La Polizia Stradale di Cosenza ha sequestrato una serie di autovelox considerati illegali, attivi non solo nella provincia di Cosenza ma anche in altre aree d'Italia.
La polizia stradale ha avviato una serie di operazioni che hanno portato al sequestro di autovelox non autorizzati in diverse regioni italiane. L'indagine ha rivelato che questi dispositivi, distribuiti in almeno dieci regioni, operavano senza le necessarie approvazioni e autorizzazioni legali. I controlli hanno messo in luce irregolarità riguardanti la loro legittimità che mettono in dubbio la regolarità delle multe.
Il rappresentante legale della società responsabile della fornitura degli autovelox è stato denunciato con l'accusa di frode nella pubblica fornitura. Le indagini stanno continuando per verificare l'entità delle violazioni e garantire che la normativa sulla sicurezza stradale venga rispettata. Nel frattempo vogliamo capire:
Il sequestro ha coinvolto dieci regioni:
La società produttrice degli autovelox contesta il sequestro, definendolo illegittimo e fuori da ogni logica. L'azienda sostiene che il decreto di sequestro si basa su fatti già esaminati nel luglio 2023 e successivamente dissequestrati. La società contesta il provvedimento e lo considera un errore di valutazione e di una scarsa comprensione delle procedure di approvazione dei sistemi di rilevamento.
Il primo passo per fare annullare una multa da autovelox è accertarsi della validità dell’apparecchiatura che ha emesso la sanzione. Entro 60 giorni dalla notifica della multa, è possibile presentare ricorso al prefetto della provincia in cui è stata elevata la sanzione. Il ricorso deve essere inviato per posta raccomandata con ricevuta di ritorno o consegnato direttamente presso l'ufficio competente.
Il ricorso deve includere la motivazione della contestazione e la prova della validità dell'autovelox, se disponibile. Nel ricorso, bisogna indicare i dati personali, il numero del verbale e una dettagliata esposizione delle ragioni per cui si ritiene che la multa sia errata. Allegare eventuali documenti a supporto della tesi.
Se il ricorso al prefetto non ha avuto esito favorevole o se si preferisci un'altra via è possibile rivolgersi al giudice di pace. Il ricorso deve essere presentato entro 30 giorni dalla notifica della decisione del prefetto o dalla scadenza del termine per la decisione del prefetto, se non è stata emessa alcuna risposta. La presentazione può avvenire personalmente o tramite un avvocato.
I tempi di attesa per una decisione possono variare. In genere, il prefetto può richiedere alcune settimane per esaminare il ricorso, mentre le cause al giudice di pace possono richiedere diversi mesi. Il ricorso può portare all’annullamento totale della multa, alla sua riduzione o al mantenimento della sanzione. In caso di rigetto sarà necessario pagare l'importo dovuto.