Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Pensioni anticipate e contributi figurativi: quali valgono e in quali casi per il calcolo dei requisiti

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pensioni anticipate contributi figurativ

Quando vengono riconosciuti i contributi figurativi e quando si possono calcolare ai fini della pensione anticipata: cosa prevedono la normativa vigente e recenti sentenze

I contributi figurativi rappresentano uno strumento centrale nel sistema previdenziale italiano, offrendo una protezione durante periodi di interruzione forzata dell'attività lavorativa. Questi particolari accrediti consentono ai lavoratori di mantenere la continuità contributiva, incidendo sia sul diritto sia sulla maturazione dei requisiti per accedere a diverse forme di pensionamento, tra cui quello anticipato. Negli ultimi anni, la questione relativa a quali contributi figurativi valgano per la pensione anticipata è diventata oggetto di interesse e discussione.

Cosa sono i contributi figurativi: definizione, tipologie e riconoscimento

I contributi figurativi indicano i periodi in cui, pur mancando un effettivo versamento da parte del datore di lavoro o del lavoratore, l’INPS accredita dei contributi utili ai fini pensionistici. Questi periodi coprono interruzioni lavorative dovute a circostanze tutelate dalla legge, come:

  • malattia indennizzata
  • maternità e congedi parentali
  • infortuni sul lavoro
  • cassa integrazione
  • servizio militare e civile
  • disoccupazione con indennità (NASpI)
  • permessi Legge 104/1992
  • donazione sangue e midollo
  • aspettative per cariche sindacali o elettive.
I contributi figurativi si distinguono in due principali tipologie:
  • Contributi figurativi d’ufficio: riconosciuti automaticamente dall’INPS quando la legge lo prevede, come nel caso della maternità o della cassa integrazione.
  • Contributi figurativi su domanda: richiedono un’istanza del lavoratore, ad esempio per periodi di servizio militare o maternità fuori dal rapporto di lavoro.
L’accredito figurativo serve a garantire copertura previdenziale anche in assenza di attività lavorativa retribuita. 

Quando e come i contributi figurativi incidono sul diritto alla pensione

L'efficacia dei contributi figurativi varia a seconda della tipologia di pensione e delle regole vigenti. In generale, questi contributi vengono computati per maturare il diritto alla prestazione pensionistica (cioè il raggiungimento dell’anzianità contributiva richiesta). Ad esempio, per la pensione di vecchiaia valgono a tutti gli effetti per raggiungere i 20 anni necessari, equiparandosi per legge ai versamenti obbligatori.

Tuttavia, per le misure agevolate (come Opzione Donna o Quota 100) esistono restrizioni: i contributi figurativi per malattia, maternità e disoccupazione possono non essere utili per determinati requisiti contributivi. In molti casi, invece, sono validi solo per il diritto e non per la misura dell’assegno pensionistico.

La domanda per l’accredito può essere automatica o su richiesta, a seconda della causale. 

Contributi figurativi e pensione anticipata: regole generali 

Per quanto riguarda la pensione anticipata ordinaria, la normativa fissa i seguenti requisiti:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi (uomini)
  • 41 anni e 10 mesi di contributi (donne).
Nel computo sono ammessi, secondo l’interpretazione attualmente prevalente, anche i contributi figurativi, con alcune limitazioni relative alla natura e alla tipologia dell’evento che ha generato l’accredito.

Sentenza della Cassazione 2025: cosa cambia per il calcolo dei contributi figurativi nella pensione anticipata

La Corte di Cassazione, con la sentenza del 20 ottobre 2025, ha stabilito che i contributi figurativi riconosciuti per malattia e disoccupazione devono essere computati nel montante contributivo necessario per la pensione anticipata con 42 o 41 anni di anzianità.

I giudici hanno, quindi, deciso che i contributi figurativi devono essere inclusi nel conteggio della contribuzione utile all’accesso alla pensione anticipata ordinaria.

Questa decisione ha rovesciato il precedente orientamento, che prevedeva l’esclusione dal computo dei 35 anni di contributi effettivi dei periodi coperti da accrediti figurativi, come malattia, disoccupazione e cassa integrazione, necessari per accedere al pensionamento. 

Contributi figurativi utili e non utili: limiti, eccezioni e casi esclusi

Sebbene la sentenza della Cassazione abbia riconosciuto la validità di molti periodi figurativi anche ai fini della pensione anticipata, la normativa mantiene alcune eccezioni e limiti:

  • I periodi di lavori socialmente utili, in generale, non sono utili per il calcolo dell’importo finale della pensione, ma solo per il diritto
  • Le settimane accreditate in costanza di pensione di invalidità o inabilità sono talvolta valide solo per maturare il requisito, non per la misura dell’assegno
  • Per alcuni canali agevolati (Opzione Donna, Quota 100 e Quota 41), i contributi figurativi per malattia, disoccupazione e congedi parentali possono essere esclusi dal computo ai fini delle soglie contributive richieste.
Prestazione Valore dei contributi figurativi
Pensione di vecchiaia Validi ai fini del diritto e della misura
Pensione anticipata ordinaria Validi (secondo Cassazione 2024)
Quota 100/Opzione Donna Validità limitata/soggetta a restrizioni

Impatto dei contributi figurativi sull’importo della pensione anticipata

L’incidenza dei periodi figurativi sull’ammontare dell’assegno previdenziale dipende dal sistema di calcolo applicato (retributivo, contributivo, misto):
  • Nel sistema retributivo, i contributi figurativi generalmente non riducono l’importo della pensione, poiché la rendita è calcolata in base alla media retributiva degli ultimi anni di lavoro, ma possono incidere se vanno a sostituire periodi di retribuzione elevata con indennità inferiori (es. NASpI).
  • Nel sistema contributivo, gli accrediti figurativi su indennità più basse determinano un importo finale tendenzialmente ridotto, essendo il calcolo legato all’effettiva retribuzione assoggettata a contribuzione.
  • Nel sistema misto, l’effetto di riduzione dipende dalla parte del percorso lavorativo soggetto al metodo contributivo.

Domande frequenti su contributi figurativi e pensione anticipata

Quali contributi figurativi valgono per la pensione anticipata? La sentenza della Cassazione ammette la possibilità di conteggiare anche periodi di malattia, maternità, disoccupazione, servizio militare o civile, salvo i limiti previsti per alcune prestazioni specifiche.
  • Esistono tetti massimi di anni figurativi utilizzabili? Per alcune prestazioni di anzianità/anticipata può essere previsto un massimo di 5 anni di accredito figurativo.
  • I periodi figurativi riducono la pensione? Generalmente no, salvo nel sistema contributivo e in presenza di indennità inferiori alla media delle retribuzioni lavorative o casi specifici regolati dalla normativa.
  • L’accredito è sempre automatico? Solo per alcune causali; altri periodi richiedono apposita domanda da parte dell’interessato.
  • I contributi figurativi sono uguali ai contributi da riscatto? No, il riscatto comporta un costo a carico del lavoratore e si applica a periodi diversi (ad esempio laurea non coperta da contribuzione).
  • Per la pensione Quota 41 o Opzione Donna valgono i periodi figurativi? Con limitazioni: in questi regimi spesso sono richiesti almeno 35 anni di contributi effettivi privi di figurativi per disoccupazione e malattia.
Leggi anche