Dopo un periodo di incertezza, il 2025 si prospetta come un'opportunità rilevante per gli investitori nell'obbligazionario e l'azionario. Quale opzione conviene di più?
In un panorama finanziario globale che ha mostrato rendimenti positivi negli ultimi 12 mesi, nonostante le sfide legate all'incremento dell'inflazione, alle politiche monetarie restrittive e alle tensioni geopolitiche, si profilano diverse variabili incerte che potrebbero influenzare l'evoluzione dei mercati nel 2025.
Quali saranno le prospettive per il prossimo anno e su cosa è preferibile investire nel confronto tra azioni e obbligazioni? Analizziamo insieme le valutazioni degli esperti e le previsioni relative alle opportunità di investimento tra questi due strumenti finanziari per il 2025.
Il 2025 si apre in un contesto di moderata crescita economica globale, stimata intorno al 2,6% secondo diverse società di gestione. Gli Stati Uniti guidano la ripresa con una previsione di espansione del 2,3%, sostenuta da consumi interni solidi e da una politica monetaria più accomodante, mentre l'Eurozona mostra una crescita più contenuta, prevista all'1%.
Un fattore determinante per i mercati sarà la direzione delle politiche monetarie. La Federal Reserve dovrebbe proseguire con un ciclo di riduzione dei tassi di circa 125 punti base entro la fine del 2025, mentre la BCE potrebbe operare tagli più graduali, portando potenzialmente il tasso sui depositi al 2% entro metà anno.
L'attenzione degli investitori sarà anche rivolta alle implicazioni economiche e commerciali della nuova amministrazione americana, con possibili effetti su dazi e relazioni commerciali internazionali, in particolare con la Cina, che potrebbero influenzare le dinamiche inflazionistiche e rallentare il processo di disinflazione globale.
Dopo un periodo di volatilità, il 2025 si configura come un'opportunità significativa per gli investitori nel mercato obbligazionario, in particolare quello americano, secondo l'analisi di Andrzej Skiba, Head of US Fixed Income e Senior Portfolio Manager presso RBC BlueBay. Con i tagli dei tassi della Federal Reserve all'orizzonte, l'anno potrebbe offrire rendimenti complessivi più consistenti per gli investitori nel credito societario investment grade.
Il supporto derivante dal carry (il rendimento garantito dalla differenza tra prezzo di acquisto e valore di rimborso) rende plausibile l'aspettativa di rendimenti a doppia cifra nel mercato obbligazionario statunitense. Skiba evidenzia come le imprese appaiano resilienti di fronte a potenziali rallentamenti economici, sottolineando la prospettiva di un recupero particolarmente vigoroso da parte degli emittenti statunitensi, considerando l'andamento positivo degli utili sottostanti. Nonostante i limitati margini negli spread, si individuano diverse aree di valore nel mercato, con un'enfasi particolare sull'importanza di una selezione attiva del credito.
BlackRock condivide questo ottimismo per il comparto obbligazionario nel 2025. La società di gestione patrimoniale focalizza l'attenzione sulle emissioni societarie, suggerendo invece maggiore cautela per quanto riguarda l'azionario. Sui tagli dei tassi d'interesse, viene adottato un approccio prudente, considerando l'impatto che potrebbero avere sulla valutazione dei titoli a reddito fisso.
Un'area particolarmente interessante nel 2025 potrebbe essere rappresentata dalle obbligazioni high yield europee. Secondo diversi analisti, questo segmento offre un valore relativo attraente, combinando fondamentali aziendali solidi con una composizione di qualità superiore rispetto ad altri mercati.
Le previsioni indicano che i tassi di insolvenza in Europa dovrebbero rimanere contenuti, intorno al 2-3% nei prossimi 12 mesi, significativamente al di sotto delle medie storiche. Nonostante i livelli di spread sul mercato europeo delle obbligazioni high yield siano inferiori alle medie storiche, gli investitori continuano a beneficiare di una cedola interessante, elemento cruciale considerando che, negli ultimi due decenni, il reddito ha rappresentato circa il 90% dei rendimenti complessivi generati da questa classe di attività.
È importante notare che gli investitori dovrebbero prepararsi a una maggiore dispersione tra settori e singoli emittenti, soprattutto nel contesto di un potenziale indebolimento dell'economia europea e dei rischi legati alle politiche commerciali internazionali.
Intesa Sanpaolo prevede un incremento dell'8% per l'indice Ftse Mib entro la fine del 2025, trainato principalmente dalla diminuzione dei tassi d'interesse. In questo scenario, emergono strategie mirate e titoli promettenti nel mercato azionario italiano per navigare le condizioni ancora instabili del prossimo anno.
Gli esperti di Morningstar identificano opportunità significative nel 2025. Nonostante i rischi persistenti legati all'inflazione, Morningstar Investment Management (MIM) valuta che il pericolo di una recessione negli Stati Uniti o in Europa non rappresenti lo scenario più probabile. Questa visione positiva crea nuove possibilità nella costruzione di portafogli bilanciati tra azioni e obbligazioni.
I mercati azionari globali rimangono ben posizionati per una crescita nel 2025, supportati da utili aziendali robusti, particolarmente negli Stati Uniti, dove si prevede un incremento superiore al 10%. Tuttavia, molti analisti suggeriscono un approccio selettivo, con un focus su settori caratterizzati da qualità e potenziale di crescita, privilegiando l'area americana rispetto ad altre regioni.
Wall Street potrebbe continuare a registrare nuovi massimi storici, seguendo la scia del significativo rally iniziato lo scorso anno, che ha portato a eccellenti performance nei principali indici azionari globali. Questo obiettivo è già stato raggiunto da altri listini come il Dax di Francoforte, mentre il Ftse Mib italiano si è riportato sopra l'area dei 30.000 punti dopo un lungo periodo.
In termini settoriali, l'attenzione rimane concentrata sui titoli tecnologici che hanno mostrato una sovraperformance rispetto ad altri comparti. In particolare, lo sviluppo dell'intelligenza artificiale continua a essere uno dei fattori trainanti destinati a influenzare le performance dei titoli tech nel medio termine. BlackRock individua come interessanti anche i titoli finanziari europei, valorizzando i loro livelli di valutazione attraenti.
La strategia d'investimento delineata per il 2025 da Kevin Thozet, membro del Comitato di Investimento di Carmignac, si basa sull'analisi di un possibile rallentamento dell'economia nella prima metà dell'anno e sui timori crescenti di una recessione nel corso dei mesi successivi. Questa dinamica richiede ai gestori attivi la capacità di adattare rapidamente l'allocazione dei portafogli, e in alcuni casi, la necessità di strutturare investimenti con profilo asimmetrico.
Nel contesto di un potenziale rallentamento economico che potrebbe culminare in una recessione nella seconda parte dell'anno, i migliori ETF obbligazionari per rendimento potrebbero mantenere una posizione rilevante in termini di rendimenti corretti per il rischio nei prossimi trimestri. Il credito, oltre a offrire un carry trade attraente, consente di mitigare gli impatti di eventi inattesi al ribasso.
Tra i settori obbligazionari favoriti (finanza, energia e credito strutturato), gli emittenti abituati a operare con un costo del capitale elevato potrebbero risultare particolarmente avvantaggiati, considerando la fine del periodo caratterizzato da politiche monetarie ultra-espansive.
Per quanto riguarda i mercati azionari, dopo la straordinaria performance dei cosiddetti Magnifici 7 (Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon, Meta, Tesla, Nvidia), Carmignac suggerisce l'opportunità di ampliare i driver di performance. Thozet consiglia un approccio Barbell per diversificare il portafoglio rispetto ai titoli più popolari, con:
Nonostante le prospettive generalmente positive, esistono diversi fattori di rischio che potrebbero influenzare significativamente i mercati finanziari nel 2025. Sul piano geopolitico, un'eventuale escalation delle tensioni tra Cina e Taiwan o un aggravamento dei conflitti in Medio Oriente e Ucraina potrebbero destabilizzare i mercati globali e le filiere produttive, con ripercussioni particolarmente severe nel settore strategico dei semiconduttori.
Sul fronte tecnologico, il settore dell'Intelligenza Artificiale, protagonista della crescita azionaria recente, potrebbe subire correzioni significative se le aspettative di utili non venissero soddisfatte o se emergessero problematiche regolamentari. La rapida espansione della capacità in settori come la tecnologia legata all'AI e le energie rinnovabili potrebbe portare a un eccesso di offerta e, potenzialmente, a situazioni di difficoltà per alcune aziende.
Un altro elemento di incertezza è rappresentato dall'andamento del settore energetico, particolarmente vulnerabile alla recente volatilità dei prezzi delle materie prime. Sebbene molti produttori nel segmento high yield dispongano di adeguate coperture, un calo prolungato dei prezzi del petrolio sotto i 60 dollari al barile potrebbe compromettere i fondamentali creditizi del settore.
Infine, il principale rischio per i mercati potrebbe derivare da un passaggio dallo scenario attuale di "atterraggio morbido" a uno di "falso atterraggio", in cui l'economia globale accelererebbe improvvisamente anziché continuare a rallentare, provocando una riaccelerazione dell'inflazione e costringendo le banche centrali a riconsiderare la loro strategia di riduzione dei tassi.