Stellantis sta attraversando in questo inizio 2025 una fase complessa caratterizzata da cassa integrazione, licenziamenti, chiusure e iniziative di rilancio.
Il gruppo Stellantis, nato dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles e il gruppo francese PSA, è una delle realtà più importanti nel settore automobilistico globale e fondamentale anche per la filiera. Negli ultimi mesi e in questo inizio 2025, l'azienda è stata protagonista di vicende complesse legate a cassa integrazione, licenziamenti, chiusure di stabilimenti e una strategia di rilancio che punta su elettrificazione e sostenibilità. Facciamo il punto della situazione per comprendere meglio le dinamiche che stanno trasformando il colosso dell’auto. Facciamo il punto sugli aggiornamenti:
Le organizzazioni sindacali hanno espresso preoccupazione per la mancanza di investimenti strutturali in alcuni siti produttivi. La transizione verso l’elettrico richiede infatti una profonda riorganizzazione industriale, ma molti dipendenti temono che questa trasformazione porti a una drastica riduzione dei posti di lavoro.
La crisi ha colpito anche l'indotto di Stellantis. Trasnova, azienda di logistica che collabora con il gruppo, non ha visto rinnovato il suo contratto, portando all'invio di 97 lettere di licenziamento ai dipendenti, inclusi quelli di Melfi, Cassino e Torino.
A livello globale, Stellantis sta portando avanti una strategia di razionalizzazione della produzione, che prevede la chiusura di stabilimenti considerati non strategici o poco efficienti. Negli Stati Uniti, il gruppo ha annunciato il possibile stop alle attività in alcuni siti produttivi, motivando la decisione con la necessità di ottimizzare i costi e prepararsi alle sfide del mercato elettrico.
In Europa, la situazione non è meno critica. In Francia e Germania, si sono verificati tagli al personale e riduzioni di produzione, mentre in Italia la chiusura di alcune linee produttive ha alimentato i timori di ulteriori licenziamenti. Nonostante ciò, Stellantis ha dichiarato di voler mantenere una presenza in Europa e concentranrsi su tecnologie avanzate e nuovi modelli.
Nonostante le difficoltà, Stellantis ha messo in campo un piano di rilancio, che si articola attorno a due pilastri: l’elettrificazione della gamma e l’espansione nei mercati emergenti. Il gruppo prevede di lanciare oltre 30 modelli elettrici entro il 2030, con un investimento di oltre 30 miliardi di euro nella transizione ecologica.
In Italia, lo stabilimento di Termoli sarà riconvertito in una gigafactory per la produzione di batterie, mentre Mirafiori si prepara a diventare un hub per la mobilità elettrica di lusso, con marchi come Maserati. Stellantis punta a rafforzare la propria posizione in mercati chiave come Cina, India e Sud America, dove la crescita della domanda di veicoli elettrici rappresenta una grande opportunità.
La concorrenza con altri grandi gruppi automobilistici, come Tesla e Volkswagen, è feroce, e la crisi globale dei semiconduttori continua a rallentare la produzione. Inoltre, la sostenibilità economica dei nuovi investimenti dipenderà dalla capacità di Stellantis di attrarre i consumatori verso i suoi veicoli elettrici e mantenere un rapporto competitivo tra qualità e prezzo.