Anche i contributi Inps per la pensione vanno in prescrizione: quali sono i tempi e i motivi secondo le norme vigenti
Quando vanno in prescrizione i contributi per la pensione INPS? L’estratto conto contributivo rappresenta uno strumento fondamentale che permette ai lavoratori di verificare tutti i dati relativi alla propria posizione assicurativa ed eventuali anomalie o mancanze, in modo da evitare spiacevoli soprese una volta prossimi alla pensione.
Può, infatti, capitare di notare buchi contributivi e per riavere i dovuti contributi bisogna attivarsi prima che scatti la prescrizione, perché anch’essi ne sono soggetti.
I tempi si allungano fino a 10 anni se il lavoratore o i suoi superstiti segnalano all’Inps l’esistenza di un rapporto di lavoro non dichiarato (lavoro nero).
Per arrivare alla prescrizione in 10 anni è necessario che il lavoratore presenti la denuncia prima della scadenza del termine quinquennale.
Il termine è di 10 dieci anni anche se sono stati posti in essere atti interruttivi della prescrizione, o sono state avviate procedure di recupero.
Stando a quanto previsto dalle norme vigenti, i motivi dei buchi contributivi che possono emergere dai controlli del proprio estratto contributivo e per cui si rischia la prescrizione sono essenzialmente il mancato riconoscimento dei contributi figurativi, per esempio per malattia, gravidanza o infortunio, o l’omissione del versamento da parte del datore di lavoro.
In tal caso, per il datore di lavoro sono previste sanzioni che consistono nella reclusione fino a tre anni e in una multa fino a 1.032 euro per omessi versamenti di importo superiore a 10mila euro annui.
E’, invece, prevista una sanzione amministrativa da 10.000 a 50.000 euro se l’importo omesso è inferiore ai 10mila euro annui.