Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Pensioni, taglio rivalutazioni nel 2023-2024 non è valido per tribunale di Trento che chiede intervento Consulta

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pensioni taglio rivalutazioni intervento

E' considerato iniquo e incostituzionale il taglio della rivalutazione pensionistica applicato dal governo Meloni: il Tribunale di Trento chiede l'intervento della Corte Costituzionale

Il recente dibattito relativo agli adeguamenti pensionistici all'inflazione e alle modalità di calcolo di tali aumenti sta assumendo grande rilevanza nel panorama socio-economico italiano.

Un aspetto particolarmente significativo riguarda il nuovo assetto varato dal governo per il biennio 2023-2024, oggetto di contestazione da parte del Tribunale di Trento, che ha sollevato una questione di legittimità costituzionale davanti alla Corte Costituzionale. 

Taglio della rivalutazione delle pensioni: contesto normativo e novità 2023-2024

L'attuale sistema di rivalutazione pensionistica prevede l'adeguamento degli importi degli assegni previdenziali all'inflazione secondo determinati criteri fissati dalla legge. Nel 2022 e nel 2023, il governo Meloni ha introdotto misure di riduzione parziale della rivalutazione per le pensioni superiori a quattro volte il minimo Inps, adottando un meccanismo definito a blocchi. 

Questo metodo, rispetto al più tradizionale sistema a scaglioni, applica un taglio percentuale fisso sull'intero importo in base alla fascia di appartenenza, producendo un effetto diverso per i singoli beneficiari rispetto a quanto avveniva in passato.

  • Aliquota fissa per blocchi: ogni pensionato vede ridotta la rivalutazione evitandone la progressività tipica dello schema a scaglioni.
  • Obiettivo della misura: contenere la spesa pubblica, generando risparmi stimati in circa 10 miliardi di euro in tre anni, a detrimento però della proporzionalità contributiva.
  • Fasce interessate: la rivalutazione integrale viene riconosciuta solo fino a quattro volte il trattamento minimo, oltre questa soglia scendono progressivamente gli importi riconosciuti.

La questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale di Trento

Il Tribunale di Trento ha posto all'attenzione della Corte Costituzionale la conformità del nuovo meccanismo di calcolo della rivalutazione rispetto ai principi di equità e proporzionalità sanciti dalla Costituzione italiana. Secondo le argomentazioni presentate:
  • Il metodo a blocchi, applicando un'aliquota unica per fasce sull'intero importo e non sulla quota eccedente, produrrebbe effetti discriminatori tra pensionati con redditi simili ma posizionati appena sopra o appena sotto le soglie fissate dalla norma.
  • Si registra un'ulteriore criticità nel rispetto del principio della proporzionalità contributiva, violando la logica secondo cui il trattamento pensionistico deve riflettere i contributi effettivamente versati durante la vita lavorativa.
  • I sindacati e alcune associazioni di categoria hanno supportato la richiesta, sostenendo che la misura determina disuguaglianze ingiustificate a danno di intere categorie di pensionati.

Implicazioni economiche e sociali della richiesta di intervento della Consulta

Se la Corte Costituzionale dovesse accogliere la questione di legittimità, le ricadute sui conti pubblici sarebbero immediate e significative. L'eventuale dichiarazione di incostituzionalità del sistema a blocchi:
  • Potrebbe obbligare lo Stato a ricalcolare la rivalutazione sulle pensioni dei due anni contestati, con una spesa aggiuntiva stimata nell'ordine di diversi miliardi di euro.
  • Verrebbe rafforzata la tutela dei diritti acquisiti dai pensionati, con particolare vantaggio per chi ha subito le penalizzazioni maggiori.
  • Si consoliderebbe la centralità del principio di proporzionalità nei meccanismi di adeguamento, evitando futuri interventi legislativi analoghi privi di criteri di progressività.
  • Il dibattito sociale tra sostenibilità della spesa previdenziale e protezione del potere d'acquisto delle famiglie anziane diventerebbe ancora più acceso.

Cosa potrebbe accadere: scenari e possibili sviluppi

L'esito della questione sollevata presso la Corte Costituzionale potrà generare diversi scenari per i diretti interessati e per la politica previdenziale nazionale:
  • Accoglimento della questione: le pensioni colpite verrebbero ricalcolate secondo un sistema progressivo, con possibili rimborsi per gli importi non percepiti negli anni oggetto di contestazione, e la necessità di individuare coperture finanziarie aggiuntive da parte dello Stato.
  • Rigetto della questione: resterebbe in vigore l'attuale regime, rafforzando la legittimità dei meccanismi a blocchi adottati nei recenti provvedimenti di legge.
  • Riforme future: è probabile che, a prescindere dall'esito, la tematica sia destinata a restare centrale nell'agenda politica e sociale, con rinnovate proposte di riforma orientate verso modelli di perequazione più equi e sostenibili.
Leggi anche