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Monopattini con targa, assicurazione e nuovi obblighi. A che punto siamo? Qualcosa si muove, ma poco

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Obbligo monopattini con assicurazione

Monopattini elettrici e nuove regole: tra obbligo di targa, assicurazione, casco e limiti, il quadro normativo italiano evolve tra incertezze, ritardi operativi e prospettive di armonizzazione europea.

Negli ultimi anni, la diffusione dei monopattini elettrici ha trasformato la mobilità urbana, favorendo soluzioni sostenibili e veloci per spostamenti di breve e media distanza. Tuttavia, la crescita dell'utilizzo di questi veicoli ha evidenziato diverse criticità legate alla sicurezza, alla regolamentazione e alla convivenza con altri utenti della strada. Il legislatore italiano è intervenuto con una serie di aggiornamenti normativi, culminati nella legge 177/2024, che ha portato cambiamenti sostanziali nell'ambito della micromobilità elettrica.

L'intento principale di queste nuove disposizioni è quello di incrementare la sicurezza stradale e rendere più responsabile l'uso dei monopattini, equiparando in diversi punti le responsabilità dei possessori di questi mezzi a quelle già in vigore per altri veicoli a motore. Oggi il quadro normativo è articolato e vede coinvolti diversi obblighi per chi sceglie di affidarsi a un monopattino elettrico: identificazione tramite contrassegno, sottoscrizione di una polizza assicurativa e rispetto di determinate dotazioni di sicurezza.

Targa obbligatoria per i monopattini elettrici: cosa prevede la legge

La normativa più recente prevede che ogni monopattino elettrico sia dotato di un contrassegno identificativo adesivo, plastificato e non rimovibile, denominato comunemente targhino. Questo elemento di identificazione non si configura come una targa tradizionale metallica ma piuttosto come un codice alfanumerico associato alla persona fisica che detiene il mezzo:

  • La finalità è chiara: porre fine all'anonimato e facilitare l'identificazione dei responsabili in caso di infrazioni, incidenti o furti.
  • Il nuovo contrassegno dovrà essere richiesto dal proprietario del monopattino presso la Motorizzazione Civile, le Delegazioni ACI o gli studi di consulenza automobilistica.
  • Tale identificativo sarà inestricabilmente legato al monopattino: in caso di vendita o cessione, il targhino dovrà essere distrutto ed emesso uno nuovo per il successivo proprietario.
Il requisito di applicare questa etichetta plastificata, realizzata dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, si inserisce in un quadro di rigoroso controllo e tracciabilità dei mezzi sulle strade urbane. Le modalità di apposizione prevedono l'installazione sul parafango posteriore o, in alternativa, sul piantone dello sterzo, in posizioni ben visibili. L'introduzione dell'obbligo ha un impatto diretto sull'operatività delle forze dell'ordine, che potranno così accertare più agevolmente la regolarità dei veicoli circolanti.

Chi dovesse circolare senza il contrassegno, una volta operativo l'obbligo, rischierà sanzioni amministrative comprese tra i 100 e i 400 euro.

I tempi di applicazione e le difficoltà: decreti, piattaforme e ritardi

Nonostante la legge sia formalmente in vigore dal dicembre 2024, l'obbligo operativo del targhino e della copertura assicurativa è stato oggetto di ritardi. Dopo la pubblicazione del decreto attuativo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono emerse alcune criticità applicative:

  • La piattaforma telematica, necessaria per la richiesta e la generazione dei contrassegni, non è ancora attiva, ostacolando l'avvio effettivo della procedura.
  • Il MIT dovrà prima rendere operativo questo portale, attraverso un nuovo decreto entro 90 giorni, dopo di che si dovranno attendere ulteriori 60 giorni prima che partano le sanzioni e le effettive richieste di targhini.
  • Le società di sharing e i privati si trovano davanti a un vuoto tecnico-legislativo che, di fatto, posticipa l'entrata in vigore reale delle nuove regole.
Nell'arco dell'ultimo anno, l'attesa per i decreti attuativi ha comportato una fase di sospensione operativa: si è quindi creata una situazione di terra di mezzo, in cui le regole sono note ma non ancora sanzionabili. Questi ritardi hanno sollevato proteste sia da parte degli utenti che degli operatori del settore, costringendo le autorità a interventi chiarificatori e a modifiche organizzative.

Come si ottiene il contrassegno identificativo e quali i costi effettivi

Il procedimento per l'ottenimento del contrassegno identificativo prevede la presentazione della richiesta presso gli uffici della Motorizzazione, Delegazioni ACI o studi autorizzati di consulenza automobilistica. Al completamento della procedura digitale e amministrativa, il targhino, prodotto dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, viene consegnato direttamente al richiedente:

Costo ufficiale del contrassegno

8,66 euro

Voce di spesa – produzione

5,03 euro

IVA al 22%

1,11 euro

Quota di maggiorazione

2,52 euro

Tuttavia, ulteriori voci di costo possono incidere sul prezzo effettivo da sostenere per il cittadino, quali imposte di bollo e compensi per gli intermediari, portando la spesa reale dai 20 fino ai 35 euro. È inoltre importante sottolineare che il contrassegno è strettamente personale e non trasferibile in caso di cessione del mezzo.

Assicurazione RC obbligatoria: responsabilità civile e sanzioni previste

La copertura assicurativa di responsabilità civile diventerà obbligatoria per tutti i monopattini, sia di proprietà privata che, già oggi, in sharing. L'assicurazione RC comporta l'obbligo di tutelare terzi per danni a persone o cose provocati dal conducente durante la circolazione.

  • Le nuove polizze dedicate hanno un costo medio annuo tra i 25 e i 50 euro, variabile in base alla compagnia e alle garanzie offerte.
  • Senza copertura, chi provoca danni è direttamente e personalmente responsabile, rischiando esborsi economici anche molto elevati in caso di incidenti.
Saranno applicate sanzioni amministrative a coloro che circoleranno sprovvisti di un'assicurazione RC non appena questa obbligatorietà diventerà operativa: le multe potranno raggiungere cifre significative. L'attivazione effettiva della copertura RC sarà, tuttavia, vincolata alla piena entrata in funzione del sistema di identificazione tramite targhino, così da garantire una correlazione certa tra polizza, veicolo e proprietario.

Obbligo di casco e altre dotazioni di sicurezza: cosa cambia per gli utenti

Una delle modifiche più rilevanti introdotte dalla nuova normativa sui monopattini elettrici riguarda l'utilizzo di dotazioni di sicurezza. È ora obbligatorio per tutti i conducenti di monopattini indossare un casco omologato, in linea con quanto previsto dagli standard UNI EN 1078 e UNI EN 1080.

Sono previsti inoltre ulteriori dispositivi obbligatori:

  • Freni efficaci su entrambe le ruote
  • Luci anteriori e posteriori sempre accese
  • Indicatori di direzione (frecce)
  • Luce stop e campanello
  • Catadiottri laterali per una migliore visibilità
L'introduzione di questi requisiti vuole garantire maggiore sicurezza sia per chi guida sia per gli altri utenti della strada. Le disposizioni prevedono anche l'obbligo del giubbino ad alta visibilità fuori dai centri urbani. Il mancato rispetto delle dotazioni richieste è sanzionato con multe e, nei casi più gravi, può portare al sequestro del veicolo.

Anche in attesa dell'avvio definitivo dei nuovi obblighi, restano valide le norme già in vigore per la circolazione dei monopattini elettrici. Tra queste rientrano:

  • divieto di transito su marciapiedi e in contromano;
  • limite di velocità di 20 km/h sulle strade urbane e di 6 km/h nelle aree pedonali;
  • età minima per la guida fissata a 14 anni, che potrebbe essere innalzata in futuro;
  • obbligo di giubbino riflettente o luci aggiuntive fuori dai centri abitati o di notte;
  • sosta consentita esclusivamente nelle aree dedicate e negli stalli riservati;
  • divieto di trasportare passeggeri;
  • parcheggio vietato sui marciapiedi, salvo disposizioni locali specifiche;
  • possibilità di circolare solo su strade urbane con limite di velocità non superiore ai 50 km/h;
Le amministrazioni comunali hanno un ruolo centrale nella gestione delle aree di sosta e nell'attuazione dei controlli. Il mancato rispetto delle regole comporta sanzioni che vanno dai 100 ai 400 euro, oltre alle possibili conseguenze penali in caso di sinistro.


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