La Legge di Bilancio 2025 ha prorogato fino al 2027 la tassazione agevolata al 5% sui premi di produttività per i lavoratori del settore privato.
Con la proroga della tassazione agevolata al 5% sui premi di produttività, il governo rafforza la competitività aziendale e il reddito netto dei lavoratori. Questa misura, rinnovata fino al 2027 con la Legge di Bilancio 2025 e che si affiancano ai fringe benefit, è destinata ai dipendenti del settore privato. I premi di produttività riconoscono il merito e l’efficienza e sono un meccanismo per incentivare lo sviluppo economico in un contesto di incertezza globale.
La tassazione agevolata al 5% si applica ai lavoratori dipendenti del settore privato con un reddito complessivo annuo non superiore a 80.000 euro nell'anno precedente. La misura è perciò pensata in prima battuta per coloro che rientrano in fasce di reddito medio-basse con una redistribuzione più equa dei benefici fiscali. Vediamo meglio:
La soglia massima di applicazione dell’imposta sostitutiva è fissata a 3.000 euro lordi annui. In presenza di modelli di partecipazione attiva dei lavoratori nella gestione organizzativa, il limite può essere esteso fino a 4.000 euro annui, rendendo questa opzione ancora più interessante per le aziende che adottano un approccio partecipativo. In ogni caso, i premi devono essere basati su criteri chiari e verificabili, stabiliti in anticipo nei contratti collettivi, per evitare contestazioni.
Per i lavoratori, i premi di produttività tassati al 5% offrono un vantaggio immediato in termini di reddito netto. Rispetto alla tassazione ordinaria, questa aliquota ridotta permette di trattenere una somma maggiore, incentivando il raggiungimento di obiettivi aziendali. Ad esempio, su un premio di 3.000 euro, un lavoratore con tassazione agevolata risparmia centinaia di euro rispetto all’imposizione fiscale tradizionale.
Per accedere al regime agevolato, i premi devono essere previsti da contratti collettivi aziendali o territoriali stipulati tra le aziende e le rappresentanze sindacali. Questi contratti devono specificare in modo chiaro gli obiettivi da raggiungere per ottenere i premi, che possono riguardare incrementi di produttività, come il miglioramento della capacità di produzione o l’efficienza nei processi aziendali. Ma anche maggiore redditività, ad esempio attraverso l’aumento dei margini operativi o la riduzione dei costi oppure la qualità del lavoro, con parametri che misurano il miglioramento del prodotto o del servizio offerto. Infine, l'introduzione di innovazioni tecnologiche o organizzative, come l’automazione o nuove metodologie di lavoro.
Gli importi soggetti all’aliquota ridotta sono limitati a 3.000 euro lordi annui per lavoratore, ma il limite può essere aumentato a 4.000 euro nel caso in cui l’azienda adotti modelli di partecipazione diretta dei lavoratori alla gestione organizzativa.