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Metalmeccanici, le novità sul rinnovo del contratto CCNL 2024-2027 dopo lo sciopero di venerdì 28 Marzo. Si muove qualcosa?

di Marianna Quatraro pubblicato il
Metalmeccanici novita contratto

Non sembrano rosee le prospettive di rinnovo del Ccnl Metalmeccanici 2024-2027 anche dopo l’ultimo sciopero di venerdì scorso

Quali sono le novità sul rinnovo del Ccnl Metalmeccanici 2024-2027 dopo l’ultimo sciopero di venerdì 28 marzo? Le discussioni e le trattative sul rinnovo contrattuale dei metalmeccanici continuano ad essere molto confuse e difficili. 

Venerdì 28 marzo si è tenuto l’ultimo sciopero organizzato, in ordine temporale, con l’auspicio che non se ne organizzino più perché magari qualche spiraglio potrà aprirsi. Ma le prospettive non sembrano poi così rosee. 

  • Cosa è successo dopo l’ultimo sciopero di venerdì 28 marzo per il rinnovo del Ccnl Metalmeccanici
  • Nel frattempo i lavoratori continuano a perdere soldi

Cosa è successo dopo l’ultimo sciopero di venerdì 28 marzo per il rinnovo del Ccnl Metalmeccanici

Lo sciopero proclamato da Fiom, Fim Cisl e Uil venerdì 28 marzo ha visto una grande adesione dei lavoratori del comparto metalmeccanico in tutta Italia.

Sindacati e dipendenti rilanciano sulla volontà, forte, di ottenere un rinnovo contrattuale e alle condizioni presentate, per sostenere e valorizzare i lavoratori del settore.

Ma proprio venerdì, dopo lo sciopero, Federmeccanica, con un tweet su social network X, ex Twitter, ha postato un’immagine Istat dal titolo ‘Clima di fiducia delle imprese per settore di attività economica’, che mostra l’andamento della fiducia di diverse categorie di aziende italiane da gennaio 2016 a marzo 2025. 

Dalle curve, che rappresentano il manifatturiero, le costruzioni, il commercio e i servizi, emerge un chiaro calo significativo della fiducia, con un picco negativo intorno al 2020 (probabilmente dovuto alla pandemia a causa del Covid) e una ripresa parziale, seguita da una nuova flessione più recente. 

E Stefano Franchi, Direttore della federazione confindustriale, ha chiaramente spiegato che il clima non è assolutamente buono.

Per questo motivo, pur accettando e ritenendo valide le richieste dei sindacati per il rinnovo contrattuale, le fragili condizioni economiche del Paese non permettono di fare il passo più lungo della gamba e i continui scioperi non fanno che rappresentare un elemento di ulteriore destabilizzazione.

Eventuali altre interruzioni dell’attività rischiano di aggravare la situazione già precaria. E si continua a barcollare nell’incertezza. I sindacati continuano a battersi e rilanciare sulle proprie richieste, gli industriali, dal canto loro, puntano su contropoposte.

E le discussioni restano ancora molto aperte. E’ difficile pensare ora ad una conclusione delle trattative in tempi brevi. 

Proprio in questo clima, potrebbe intromettersi il governo con una decisione autonoma di aumenti retributivi da garantire ai lavoratori, ma si tratterebbe di un intervento non certo positivo, come abbiamo già spiegato in un precedente articolo, come sta del resto accadendo anche per il rinnovo del Ccnl della Sanità. 

Nel frattempo i lavoratori continuano a perdere soldi

A causa dei continui scioperi, che potrebbero ancor più destabilizzare e far calare la fiducia, i lavoratori continuano anche a perdere soldi. 

Da dicembre ad oggi i dipendenti che hanno aderito a tutte le iniziative di sciopero (a dicembre 2024, a febbraio 2025 e a marzo 2025) hanno totalizzato 24 ore di assenza. Alle astensioni collettive si aggiungono anche il rifiuto di effettuare straordinari e garantire flessibilità, sin dall’inizio della mobilitazione. 

Dunque, dopo 4 mesi di mobilitazione, la perdita complessiva che i lavoratori hanno subito per continuare a battersi per la richiesta di 280 euro di aumento in busta paga risulta in media di 200 euro per singolo dipendente.