I decaduti possono essere riammessi nella rottamazione quater riaperta ufficialmente dal Milleproroghe: le condizioni e i casi in cui si possono bloccare i pignoramenti
Quali sono i casi in cui si può bloccare un pignoramento subito con la riapertura della rottamazione quater? Il decreto Milleproroghe ha riaperto i termini per la rottamazione quater, novità che vale, però, solo per chi è decaduto dal piano precedentemente richiesto non avendo pagato o avendo pagato in ritardo una rata.
Dunque, chi ha aderito alla definizione agevolata delle cartelle ma non risulta in regola potrà essere riammesso. Con diversi benefici che ne derivano.
Una volta riammessi, poi, potranno dilazionare il debito in un massimo di 10 rate o pagarlo in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025.
Precisiamo che la nuova rottamazione quater interessa solo ed esclusivamente i debiti già presenti nella prima istanza. Per le rate scadute e riammesse con la nuova riapertura saranno applicati interessi del 2% da novembre 2023.
Grazie alla riapertura della rottamazione quater, presentando una richiesta di riammissione entro il 30 aprile 2025, si ha la possibilità di bloccare sia i pignoramenti e fermi amministrativi già avviati e sia eventuali nuove procedure esecutive.
Con il blocco immediato blocco immediato delle azioni per effetto della nuova rottamazione quater, si bloccano automaticamente i pignoramenti già in corso e si estingueranno definitivamente con il pagamento della prima rata della rottamazione, in scadenza il 31 luglio 2025. Ma non solo.
Si bloccano anche i pignoramenti presso terzi, compresi quelli su conti correnti, stipendi e pensioni e non possono neppure essere iscritti nuovi fermi amministrativi sui veicoli intestati al debitore.