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Quando è buono uno stipendio rispetto al lavoro che si fa in base ultimi dati per i diversi settori?

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quando si può considerare buono uno stipendio per vivere in Italia in base ai diversi settori di impiego ma anche al ruolo ricoperto

Quando è buono uno stipendio in Italia rispetto al lavoro che si fa in base ultimi dati per i diversi settori? In diversi articoli già trattati abbiamo affrontato le tematiche degli importi di stipendi che si possono considerare buoni per vivere in Italia, alla luce dell’attuale costo della vita e di altri diversi fattori.

Di seguito ci occupiamo, invece, di capire quando si può considerare buono uno stipendio alla professione che si svolge, al settore di lavoro e alla posizione occupata. 

  • Quando uno stipendio è buono in base ai settori di lavoro
  • Come cambia lo stipendio in base alla posizione occupata 

Quando uno stipendio è buono in base ai settori di lavoro
 

Lavorare e guadagnare bene in Italia, soprattutto senza qualifiche o esperienze specifiche, può essere per tanti un obiettivo lontanissimo.

Se, però, si matura una buona formazione, con specifiche competenze, si scelgono determinati settori di lavoro e si decide di lavorare in determinate zone di Italia, allora un buono stipendio non è utopia.


Possiamo generalmente dire che la zona del Nord Italia offre maggiori opportunità di lavoro e stipendi mediamente più alti rispetto al Sud. Considerando, però, l’attuale costo della vita, gli affitti o il caro mutui, è chiaro come vivere proprio nelle città del Nord, dove i prezzi sono letteralmente schizzati alle stelle, può diventare difficile vivere bene.

Lo stipendio dei dipendenti italiani cambia, e anche di tanto, in base ai diversi settori di lavoro e alla professione svolta e può essere considerato buono se permette di vivere adeguatamente.

Si tratta di parametri che cambiano a seconda di dove si vive, della composizione del proprio nucleo familiare, se si è soli o in coppia e se l'altro coniuge o compagno lavora o meno, del lavoro che si fa, delle spese da affrontare e se la casa è di proprietà, o si paga ancora un mutuo, o si paga l'affitto. 

Se, per esempio, può essere considerato buono uno stipendio di 1.600 euro di un dipendente proprietario di casa che vive in una cittadina del Sud, sposato e con un solo figlio, può magari solo essere sufficiente in una grande città del Nord per chi ha due o più figli. 

Secondo i dati dell'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) relativi al 2024, lo stipendio medio lordo annuale in Italia è di circa 44.893 euro, che rappresenta una crescita dell'1,8% rispetto al 2022.

Tuttavia, l'Italia si colloca solo al 21esimo posto tra i 34 Paesi OCSE analizzati. In altri Paesi come Islanda o Lussemburgo, si superano i 77mila euro di stipendio medio lordo.

Se ci sono settori che permettono certamente di guadagnare un buono stipendio, si pensi ai bancari, per cui si calcolano stipendi annui di circa 66mila euro per 5.045 euro al mese per i quadri dirigenti di quarto livello, e di 31.500 euro per i dipendenti più ‘bassi’, inquadrati nell’Area unificata, ex Area 1 e 2. 

Spostando l'attenzione sul settore dell'informatica, della cybersecurity e dell'Intelligenza Artificiale, ai primi posti per richieste di personale altamente qualificato, gli stipendi medi oscillano dai circa 35mila euro per esperti in analisi e scienza dei dati e in sicurezza informatica, ai 29mila euro circa per programmatori e sviluppatori, ai 28mila euro per gli sviluppatori.

Analizzando il settore del Digitale, della Comunicazione e del Social Media Management, in decisa espansione, considerando l'evoluzione del mondo della comunicazione, dei social network e della creazione dei contenuti per il web, gli stipendi si attestano mediamente sui 47mila euro annui per gli esperti di e-commerce, su poco più di 40mila euro per i project Manager digitale, sui 30mila euro per i content editors e sui 28mila euro circa per o social media manager.

Anche il settore ingegneristico offre buoni stipendi per vivere in Italia: per esempio, un ingegnere edile, assunto, guadagna circa 48mila euro annui, che scendono a 35mila euro annui per gli ingegneri edili. Si tratta di somme che possono salire fino a 60mila-70mila euro, e anche oltre, per i dirigenti.

Come cambia lo stipendio in base alla posizione occupata 

Lo stipendio mensile e annuo cambia anche in base alla posizione occupata. In ogni settore ci sono, infatti, dirigenti, Quadri, impiegati, tecnici, operai e ognuno ha diritto a una diversa retribuzione stabilita dai singoli contratti nazionali di lavoro Ccnl vigenti in Italia.

Volendo, capire, in media quanto prendono le diverse figure, possiamo, in generale, dire che i Dirigenti possono arrivare a prendere oltre 100mila euro all’anno, per i Quadri si scende tra i 60mila e i 70mila euro, per gli impiegati la retribuzione annua media si attesta sui 33mila euro, che si riducono a 25mila euro per gli operai.

E’ chiaro poi che si tratta di stipendi medi, variabili in base ai settori di occupazione. Per i dirigenti del settore bancario, infatti, lo stipendio annuo supera di poco i 100mila euro, per i dirigenti del comparto Metalmeccanico la retribuzione annua oscilla tra 70mila e 80mila euro, che scendono su0i 40mila-50mila per un dirigente del settore edile.

Stesso discorso vale per i quadri, gli impiegati e gli operai: gli stipendi cambiano in base al settore di assunzione e si possono considerare buoni, anche in questi casi, solo quando consentono di vivere dignitosamente. 

Si tratta di un termine che certamente si addice alle retribuzioni dei quadri, che sono generalmente alte, oscillando in media sui 3mila-4mila euro al mese, e permettono di sostenere le normali spese quotidiane e mensili riuscendo a concedersi sfizi quando se ne ha voglia.

Si riducono mediamente gli stipendi degli impiegati sui 1.800-2mila euro netti al mese e ancor di più per gli operai, per cui si fermano mediamente sui 1.500-1.600 euro mensili. Precisiamo che nel caso degli operai ci sono poi lavoratori che possono arrivare a prendere di più perché specializzati in professioni oggi poco disponibili, come i fabbri, i saldatori, ecc, che arrivano ad avere stipendi mensili anche fino a 3mila euro da operai specializzati. 
 

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