Oliviero Pinotti racconta la sua crescita tra passione e talento, il suo percorso tra innovazione e studio, fino alla creazione di Solstis.ai, startup IA di successo internazionale.
Una traiettoria che collega il Sud Italia alle avanguardie della tecnologia mondiale contraddistingue l’esperienza di Oliviero Pinotti, giovane imprenditore classe 2002. Cresciuto tra Verona e la Puglia, Pinotti ha saputo trasformare la sua passione per i sistemi digitali in un percorso internazionale di successo che oggi lo vede al centro dell’ecosistema delle startup negli Stati Uniti. Il suo viaggio, costellato da continui cambiamenti geografici e culturali, lo ha condotto prima in Svizzera e poi oltreoceano, dove ha dato vita a un progetto d’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale.
Nonostante l’esperienza cosmopolita, Pinotti mantiene uno stretto legame con la sua terra d’origine e ribadisce spesso quanto il multiculturalismo abbia giocato un ruolo chiave nello sviluppo della propria resilienza e capacità di adattamento. «Crescere in contesti diversi mi ha insegnato ad affrontare il cambiamento e a riconoscere il valore delle differenze», ricorda.
Oggi, il nome di Oliviero Pinotti è associato alla start-up Solstis.ai, un’impresa che ha attirato l’attenzione di investitori globali e l’ingresso tra le migliori idee selezionate da Y Combinator, uno dei più autorevoli acceleratori d’impresa della Silicon Valley. Un percorso di crescita che rappresenta una fonte di ispirazione per i giovani talenti italiani desiderosi di affermarsi nel settore tech.
L’infanzia e l’adolescenza di Oliviero Pinotti sono segnate da spostamenti frequenti e dalla ricerca costante di stimoli nuovi. Dopo i primi anni trascorsi a Verona, la famiglia si trasferisce più volte, portandolo nelle aule di un liceo sperimentale a Brindisi, privo di libri e dotato solo di soluzioni digitali. Questo approccio innovativo all’istruzione accentua la sua familiarità con le tecnologie emergenti, alimentando una curiosità che si trasformerà in vocazione professionale.
Il percorso universitario lo conduce in Svizzera, dove si laurea presso l’EHL Hospitality Business School di Losanna. Da questa esperienza deriva un ulteriore arricchimento personale, come spiega lo stesso Pinotti: «La Svizzera mi ha insegnato rigore, serietà e sicurezza. È un ambiente che mi ha permesso di maturare competenze gestionali solide». Tuttavia, questa fase non pone fine alla sua propensione al cambiamento: segue un periodo di lavoro nel settore alberghiero tra Germania e Ungheria, esperienze che consolidano il suo profilo internazionale.
Dietro il percorso accademico e professionale si cela una passione di lunga data per l’informatica. «Sono un informatico autodidatta, rimanevo chiuso in camera a scrivere codici per 13 ore al giorno. La svolta è arrivata grazie all’intelligenza artificiale», afferma, testimoniando così il carattere autodidatta e la determinazione che lo contraddistinguono. Sin da adolescente, infatti, si dedica alla realizzazione di grafiche digitali, che poi rivende online a community e canali tematici.
Durante gli studi universitari, Pinotti fonda la piattaforma StudyBud: una soluzione digitale per il tutoring personalizzato che coinvolge oltre mille studenti e raccoglie finanziamenti pubblici. Questo primo progetto rappresenta una palestra imprenditoriale dove affinare le competenze manageriali e consolidare il network di collaborazioni.
All’inizio del 2024 affronta un periodo di intensa preparazione tecnica, dedicando fino a 16 ore al giorno allo studio della programmazione. Il percorso culmina con la vittoria allo SwissHacks, una competizione internazionale in cui la sua soluzione di intelligenza artificiale viene premiata, superando team di giovani ingegneri da tutto il mondo. Questo importante riconoscimento permette a Pinotti di accedere alla realtà di Stacksync, una startup svizzera già selezionata da Y Combinator, nella quale lavora come software engineer su sistemi di automazione aziendale complessa.
Il percorso formativo di Oliviero Pinotti dimostra come la capacità di adattamento e la determinazione possano spalancare le porte dell’innovazione, trasformando il talento individuale in competenza riconosciuta a livello internazionale.
Nel 2025, Oliviero Pinotti fonda negli Stati Uniti Solstis.ai insieme all’ingegnere indiano Pratik Satija, conosciuto durante un evento di networking organizzato da Y Combinator. Solstis.ai si distingue per lo sviluppo di agenti di intelligenza artificiale avanzati destinati a sistemi gestionali aziendali, capaci di automatizzare processi ripetitivi e generare analisi complesse in totale autonomia.
L’aspetto innovativo del progetto risiede in un’infrastruttura modulare che connette molteplici software aziendali – dai gestionali SAP a Salesforce – tramite un unico livello di integrazione. Questa flessibilità consente alle imprese di ottimizzare la gestione dei processi e ridurre l’effort operativo, liberando risorse preziose per attività a maggior valore aggiunto.
La qualità della soluzione proposta attira l’interesse dei selettori e investitori di Y Combinator, da sempre attenti ai progetti con alto potenziale di scalabilità e innovazione. La candidatura di Solstis.ai viene esaminata tra oltre 160 mila proposte a livello globale e – superando un impegnativo processo di selezione con una percentuale di successo inferiore all’1% – riceve un finanziamento di 500 mila dollari. «Il colloquio con Y Combinator è durato dieci minuti. Due giorni dopo, ci hanno comunicato la volontà di investire nel nostro progetto. Un’esperienza impressionante che ha aperto nuovi orizzonti», ricorda Pinotti.
L’ingresso nel programma californiano comporta un periodo di tre mesi a San Francisco, dove i fondatori di Solstis.ai hanno l’opportunità di confrontarsi ogni giorno con investitori istituzionali e imprenditori che hanno plasmato le big tech mondiali. Questa esperienza è tanto più significativa perché vissuta da una giovane realtà italiana, che ha saputo combinare passione ed expertise tecnica nella creazione di valore tangibile.