Come cambia il silenzio assenso con il Decreto Salva Casa e quali sono i nuovi tempi fissati dalla legge: i chiarimenti
Quali sono i tempi fissati dalla legge del Salva Casa per il silenzio assenso per la sanatoria di un abuso edilizio? Il silenzio-assenso è il procedimento secondo cui la mancata risposta dall’autorità competente corrisponde a un accoglimento implicito della pratica.
Perché scatti, è necessario che intercorra un certo intervallo di tempo tra la presentazione della richiesta e l’inizio dichiarato dei lavori ed è anche necessario che vengano contemporaneamente soddisfatte tutte le condizioni e i requisiti richiesti dalla legge.
Se queste non vengono soddisfatte, il silenzio-assenso non si verifica e si incorre in un abuso edilizio. Il silenzio-assenso scatta, in generale, dopo 30 giorni, ma con il Decreto Salva Casa ha cambiato le regole.
Sulla richiesta di permesso in sanatoria, il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale deve pronunciarsi con un provvedimento motivato entro 45 giorni, decorsi i quali la richiesta si intende accolta proprio per il silenzio-assenso. Per le segnalazioni di inizio attività, il termine è fissato a 30 giorni.
Per gli immobili con vincoli paesaggistici sopravvenuti, si può chiedere una valutazione previa presentazione dell’autorizzazione paesaggistica.
In questo caso, l’autorità competente deve pronunciarsi sulla domanda entro 180 giorni, previo parere vincolante della soprintendenza che deve essere dato entro 90 giorni.
In ogni caso è previsto il pagamento di una sanzione in relazione all’entità dell’abuso da sanare. Secondo quanto previsto, si deve pagare una sanzione pecuniaria pari al doppio dell'aumento del valore dell'immobile conseguente alla realizzazione degli interventi.
L’importo è comunque compreso tra 1.032 e 10.328 euro.