Perché il treno spesso costa più dell'aereo? I motivi economici, fiscali e normativi, le implicazioni ambientali e quando il treno resta la scelta migliore. Soluzioni per un sistema più equo.
Spostarsi in treno comporta un esborso nettamente superiore rispetto al viaggio in aereo. Questa dinamica penalizza i mezzi di trasporto più sostenibili e favorisce scelte che non sempre riflettono i criteri di responsabilità ambientale. Il fenomeno, in particolare in Italia e in altri grandi Paesi europei, mette in evidenza lo squilibrio del sistema di mobilità continentale sul piano economico e ambientale. Per comprendere cosa si cela dietro la domanda "Perché il treno costa spesso più dell'aereo", è necessario esaminare le dinamiche di prezzo, i meccanismi fiscali e le ricadute socio-ambientali derivanti da queste scelte di viaggio.
Un'analisi approfondita dei prezzi mostra che, su molte tratte europee, il costo dei biglietti ferroviari supera di gran lunga quello dei voli. Secondo report di rilievo, come quello pubblicato da Greenpeace, la tendenza si manifesta con maggior forza nei collegamenti internazionali: nel 54% delle direttrici transfrontaliere esaminate, volare costa meno rispetto ad un viaggio in treno, con picchi problematici per l'Italia, dove la percentuale sale fino all'88%.
Alcune tratte emblematiche risultano particolarmente penalizzanti per chi sceglie la ferrovia. Ad esempio, un viaggio da Lussemburgo a Milano può costare oltre 200 euro in treno contro meno di 20 euro per un volo, mentre la rotta tra Barcellona e Londra vede addirittura un rapporto di 26 a 1 a favore dell'aereo. Nella seguente tabella vengono raccolti alcuni esempi di queste diseguaglianze:
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Tratta |
Prezzo medio treno (€) |
Prezzo medio aereo (€) |
Rapporto |
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Lussemburgo - Milano |
214 |
18,49 |
11,6x |
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Barcellona - Londra |
389 |
14,99 |
26x |
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Barcellona - Milano |
215 |
19,99 |
10,7x |
Anche tratte interne italiane non sempre premiano la scelta ferroviaria: sul collegamento Torino-Napoli il biglietto del treno può superare i 90 euro, mentre il volo si trova senza difficoltà a 40-50 euro. L'unica eccezione stabile è rappresentata dalla relazione Milano-Roma, tradizionalmente competitiva su rotaia rispetto all'aereo, soprattutto grazie all'ampiezza e frequenza del servizio ad alta velocità. Tuttavia, complessivamente, il quadro pone in difficoltà chi sceglie il mezzo meno impattante dal punto di vista ambientale.
La vera motivazione alla base dell'asimmetria nei prezzi fra treno e aereo non risiede in una superiore efficienza del trasporto aereo, ma in una serie di vantaggi fiscali e sussidi che alterano la concorrenza. Le compagnie aeree europee godono infatti di un regime fiscale privilegiato: non pagano accise sul cherosene e sono esentate dal pagamento dell'IVA sui biglietti internazionali. Questa prassi è confermata dalla normativa europea e dalla Direttiva 2003/96/CE, che consente ai Paesi di esentare il carburante aereo dall'imposta, consolidando così uno svantaggio competitivo per i vettori ferroviari.
Al contrario, le compagnie ferroviarie sono tenute a versare IVA, imposte sull'energia e a sostenere i costi dei pedaggi per l'utilizzo dell'infrastruttura, voce rilevante specialmente sulle tratte internazionali. Un ulteriore elemento svantaggioso è rappresentato dalle difficoltà nella bigliettazione unificata su molte rotte ferroviarie: nel 40% delle tratte, l'assenza di un titolo unico obbliga i viaggiatori ad acquistare più biglietti, accrescendo costi e complicazioni.
Le compagnie aeree low-cost sfruttano queste condizioni, proponendo offerte estremamente aggressive, spesso al di sotto del costo reale del servizio, compensato con servizi accessori e con il supporto di sussidi agli aeroporti regionali. Così, il settore ferroviario, pur facendo spesso affidamento su una rete efficiente e avanzata sul piano tecnologico, si trova costretto a trasferire parte degli elevati costi fissi sulle tariffe al pubblico, senza poter godere del sostegno fiscale assicurato all'aviazione.
La distorsione dei costi tra i diversi mezzi di trasporto ha ricadute significative tanto sull'ambiente quanto sul tessuto sociale europeo. Gli aerei sono responsabili, mediamente, di emissioni di gas serra dalle cinque alle dieci volte superiori rispetto ai treni, con picchi ulteriori se si considerano convogli alimentati interamente da energia rinnovabile. Da questa disparità deriva un aumento delle emissioni complessive nel settore trasporti, ostacolando gli obiettivi climatici fissati dalle istituzioni europee e internazionali:
Nonostante il quadro complessivo, esistono circostanze in cui la scelta ferroviaria è ancora la soluzione più conveniente, sia dal punto di vista economico che in relazione all'esperienza di viaggio. I viaggi a corto e medio raggio, soprattutto tra le principali città servite dall'alta velocità, come Milano e Roma, offrono spesso prezzi competitivi, una maggiore frequenza e tempi complessivi che, considerando i necessari trasferimenti aeroportuali e i controlli di sicurezza, risultano non sempre inferiori ai voli:
Per superare il divario nei costi e promuovere scelte di mobilità rispettose dell'ambiente, esperti e associazioni internazionali propongono una serie di interventi normativi e fiscali. Tra i punti più citati: