Quali sono i sistemi che permettono di pagare meno le cartelle esattoriali nel 2025 e quando vengono del tutto cancellate
Quali cartelle esattoriali potranno essere del tutto o solo parzialmente cancellate in automatico nel 2025? Quando si riceve una cartella esattoriale, la cosa migliore da fare è procedere al suo pagamento per evitare di aggravare la propria posizione debitoria.
Perché i cittadini paghino, evitando di accumulare debiti, e guadagnando contemporaneamente soldi, il governo ha previsto una serie di misure che agevolano i versamenti e in alcuni casi è anche prevista la totale cancellazione degli importi dovuti.
La durata della prescrizione non è uguale per tutte le cartelle esattoriali. Il periodo varia dai 3 ai 10 anni, a seconda della tipologia di debito da pagare.
I termini di prescrizione sono, in particolare, i seguenti:
Ciò non significa, però, che la cartella sarà del tutto cancellata in automatico. Non scatta la prescrizione delle cartelle, dunque, e le somme riportate continueranno a essere esigibili. Ciò che cambia è la procedura.
Una volta restituita, infatti, l’ente creditore potrà decidere quale soluzione adottare tra tre diverse opzioni:
Precisiamo che il discarico automatico delle cartelle esattoriali riguarda le cartelle dal 2025 e non vale per le cartelle notificate prima.
Le cartelle esattoriali si potranno pagare meno nel 2025 certamente aderendo al concordato preventivo fiscale ancora confermato.
Il decreto Omnibus ha, infatti, dato il via libera al condono tombale sui redditi non dichiarati negli anni di imposta dal 2018 al 2022 e ha abbattuto l’imposta da pagare del 30% per il 2020 e 2021. Stando a quanto spiegati, chi aderisce al nuovo concordato eviterà i controlli sugli anni di imposta citati e pagherà un importo minimo per regolarizzare la propria posizione per i redditi non dichiarati e le operazioni non fatturate.
Si attendono poi novità per una ulteriore rottamazione o condono. Un emendamento alla nuova Manovra Finanziaria propone, infatti, una nuova rottamazione-quinquies per le cartelle emesse tra il primo luglio 2022 e il 31 dicembre 2023. Vi rientrerebbero i tributi come le imposte locali, le sanzioni amministrative e il bollo auto.
Rientrerebbero, dunque, nella nuova rottamazione i debiti esclusi da quella precedente, che riguardava solo i ruoli affidati tra il primo gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. L’emendamento è attualmente al vaglio della Commissione Bilancio del Senato.