Omoda 4 è il nuovo SUV compatto di Chery destinato all'Italia: design futuristico, ampie motorizzazioni, tecnologie avanzate e comfort. Con un prezzo di soli 20mila euro, punta ad aggredire numerosi concorrenti del segmento.
Il segmento dei SUV compatti si prepara ad accogliere un nuovo concorrente proveniente dal mercato asiatico: Omoda 4 prodotto dal noto gruppo Chery.
Il nuovo SUV compatto si distingue per un approccio avanguardistico sia nel design che nelle motorizzazioni disponibili, posizionandosi come alternativa concreta anche rispetto ai modelli più blasonati dei costruttori occidentali.
Il marchio ha già consolidato la propria presenza in diversi paesi europei, e continua a rafforzare la propria offerta anche grazie a questo modello pensato per il lancio in Italia previsto nel 2026.
Le caratteristiche tecniche, l’attenzione al prezzo e una dotazione di bordo completa rappresentano i principali punti di forza di un veicolo pensato per ridefinire gli standard della categoria.
L’impatto estetico della Omoda 4 è immediatamente riconoscibile per via delle sue linee tese e geometriche, ispirate al mondo dei “mecha” giapponesi, ossia i robot protagonisti di manga e anime. I progettisti hanno scelto un approccio stilistico audace: la carrozzeria quasi scolpita alterna superfici spezzate e angoli ben definiti, limitando al massimo l’utilizzo di elementi arrotondati.
I gruppi ottici affilati, sia anteriori che posteriori, integrano elementi high-tech come la tecnologia LED per garantire un’illuminazione efficace e scenografica.
La lunghezza è di circa 4,40 metri, posizionandosi un gradino sopra i modelli più compatti del brand e le proporzioni sono studiate per creare una presenza su strada grintosa e moderna.
L’interno mantiene coerenza con l’approccio futuristico e hi-tech: protagonisti sono due ampi display digitali uniti per formare la plancia, offrendo tutte le informazioni essenziali a colpo d’occhio.
L’abitabilità risulta superiore alla media della categoria, soprattutto nella zona delle sedute anteriori, rendendo il SUV confortevole per la guida quotidiana e i viaggi lunghi. Il bagagliaio, stimato intorno ai 350 litri, resta nella media del segmento pur presentando una soglia di carico piuttosto alta.
La qualità percepita negli assemblaggi e nei materiali utilizzati aumenta il valore percepito del veicolo, in linea con la crescita qualitativa dei prodotti cinesi destinati all’Europa.
Nel contesto delle vetture moderne, la gamma motori gioca un ruolo decisivo nella scelta degli utenti e Chery con la sua Omoda 4 ha previsto diverse soluzioni, inserendosi a pieno titolo nel panorama delle alternative green e delle prestazioni accessibili:
Tra le principali soluzioni per il comfort si segnalano:
Infine, l’ambiente interno si avvicina, per qualità e attenzione ai dettagli, alle soluzioni premium che caratterizzano i marchi più blasonati, sottolineando il deciso salto di qualità del costruttore cinese.
L’aspetto economico rappresenta uno degli elementi più rilevanti in fase di acquisto e la Omoda 4 punta su un prezzo di listino particolarmente concorrenziale. Le indiscrezioni segnalano per la versione base una cifra orientativa di circa 20.000 euro, valore che posiziona la vettura tra le alternative più vantaggiose nel segmento dei SUV compatti.
Ecco una tabella di confronto tra modelli Omoda:
Modello | Lunghezza (m) | Motorizzazioni | Prezzo di partenza (€) |
Omoda 5 | 4,37 | Benzina, GPL, Elettrica | ~22.900 |
Omoda 4 | 4,40 | Hybrid, Plug-in, Benzina, Elettrica | ~20.000 (stima) |
Un prezzo così posizionato permette alla Omoda 4 di rivolgersi a una fascia ampia di potenziali clienti e di competere direttamente con modelli quali Dacia Duster, KIA Stonic e altre proposte della stessa categoria.
Dai media e dalle fonti di settore emerge una tempistica chiara: l’arrivo ufficiale della Omoda 4 sul mercato italiano è previsto per il 2026. Fino ad oggi non sono ancora emerse date certe per la presentazione internazionale o il debutto nei concessionari, ma le strategie di lancio del gruppo Chery autorizzano a ipotizzare che il periodo di commercializzazione possa essere collocato tra la seconda metà e la fine dello stesso anno.
L’ingresso del modello rappresenta un segnale importante per il comparto automotive nazionale, che vede accrescere la presenza di marchi di origine asiatica con proposte sempre più competitive e in linea con i parametri europei in materia di emissioni, sicurezza e connettività.