Quali sono le modalitŕ per andare in pensione di vecchiaia nel 2025 oltre i ‘classici’ requisiti richiesti: i chiarimenti
Quali sono i sistemi per andare in pensione di vecchiaia nel 2025? L’attuale Legge Fornero sulle pensioni prevede requisiti ben specifici per le uscite dei lavoratori, sia dipendenti che autonomi, definiti anche troppo rigidi.
Proprio per questo, da anni ormai, si susseguono forme di pensione anticipata, non strutturali ma sperimentali, che consentono a determinate persone di lasciare prima il lavoro. E’ bene, però, sapere che per la pensione di vecchiaia non esistono solo i classici requisiti noti, ma ci sono anche altre relative modalità di uscita. Vediamo quali sono nel dettaglio.
Non ci sarà, ancora il prossimo anno, alcun aumento dell’età pensionabile per adeguamento all’aumento dell’aspettativa di vita.
I lavoratori cosiddetti gravosi o usuranti possono andare in pensione di vecchiaia non al raggiungimento dei 67 anni di età, ma 5 mesi prima, a partire quindi dai 66 anni e 7 mesi, ma non con 20 anni di contributi. Bisogna, infatti, maturarne almeno 30 e obbligatori. Non si possono considerare ai fini pensionistici in questo caso i contributi figurativi, da riscatto o i contributi volontari.
Per chi rientra nel sistema contributivo puro, cioè calcola la sua pensione finale esclusivamente con i contributi versati durante il corso della vita lavorativa, non basta raggiungere solo 67 anni di età e 20 anni di contributi, ma bisogna avere anche un importo finale oltre una determinata soglia.
Dal 2025, i contributivi puri potranno andare in pensione di vecchiaia solo se raggiungono circa 540 euro al mese di pensione.
Se il contribuente non raggiunge una pensione superiore a 540 euro, non può andarci, pur avendo maturato i requisiti richiesti.
Cambiano i requisiti per andare in pensione di vecchiaia anche per le lavoratrici madri. Ancora nel 2025 sarà ancora disponibile uno sconto pensionistico in base ai figli avuti.
La normativa in vigore permette di ridurre fino a 12 mesi l’età pensionabile. Per ogni figlio avuto si può usufruire di 4 mesi di sconto, per un massimo, appunto di 12 mesi per tre o più figli avuti.
Se, per esempio, una lavoratrice ha avuto 3 figli, può andare in pensione nel 2025 con 20 anni di contributi e a 66 anni di età, o a 66 anni di età e con 4 mesi di contributi se ha avuto due figli, o, ancora, a 66 anni e 8 mesi se ha avuto uno solo figlio.
La nuova Manovra Finanziaria potrebbe portare a 16 mesi questo sconto per chi ha avuto 4 figli, ma bisognerà aspettare l’approvazione ufficiale definitiva per capire se aumenterà effettivamente tale condizione.
Un'altra modifica ai normali requisiti per la pensione di vecchiaia vale per chi rientra nella pensione di vecchiaia contributiva. In questi casi si può, infatti, uscite non a 67 anni di età ma a 71 e avendo maturato appena 5 anni di contributi e non necessariamente 20 e senza alcun limite di importo.
Prima, invece, la pensione non doveva essere più bassa di 1,5 volte l’assegno sociale.