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Quali sono i diritti di un inquilino all'interno di un condominio? Cambiano rispetto ai proprietari?

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Come cambiano i diritti di inquilini di case in affitto e proprietari in condominio: quali sono e i chiarimenti. Cosa prevede la normativa vigente

Quali sono i diritti di un inquilino in un condominio rispetto a quelli dei proprietari? Chi decide di prendere una casa in affitto ed entra a far parte di un condominio ha dei doveri e degli obblighi da rispettare, sia nei confronti del proprietario di casa che del condominio in generale, ma gode anche di diversi diritti.

C’è, però, da sottolineare una differenza: chi vive in affitto non può essere del tutto definito un condòmino come lo è il proprietario legale dell’appartamento.

  • Quali sono i diritti dei condomini in affitto
  • Le differenze con i proprietari

Quali sono i diritti dei condomini in affitto

Secondo la normativa in vigore, i diritti di un inquilino di una casa in affitto sono, nel dettaglio, i seguenti:
  • godere pienamente del bene una volta stipulato e firmato il contratto di locazione, ciò significa che l’inquilino può vivere la casa come meglio crede, al pari dei proprietari di una casa;
  • avere una casa senza alcun vizio o problema, deve essere del tutto idonea all’uso abitativo;
  • diritto a mantenere la propria privacy per cui il proprietario di casa non può mai entrare nella casa affittata in assenza dell’inquilino, pur avendo le chiavi della stessa abitazione, per cui lo stesso diritto a stare in casa propria senza alcun controllo o altro tipo di incursione in casa da parte di estranei è garantito anche agli inquilini.
Rispetto ai proprietari, gli inquilini hanno il diritto di non pagare le spese straordinarie previste per la manutenzione della casa in affitto. Per legge, infatti, tali costi sono sempre a carico dei proprietari di casa, mentre le spese di ordinaria manutenzione spettano sempre agli inquilini.

Gli inquilini possono anche partecipare alle assemblee di condominio. Ma solo in specifici casi. La partecipazione è, infatti, obbligatoria per i proprietari di casa, che possono esprimere il proprio voto in caso di decisioni importanti, ciò che non può fare un inquilino.

La sua partecipazione ad un’assemblea di condominio è ammessa, infatti, per piccoli motivi relativi alla gestione condominiale, come, per esempio, deliberare le spese per il riscaldamento e il condizionamento d’aria, che a lui spettano.

Ha, infatti, il diritto di intervenire, ma non di votare, su delibere per modificare servizi comuni.

Le differenze con i proprietari

Nonostante il riconoscimento di determinati diritti nella vita condominiale, rispetto al proprietario di casa, un inquilino non può mai:

  • pretendere dall’amministratore di condominio la documentazione condominiale e il rendiconto;
  • ricevere dall’amministratore l’avviso di convocazione dell’assemblea;
  • sapere chi paga le quote e chi è in mora. 
Per le spese che gli competono, l’inquilino può chiedere i documenti delle spese da pagare. Ma spetta al proprietario di casa fornirglieli e non all’amministratore di condominio. 

Secondo le leggi vigenti, infatti, l’inquilino non può avere un rapporto diretto con l’amministratore e per qualsiasi comunicazione il proprietario deve fare sempre da intermediario. A lui spetta tale diritto, e non  l’affittuario.

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