Secondo il Codice Civile, gli spazi destinati a parcheggio in un condominio rientrano tra le parti comuni se non esistono atti notarili.
La disponibilità di parcheggi condominiali è spessp limitata e il loro utilizzo può generare controversie, soprattutto quando non esistono regole chiare per l'assegnazione e la turnazione. Alcune sentenze della Corte di Cassazione hanno chiarito gli aspetti relativi ai diritti di utilizzo degli spazi comuni. Vediamo insieme:
La Corte di Cassazione ha confermato che l'assemblea può decidere sulla gestione degli spazi di parcheggio, ma solo se non limita i diritti dei singoli condomini. Una delibera che prevede l'assegnazione esclusiva di un posto auto senza il consenso di tutti i partecipanti è da considerarsi nulla, in quanto riduce il diritto degli altri all'uso delle aree comuni. In pratica ogni condomino deve poter usufruire del parcheggio in maniera equa attraverso soluzioni come la turnazione o la suddivisione temporale degli spazi.
Se invece l'area parcheggio è di proprietà di un singolo condomino, la questione cambia. In questo caso, l'assemblea non ha alcun potere decisionale sulla sua gestione e il proprietario può disporne come meglio crede, concedendolo o meno agli altri residenti.
Uno degli aspetti più controversi riguarda la validità delle delibere condominiali relative ai parcheggi. La Cassazione ha ribadito che l'assemblea non può adottare decisioni che ledano i diritti di un singolo condomino, né può modificare unilateralmente la destinazione d'uso di un'area comune. Se viene deliberata l'assegnazione esclusiva di un posto auto senza l'accordo di tutti, i condomini esclusi possono impugnare la decisione entro 30 giorni dalla sua approvazione, ottenendone l'annullamento in tribunale.
Esistono però alcune eccezioni. Ad esempio, se la maggioranza qualificata dell'assemblea decide di regolamentare l'uso dei parcheggi con una distribuzione equa e periodica, la delibera è valida. Questo avviene spesso con la rotazione dei posti auto, che garantisce a tutti i residenti pari opportunità di utilizzo degli spazi comuni senza alterarne la destinazione.
Un altro aspetto da considerare è l'assegnazione dei posti per disabili. La legge prevede che nei parcheggi condominiali sia garantito almeno un posto auto riservato alle persone con disabilità, con diritto di uso prioritario rispetto agli altri condomini. Anche in questo caso, la delibera assembleare deve rispettare la normativa vigente e non può limitare i diritti di chi ha necessità specifiche.
Uno dei temi affrontati dalla Cassazione riguarda il prelievo unilaterale di posti auto da parte di alcuni condomini. In alcuni casi, alcuni proprietari hanno tentato di appropriarsi di spazi comuni per uso esclusivo, senza il consenso dell'assemblea. In una sentenza del Tribunale di Roma, è stata dichiarata nulla una delibera che assegnava posti auto in un'area risultata di proprietà di un solo condomino.
Un altro caso emblematico riguarda la richiesta di risarcimento danni per l'occupazione indebita di un posto auto. Secondo la Cassazione, se un condomino utilizza uno spazio comune senza autorizzazione, gli altri residenti possono chiedere il ripristino della situazione originale e, in alcuni casi, un indennizzo per il mancato utilizzo dell'area.
Infine, in situazioni di conflitto sulla ripartizione delle spese di manutenzione del parcheggio, la giurisprudenza ha chiarito che tali costi devono essere suddivisi in base ai millesimi di proprietà, salvo diversa disposizione del regolamento condominiale.