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Nuova definizione e criteri per stabilire disabilità con rinnovato processo di valutazione al via dal 30 giugno 2024

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Cosa cambia dal 30 giugno per la definizione della disabilità e delle relative misure e tutele da riconoscere: i chiarimenti e le spiegazioni

Quali sono i nuovi criteri per definire la disabilità al via dal prossimo 30 giugno? Il governo ha approvato in via definitiva l’ultimo decreto attuativo della delega sulla disabilità che contiene una nuova definizione, prevede nuove valutazioni di riferimento per definire le percentuali di invalidità e definisce le modalità di intervento per garantire un progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato.

  • Quali sono i nuovi criteri per la definizione della disabilità 
  • Cambia anche il processo di valutazione e accertamento della disabilità

Quali sono i nuovi criteri per la definizione della disabilità 

Il nuovo Decreto Disabilità approvato prevede innanzitutto nuovi criteri per la definizione della disabilità

Prima dell’approvazione del nuovo provvedimento, erano definiti disabili con possibilità di avere la Legge 104 coloro che mostravano una minoranza fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva.

Dal 30 giugno, possono beneficiare della Legge 104 i soggetti che dimostrano di avere compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita, da quelli sociali, a quelli lavorativi.

Cambia anche il processo di valutazione e accertamento della disabilità

E cambiano anche le procedure di valutazione e accertamento della disabilità, che saranno effettuate dall’Inps e sempre su domanda dell’interessato e con una singola visita di base per velocizzare i processi e concluderli entro 90 giorni dalla ricezione del certificato medico da parte dell’Istituto. 

I tempi si riducono a 15 giorni per chi ha patologie gravi e a 30 giorni per i minori.

Dopo la visita, il certificato sarà trasmesso direttamente in via telematica e avrà una validità illimitata nel tempo.

Sempre in virtù di uno snellimento delle pratiche, sono state, infatti, cancellate le visite di rivedibilità. 

Il processo di valutazione deve, in particolare:

  • verificare la condizione di salute e valutare le durature e significative compromissioni dello stato di salute, funzionali, mentali, intellettive o sensoriali;
  • identificare i deficit funzionali e strutturali che ostacolano, in termini di salute, l’agire della persona;
  • valutare le conseguenze delle compromissioni funzionali e strutturali in termini di capacità negli ambiti dell’attività, della partecipazione, del lavoro e dell’apprendimento nell’ambito della formazione superiore;
  • individuare il profilo di funzionamento della persona per quanto riguarda la mobilità e l’autonomia nelle attività di base e strumentale agli atti di vita quotidiana;
  • stabilire il livello delle necessità di sostegno, lieve o medio, o di sostegno intensivo, elevato o molto elevato;
  • definire poi il relativo progetto di vita personalizzato (altra novità fondamentale prevista dal nuovo decreto disabilità).
Nei casi gravi, possono essere riconosciute alcune prestazioni sociali o socio sanitarie prima della fine del processo di valutazione.