli interessati la possibilità di intraprendere il percorso medico almeno per i primi mesi. Tuttavia, la riforma ha suscitato un vivace dibattito tra istituzioni, studenti e operatori sanitari sull'efficacia di questa nuova modalità di accesso e sulle sue possibili conseguenze per la qualità della formazione specialistica e per il sistema sanitario.

La nuova riforma: come funziona l'iscrizione libera e il semestre filtro

Il nuovo regolamento in materia di accesso ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria prevede la soppressione del test d'ingresso preliminare e l'attivazione di un sistema definito "semestre filtro". L'iscrizione ai corsi sarà pertanto libera e automatica, senza soglie iniziali e direttamente online tramite la piattaforma Universitaly tra giugno e luglio, secondo la normativa ministeriale in vigore.

Tutti gli studenti con diploma potranno così avviare il proprio percorso accademico scegliendo le sedi preferite per la frequenza ed indicando contestualmente anche corsi affini di interesse per una potenziale riconversione futura. Le lezioni inizieranno il 1° settembre e saranno uniformi a livello nazionale per tutti gli iscritti: il programma comprende materie di base come biologia, chimica, fisica e propedeutica biochimica, comuni in tutti gli Atenei.

Questa apertura, tuttavia, rappresenta un'apparentemente concessione di massa solo per la fase iniziale: la selettività viene infatti differita alla conclusione del semestre filtro, quando la platea verrà drasticamente ridotta in base agli esiti degli esami obbligatori. Ogni ateneo ha il compito di garantire un'offerta didattica adeguata sia in presenza che tramite sistemi telematici, per garantire pari opportunità di preparazione sull'intero territorio nazionale:

  • Possibilità di frequenza a lezioni in aula o da remoto secondo le disponibilità logistiche degli Atenei;
  • Obbligo, per ciascun iscritto, di indicare selezioni alternative sia per la prosecuzione nella facoltà iniziale sia per eventuali corsi affini;
  • Finanziamento ministeriale a sostegno della riforma, destinato ad ampliare il numero dei posti disponibili e a facilitare i passaggi tra corsi collegati.
L'iscrizione multipla e la scelta delle sedi rappresentano una strategia pensata per garantire flessibilità e per assicurare che nessun candidato adeguatamente preparato rimanga escluso da un percorso universitario coerente con gli esami sostenuti nel primo semestre.

Come si svolgono gli esami del primo semestre e il ruolo dei CFU

L'articolazione delle verifiche nel semestre filtro costituisce il fulcro del nuovo modello di accesso. Al termine della prima parte dell'anno accademico, gli studenti sono chiamati a sostenere tre esami nazionali, le cui prove sono standardizzate su tutto il territorio per assicurare equità nella valutazione:

  • Biologia
  • Chimica e biochimica propedeutica
  • Fisica
Ogni prova include 31 quesiti e prevede una durata di 45 minuti. Le sessioni d'esame sono calendarizzate a livello nazionale (tipicamente a novembre e dicembre). Lo studente che desideri migliorare il punteggio può sostenere nuovamente la prova nella sessione successiva, esercitando la facoltà di rifiutare il voto precedente.

L'aspetto decisivo del nuovo sistema è l'utilizzo dei Crediti Formativi Universitari (CFU), uno strumento nato per uniformare la misurazione dell'impegno richiesto agli studenti nelle diverse materie accademiche. Nel semestre filtro, ogni esame superato attribuisce 6 CFU: il conseguimento di tutti e 18 i crediti previsti è condizione imprescindibile per l'ammissione alla graduatoria nazionale. Inoltre, il voto conseguito in ciascun esame incide direttamente sulla posizione in graduatoria.

Il sistema proposto non si basa sul superamento di una soglia fissa, ma promuove una competizione interna basata sui risultati reali conseguiti: accede al secondo semestre soltanto chi tra tutti gli iscritti si posiziona tra i migliori. Questo meccanismo incentiva una preparazione approfondita sin dall'inizio e determina una selezione meritocratica, pur consentendo la prosecuzione degli studi in altri indirizzi analoghi mediante il riconoscimento automatico dei CFU già acquisiti.

Graduatoria nazionale, accesso al secondo semestre e opzioni alternative

Al termine degli esami previsti nel semestre filtro, viene stilata una graduatoria nazionale. Questo elenco determina quali studenti potranno effettivamente proseguire nel corso di laurea prescelto a partire dal secondo semestre. L'ammissione non dipende solo dal conseguimento di una soglia minima (18/30 in ciascun esame), ma dalla posizione relativa rispetto a quella degli altri candidati. In pratica:

  • I punteggi attribuiti in ciascun esame, sommati ai CFU maturati, formano il punteggio totale;
  • La posizione in graduatoria determina chi avrà accesso ai posti disponibili per il secondo semestre;
  • Secondo i dati più aggiornati, il numero delle posizioni a disposizione è superiore rispetto agli anni precedenti (circa 24.000 in tutta Italia), grazie anche agli incrementi finanziati dal Ministero.
La struttura della graduatoria, nazionale e centralizzata, punta a garantire trasparenza e omogeneità di criteri, superando le disparità tra atenei. Un elemento essenziale di questo modello è la tracciabilità del percorso: chi, pur avendo sostenuto tutte le prove e raggiunto i CFU minimi, non dovesse essere ammesso, potrà comunque optare per il trasferimento verso una delle lauree affini indicate in fase di iscrizione (come Biotecnologie, Farmacia o Professioni Sanitarie), con possibilità di convertire i crediti già acquisiti.

Il sistema prevede anche la ripetizione del semestre filtro fino a tre volte laddove siano disponibili posti e nel rispetto delle nuove norme introdotte.

Criticità e preoccupazioni sollevate da studenti, docenti e specialisti

La transizione all'accesso medicina senza test ha provocato una serie di reazioni contrastanti all'interno della comunità accademica e sanitaria. Da un lato, la misura è stata salutata come una possibile apertura democratica; dall'altro, sono emersi timori legati all'impatto sulla qualità della didattica e sugli equilibri interni delle Università.

  • Sovraffollamento e risorse limitate: l'afflusso di un numero molto più elevato di matricole mette a dura prova le strutture esistenti, rendendo difficile garantire la qualità delle lezioni, dei laboratori e delle esercitazioni pratiche.
  • Didattica a distanza e carenza di esperienze laboratoriali: con l'aumento dei partecipanti, vi è il rischio che molte attività vengano svolte prevalentemente in modalità telematica, riducendo le opportunità di apprendimento pratico e diretto.
  • Validità della selezione: la sostituzione del test nazionale con una serie di esami a crocette e risposte multiple viene vista da alcuni come una perdita di approfondimento valutativo; scegliere i futuri medici solo sulla base di domande chiuse sulle materie scientifiche di base rischia di escludere studenti potenzialmente brillanti in altre discipline cliniche.
  • Incertezza organizzativa: rettori e presidi hanno espresso la necessità di chiarezza normativa per poter implementare in modo efficace la riforma. Molte decisioni risultano ancora subordinate alle direttive attuative ministeriali.
  • Preoccupazioni etiche e di sistema: i rappresentanti degli specializzandi sottolineano come la vera criticità per la formazione dei medici emerga in realtà nella fase post laurea, dove la disponibilità di borse di studio e la carenza negli specialismi critici costituiscono nodi irrisolti del sistema.
La recente segnalazione del Ministero alle autorità garante della concorrenza e alla Procura della Repubblica sulle pubblicità ingannevoli relative ai corsi di preparazione per il semestre filtro mostra una crescente sensibilità anche verso l'affidabilità delle informazioni diffuse agli studenti.

Consigli pratici per aspiranti studenti di Medicina e preparazione al nuovo percorso

Per affrontare con successo il semestre filtro e massimizzare le proprie possibilità di proseguire nel percorso medico, è raccomandabile adottare strategie di studio e preparazione mirate già prima dell'ingresso in università. Di seguito alcune buone prassi per gli studenti interessati:

  • Consolidare le basi nelle materie chiave (biologia, chimica, fisica) durante l'ultimo anno delle scuole superiori;
  • Valutare la partecipazione a corsi di preparazione specifici per i test del semestre filtro e consultare i sylabus pubblicati dagli atenei sulla piattaforma ministeriale;
  • Sfruttare le occasioni di orientamento PCTO in ambito sanitario e biomedico, arricchendo il proprio curriculum e la consapevolezza personale sulle sfide della professione;
  • Prestare attenzione ai requisiti di ammissione e alle scadenze indicate su Universitaly, mantenendo aggiornate le proprie preferenze su sedi e corsi affini;
  • Mantenere un approccio flessibile e maturo rispetto alle possibili alternative: la riforma, attraverso il riconoscimento dei crediti acquisiti, consente infatti di accedere rapidamente ad altri percorsi di area sanitaria in caso di mancata ammissione, valorizzando comunque il lavoro svolto nel semestre filtro.
Infine, è opportuno consultare periodicamente sopralluoghi, documenti ufficiali e aggiornamenti normativi pubblicati sul sito del Ministero dell'Università e degli Atenei, per essere certi di seguire un iter legale, trasparente e conforme alle disposizioni vigenti.