Cosa cambia dal 30 giugno per la definizione della disabilità e delle relative misure e tutele da riconoscere: i chiarimenti e le spiegazioni
Quali sono i nuovi criteri per definire la disabilità al via dal prossimo 30 giugno? Il governo ha approvato in via definitiva l’ultimo decreto attuativo della delega sulla disabilità che contiene una nuova definizione, prevede nuove valutazioni di riferimento per definire le percentuali di invalidità e definisce le modalità di intervento per garantire un progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato.
Prima dell’approvazione del nuovo provvedimento, erano definiti disabili con possibilità di avere la Legge 104 coloro che mostravano una minoranza fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva.
Dal 30 giugno, possono beneficiare della Legge 104 i soggetti che dimostrano di avere compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita, da quelli sociali, a quelli lavorativi.
E cambiano anche le procedure di valutazione e accertamento della disabilità, che saranno effettuate dall’Inps e sempre su domanda dell’interessato e con una singola visita di base per velocizzare i processi e concluderli entro 90 giorni dalla ricezione del certificato medico da parte dell’Istituto.
I tempi si riducono a 15 giorni per chi ha patologie gravi e a 30 giorni per i minori.
Dopo la visita, il certificato sarà trasmesso direttamente in via telematica e avrà una validità illimitata nel tempo.
Sempre in virtù di uno snellimento delle pratiche, sono state, infatti, cancellate le visite di rivedibilità.
Il processo di valutazione deve, in particolare: