Come cambiano i diritti di inquilini di case in affitto e proprietari in condominio: quali sono e i chiarimenti. Cosa prevede la normativa vigente
Quali sono i diritti di un inquilino in un condominio rispetto a quelli dei proprietari? Chi decide di prendere una casa in affitto ed entra a far parte di un condominio ha dei doveri e degli obblighi da rispettare, sia nei confronti del proprietario di casa che del condominio in generale, ma gode anche di diversi diritti.
C’è, però, da sottolineare una differenza: chi vive in affitto non può essere del tutto definito un condòmino come lo è il proprietario legale dell’appartamento.
Gli inquilini possono anche partecipare alle assemblee di condominio. Ma solo in specifici casi. La partecipazione è, infatti, obbligatoria per i proprietari di casa, che possono esprimere il proprio voto in caso di decisioni importanti, ciò che non può fare un inquilino.
La sua partecipazione ad un’assemblea di condominio è ammessa, infatti, per piccoli motivi relativi alla gestione condominiale, come, per esempio, deliberare le spese per il riscaldamento e il condizionamento d’aria, che a lui spettano.
Ha, infatti, il diritto di intervenire, ma non di votare, su delibere per modificare servizi comuni.
Nonostante il riconoscimento di determinati diritti nella vita condominiale, rispetto al proprietario di casa, un inquilino non può mai:
Secondo le leggi vigenti, infatti, l’inquilino non può avere un rapporto diretto con l’amministratore e per qualsiasi comunicazione il proprietario deve fare sempre da intermediario. A lui spetta tale diritto, e non l’affittuario.