Richiesti al governo ulteriori chiarimenti sulle forme di uscita anticipata prorogate ancora nel 2025 per valutarne gli effetti finanziari: i dubbi dei tecnici
Quali sono i problemi che potrebbero limitare le pensioni anticipate nel 2025? Non cambiano il prossimo anno le modalità per andare in pensione anticipata. Con l’approvazione della prima stesura della Manovra Finanziaria sono state, infatti, confermate le forme di uscita prima di opzione donna, quota 103 e ape sociale.
Ma, per problemi di coperture economiche, potrebbero essere riviste. Il Servizio bilancio di Camera e Senato ha, infatti, espresso dubbi sulla tenuta delle misure, chiedendo al governo chiarimenti per valutarne gli effetti finanziari.
Il servizio Bilancio della Camera ha evidenza come non venga esplicitamente indicato il dato relativo all’importo medio annuo del rateo.
Si stimano per il secondo anno di applicazione costi sui circa 804 milioni di euro a fronte di 25mila maggiori pensioni, ma la relazione tecnica riporta oneri per 476 milioni di euro a fronte di 16mila maggiori pensioni.
I dati non coincidono e, per evitare problemi finanziari e squilibri, gli stessi tecnici hanno chiesto ulteriori informazioni approfondite al governo.
Dopo aver confermato la proroga ancora per tutto il 2025 anche dell’uscita anticipata con opzione donna, il governo ha stimato che dovrebbero usufruirne circa 2.600 lavoratrici.
Secondo i tecnici della Camera, però, la platea risulterebbe ben più numerosa e proprio per capirne i numeri effettivi e, se si potranno soddisfare eventuali richieste superiori da parte delle lavoratrici, il Servizio Bilancio ha richiesto al governo di fornire ulteriori dati.
Anche la proroga dell’ape sociale 2025 sarebbe finita nel mirino degli esperti. Come hanno spiegato, infatti, la relazione tecnica relativa alla Manovra riporta solo il numero della platea potenzialmente interessata alla misura, e stimata in circa 18mila nel 2025, ma non fornisce alcun ulteriore dettaglio sulla stessa.
Per poterne valutare gli impatti economici, però, i tecnici hanno bisogno di ulteriori elementi di informazione. Il dubbio è che le risorse non siano alla fine sufficienti a coprire le richieste di tutti.