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Pignoramento presso terzi prelievo diretto su conto corrente. Cosa c'č di vero, si puņ fare?

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
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L'agenzia delle Entrate puņ prelevare direttamente somme e importi di denaro dal conto corrente del pignorato? Cosa c'č di vero? O č solo un mito?

Il pignoramento presso terzi con prelievo diretto sul conto corrente rappresenta un tema che genera notevole preoccupazione tra i contribuenti italiani. Molti si chiedono quando l'Agenzia delle Entrate possa effettivamente procedere con questa misura esecutiva, specialmente coloro che si trovano in situazioni di difficoltà economica e non riescono a regolarizzare la propria posizione debitoria.

Ricordiamo, brevemente, che il pignoramento presso terzi è una procedura esecutiva che consente ad un creditore di recuperare somme dovute rivolgendosi non direttamente al debitore, ma ad un soggetto terzo che detiene beni o somme di denaro di proprietà del debitore stesso.

Questa procedura si attiva quando il creditore è in possesso di un titolo esecutivo (come una sentenza o un decreto ingiuntivo) e ha già notificato l'atto di precetto al debitore. La notifica del pignoramento deve essere effettuata sia al terzo (che detiene i beni o le somme) sia al debitore originario.

Pignoramento diretto sul conto corrente: realtà o mito?

Nonostante le preoccupazioni diffuse, è importante chiarire che l'Agenzia delle Entrate non può disporre un pignoramento diretto sul conto corrente di un privato. Questo significa che non è possibile per l'ente fiscale procedere autonomamente al prelievo forzoso di somme dai conti correnti dei contribuenti.

Si è discusso in passato della possibilità di consentire all'Agenzia delle Entrate l'accesso ai conti correnti di tutti i contribuenti per avviare pignoramenti in caso di debiti con il Fisco, ma tale misura non è mai stata attuata come prelievo forzoso diretto.

In realtà, ciò che l'Agenzia delle Entrate può fare è controllare i conti correnti per verificare se i soggetti interessati dispongano di liquidità sufficiente per consentire un eventuale pignoramento finalizzato al recupero dei debiti. Si tratta quindi di un'attività preliminare di verifica, non di un intervento diretto sui conti.

Differenze tra pignoramento bancario e accesso ai conti correnti

È fondamentale comprendere la differenza tra un pignoramento bancario e il semplice accesso ai dati dei conti correnti da parte dell'Agenzia delle Entrate:

  • Il pignoramento bancario è un'azione esecutiva che blocca le somme presenti sul conto fino alla concorrenza del credito, seguendo una procedura che coinvolge l'autorità giudiziaria
  • L'accesso ai dati dei conti correnti è invece un'attività di controllo e verifica che l'Agenzia delle Entrate può svolgere nell'ambito dei suoi poteri di indagine fiscale
Il semplice fatto che l'Agenzia delle Entrate possa accedere alle informazioni sui conti correnti non significa che possa prelevare direttamente il denaro. Per arrivare al pignoramento effettivo delle somme, è necessario seguire l'intera procedura prevista dalla legge, che include la notifica degli atti al debitore e al terzo (in questo caso la banca).

Quando il pignoramento presso terzi diventa davvero operativo

Una volta notificato, il pignoramento presso terzi non ha effetto immediato sul patrimonio del debitore. Perché diventi effettivamente operativo, devono verificarsi alcune condizioni:

  1. Il terzo (ad esempio la banca) deve rendere una dichiarazione positiva confermando di detenere somme o beni del debitore
  2. Il giudice dell'esecuzione deve emettere un'ordinanza di assegnazione che autorizza il trasferimento delle somme dal terzo al creditore
  3. Devono essere rispettati tutti i termini e le formalità previsti dalla procedura
Solo al termine di questo iter procedurale il creditore potrà effettivamente ottenere le somme oggetto del pignoramento. È importante sottolineare che durante questo periodo il debitore ha la possibilità di intervenire nel procedimento per far valere le proprie ragioni.

Ed esistono sempre tutele per il debitore nel pignoramento presso terzi

La legge prevede alcune tutele importanti per il debitore sottoposto a pignoramento presso terzi. Tra queste, è fondamentale ricordare che:

  • Esiste un limite di impignorabilità per le somme accreditate sui conti correnti derivanti da stipendi o pensioni, pari a circa un quinto dell'importo
  • Il pignoramento non può superare il doppio del credito per cui si procede
  • Il debitore ha diritto di essere informato dell'avvio della procedura tramite notifica
  • È possibile opporsi al pignoramento entro determinati termini se si ritiene che questo sia illegittimo
Queste tutele sono state previste dal legislatore per garantire che, anche in caso di debiti, il contribuente possa mantenere una soglia minima di sussistenza economica.

Conclusioni sulla realtà del pignoramento diretto su conto corrente

In definitiva, possiamo affermare che l'Agenzia delle Entrate può effettuare segnalazioni bancarie con conseguenti rischi per il contribuente, ma non può disporre prelievi diretti sui conti correnti dei contribuenti senza seguire l'intera procedura esecutiva prevista dalla legge.

Le recenti modifiche normative hanno ampliato i poteri di controllo e verifica dell'Agenzia, ma non hanno introdotto la possibilità di prelievi forzosi diretti. Il pignoramento rimane una procedura articolata, che prevede diverse fasi e garantisce al debitore specifiche tutele e possibilità di difesa.

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