In un panorama sempre più affollato, capire quale sia il sistema ibrido più conveniente aiuta a orientarsi tra le offerte.
Il mercato propone quattro sistemi principali: Mild Hybrid, Full Hybrid, Plug-in Hybrid e Ibrido in Serie. Ognuno ha peculiarità, vantaggi operativi e limiti da considerare con attenzione prima dell'acquisto. In un panorama sempre più affollato, capire quale sia il sistema ibrido più conveniente ovvero migliori aiuta a orientarsi tra le offerte.
La convenienza, va detto, non è un concetto assoluto. Dipende dal tipo di utilizzo, dal chilometraggio medio, dalla disponibilità di punti di ricarica e da quanto si è disposti a investire nell'acquisto iniziale. Per questo motivo, un confronto tra le quattro tecnologie oggi disponibili è essenziale per scegliere in modo consapevole, evitando delusioni e aspettative non realistiche:
Chi cerca una vera esperienza ibrida dovrebbe guardare invece al Full Hybrid, capace di funzionare in modalità esclusivamente elettrica per brevi tratti. Modelli come la Toyota Yaris Hybrid o la Honda Jazz e:HEV dimostrano che si può ottenere un buon compromesso tra prestazioni e risparmio, specialmente in città. Il sistema passa da elettrico a termico in base alle condizioni di guida, senza bisogno di intervento del conducente. La batteria si ricarica in decelerazione e frenata, il che significa zero dipendenza da colonnine o prese domestiche. Di contro, in autostrada o su lunghi percorsi extraurbani, il contributo dell'elettrico si riduce e con esso l'efficienza complessiva.
Tra Mild e Full Hybrid, la differenza di prezzo all'acquisto può oscillare tra i 1.500 e i 3.000 euro, ma il risparmio nel tempo è proporzionale alla quantità di chilometri percorsi in ambiente urbano. Per chi guida molto in città, il Full Hybrid resta una scelta solida e affidabile. Chi invece affronta solo pochi chilometri al giorno, o predilige tratti autostradali, può ancora trarre vantaggio dal più economico Mild Hybrid.
Il sistema Plug-in Hybrid è il più completo dal punto di vista tecnico. Offre una vera autonomia elettrica, compresa tra 40 e 70 chilometri reali, e consente di muoversi in città senza consumare una goccia di benzina. A patto di ricaricare regolarmente la batteria. Questo tipo di vettura è un ponte tra il mondo ibrido e quello elettrico, combinando i vantaggi e gli svantaggi di entrambi.
La ricarica è la chiave del successo di una PHEV. Se viene eseguita ogni giorno, i benefici sono notevoli: riduzione netta dei costi di rifornimento, abbattimento delle emissioni e accesso a zone a traffico limitato. In caso contrario, la batteria si comporta come un peso morto e il motore termico si trova a dover gestire un veicolo più pesante, con conseguenti consumi più alti rispetto a un'auto tradizionale. In altre parole, chi non ha una presa di ricarica a casa o in ufficio, o non ha l'abitudine di collegare l'auto, difficilmente riuscirà a sfruttare appieno il potenziale di questa tecnologia.
Sul fronte dei costi, le Plug-in Hybrid partono da cifre più elevate rispetto agli altri ibridi. Anche i modelli più economici come Cupra Formentor e Renault Captur E-Tech PHEV, richiedono un investimento iniziale superiore ai 30.000 euro. Ma per chi percorre brevi tragitti quotidiani e può contare su ricariche frequenti, si tratta di una soluzione efficiente e conveniente.
L'ultima frontiera dell'ibrido è il cosiddetto ibrido in serie, un sistema ancora poco diffuso ma innovativo. Qui il motore a combustione interna non ha più il compito di muovere le ruote: serve a generare energia elettrica per alimentare la batteria, che a sua volta fornisce corrente al motore elettrico, unico propulsore effettivamente coinvolto nella trazione.
Questo schema consente una guida molto simile a quella di un'auto elettrica, con una coppia immediata e una silenziosità di marcia ineguagliabile. Se il motore a combustione è costretto a entrare in funzione troppo spesso. In questo caso, l'efficienza cala rapidamente, soprattutto nei tratti extraurbani. L'esempio più noto è la Nissan Qashqai e-Power, ma anche Honda propone varianti simili.
Sul fronte dei costi, l'ibrido in serie è ancora collocato in una fascia premium, spesso superiore ai 35.000 euro. L'offerta è limitata e l'assistenza tecnica ancora poco diffusa rispetto ai sistemi più collaudati.