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Quali permessi di lavoro esistono e come funzionano in base normativa, CCNL 2025 e giurisprudenza

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Normativa ufficiale sui permessi

La normativa sui permessi di lavoro nel 2025 prevede diverse tipologie: ferie, malattia, congedi parentali e permessi speciali. Diritti, procedure e novitŕ CCNL

I permessi lavorativi rappresentano un diritto fondamentale per i lavoratori dipendenti, garantendo la possibilità di assentarsi temporaneamente dal posto di lavoro per necessità personali, familiari o di altra natura. La disciplina dei permessi è regolamentata da un complesso sistema normativo che include leggi statali, contratti collettivi nazionali e interpretazioni giurisprudenziali.

Nel quadro normativo del 2025, i permessi lavorativi sono riconosciuti ai lavoratori subordinati, sia con contratto a tempo indeterminato che determinato. Per la natura stessa del rapporto professionale, queste agevolazioni non sono accessibili ai lavoratori autonomi che collaborano con le aziende attraverso prestazioni professionali indipendenti.

Permessi Legge 104, tutela per lavoratori con disabilità e caregiver

La Legge 104/1992 rappresenta uno dei pilastri normativi in materia di permessi lavorativi, disciplinando i diritti delle persone con disabilità e dei familiari che se ne prendono cura. Per il 2025, questa normativa prevede due categorie principali di beneficiari:

  • Lavoratori con disabilità grave: possono scegliere tra 2 ore di permesso giornaliero o 3 giorni mensili di permesso retribuito. Questi ultimi possono essere fruiti a giornate intere o frazionati in ore.
  • Familiari che assistono persone con disabilità grave: hanno diritto a 3 giorni mensili di permesso retribuito per assistere un figlio, il coniuge o altri familiari con handicap in situazione di gravità.
Un aspetto rilevante riguarda il requisito del mancato ricovero a tempo pieno della persona assistita. La normativa stabilisce infatti che il ricovero ospedaliero del soggetto con disabilità grave generalmente esclude il diritto ai permessi per i familiari, salvo specifiche eccezioni previste dalla legge, come nel caso in cui i sanitari richiedano la presenza del familiare.

La giurisprudenza della Cassazione ha chiarito, con diverse sentenze, che i permessi della legge 104 devono essere utilizzati esclusivamente per l'assistenza al familiare disabile e non per altre finalità. Un utilizzo improprio può configurare un abuso del diritto e giustificare provvedimenti disciplinari fino al licenziamento.

Permessi per donazione sangue e per lavoratori con patologie specifiche

La legge riconosce particolari agevolazioni anche ai lavoratori che decidono di donare il sangue. Nel quadro normativo del 2025, ogni dipendente può assentarsi per l'intera giornata lavorativa in cui effettua la donazione, con diritto alla normale retribuzione. È necessario presentare, il giorno successivo, la certificazione rilasciata dal centro trasfusionale che attesti l'avvenuta donazione.

Per quanto riguarda i lavoratori affetti da diabete, la normativa prevede specifiche tutele che si inquadrano nel contesto della Legge 104. Questi lavoratori possono beneficiare di 3 giorni mensili di permesso retribuito oppure di permessi orari giornalieri (2 ore per orari superiori alle 6 ore, 1 ora per orari inferiori). L'accesso a questi benefici è subordinato al riconoscimento dei requisiti stabiliti dalla legge, tra cui la certificazione della patologia da parte delle commissioni mediche competenti.

Altre patologie croniche possono dare diritto a permessi lavorativi specifici, sempre nel rispetto dei criteri stabiliti dalla normativa vigente e dai contratti collettivi applicabili. L'orientamento giurisprudenziale tende a considerare le esigenze di cura come prioritarie rispetto alle necessità produttive, purché debitamente certificate e non utilizzate in modo pretestuoso.

Permessi per lutto familiare, condizioni e modalità di fruizione

In caso di perdita di un familiare, il quadro normativo del 2025 riconosce al lavoratore dipendente il diritto a un periodo di assenza retribuita. Questi permessi presentano caratteristiche specifiche:

  • Durata massima di 3 giorni per ogni evento luttuoso
  • Non cumulabilità in caso di più eventi nell'anno (i giorni non aumentano in caso di più lutti)
  • Applicabilità solo per decessi di familiari entro il secondo grado o componenti della famiglia anagrafica
Gli stessi permessi possono essere richiesti anche nel caso di malattia grave di un familiare, non solo per il decesso.

Una particolarità di questo tipo di permesso è che, data la natura imprevedibile dell'evento, non è richiesto preavviso al datore di lavoro. Tuttavia, entro cinque giorni dalla fruizione, il dipendente deve fornire la documentazione che comprovi l'evento luttuoso o la malattia grave del familiare.

La giurisprudenza ha chiarito che questi permessi costituiscono un diritto soggettivo perfetto del lavoratore e il datore di lavoro non può rifiutarne la concessione quando sussistano i presupposti di legge. Eventuali limitazioni introdotte dal contratto collettivo possono solo migliorare, ma non peggiorare, le condizioni previste dalla normativa nazionale.

Permessi studio, diritto alla formazione continua

Il sistema normativo italiano riconosce l'importanza della formazione continua dei lavoratori attraverso specifici permessi studio. Nel 2025, queste agevolazioni si articolano in diverse tipologie:

  • Permessi per frequenza: fino a 150 ore in un triennio per seguire corsi finalizzati al conseguimento di titoli di studio
  • Permessi per esami: giorni di assenza retribuita per sostenere prove d'esame, il cui numero varia da 5 a 10 giorni in base al CCNL applicato
  • Permessi supplementari: fino a 10 giorni aggiuntivi all'anno, con limite di consecutività di 2 giorni
  • Permessi per tesi: possibilità di usufruire di 10 giorni consecutivi per la preparazione della tesi di laurea
Questi permessi rappresentano un importante strumento di conciliazione tra lavoro e formazione, consentendo ai dipendenti di migliorare le proprie competenze senza rinunciare alla retribuzione.

Per accedere a questi benefici, il lavoratore deve generalmente presentare domanda al datore di lavoro, allegando la documentazione che attesti l'iscrizione al corso di studi e, successivamente, la frequenza alle lezioni o il sostenimento degli esami. I CCNL possono introdurre condizioni più favorevoli rispetto alla normativa nazionale, ampliando il numero di ore o le casistiche di fruizione.

Permessi ROL, riduzione dell'orario lavorativo

I permessi ROL (Riduzione Orario di Lavoro) rappresentano una categoria particolare di assenze retribuite, la cui regolamentazione è principalmente demandata alla contrattazione collettiva. Nel 2025, questi permessi variano significativamente in base al CCNL applicato e alle caratteristiche dell'azienda.

A differenza di altre tipologie di permessi, i ROL sono strettamente legati all'organizzazione del lavoro e possono essere influenzati da fattori come:

  • Dimensioni aziendali
  • Settore di appartenenza
  • Mansioni del dipendente
  • Anzianità di servizio
Un esempio concreto è rappresentato dal CCNL del Terziario, che prevede:
  • 4,6667 ore mensili di ROL per i lavoratori di aziende con meno di 15 dipendenti
  • 6 ore mensili per i lavoratori di aziende con più di 15 dipendenti
Questi permessi rappresentano una forma di flessibilità che consente al lavoratore di gestire meglio il proprio tempo, bilanciando esigenze personali e professionali. La modalità di richiesta e fruizione dei ROL è generalmente disciplinata dai regolamenti aziendali, nel rispetto delle previsioni del contratto collettivo applicato.

Altri permessi previsti dalla normativa e dai CCNL

Oltre alle categorie principali già illustrate, il sistema normativo del 2025 prevede numerose altre tipologie di permessi lavorativi, ciascuna con specifiche condizioni di accesso e modalità di fruizione:

  • Permessi per visite mediche: molti CCNL riconoscono ore di permesso retribuito per effettuare visite specialistiche non programmabili al di fuori dell'orario di lavoro
  • Permessi elettorali: per chi svolge funzioni presso i seggi durante le consultazioni elettorali
  • Permessi per attività sindacale: riservati ai rappresentanti sindacali aziendali
  • Permessi per volontariato di protezione civile: per i dipendenti impegnati in attività di soccorso e assistenza
  • Permessi per matrimonio: generalmente 15 giorni consecutivi in occasione delle nozze
Un caso particolare è rappresentato dai permessi non retribuiti, che consentono al lavoratore di assentarsi senza ricevere la retribuzione. Questi permessi sono solitamente regolamentati dai CCNL o da accordi individuali tra datore di lavoro e dipendente.

La giurisprudenza ha più volte sottolineato l'importanza di un uso corretto dei permessi, ribadendo che il loro utilizzo deve essere conforme alle finalità per cui sono stati concessi. Un impiego fraudolento può costituire violazione degli obblighi di correttezza e buona fede nel rapporto di lavoro.

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