Uno degli ostacoli economici per chi sceglie di abitare senza coinquilini o familiari sono le spese per l'abitazione.
La differenza tra il vivere da soli e far parte di un nucleo familiare ha conseguenze sostanziali sulle spese quotidiane, sull'accesso ai beni e sui risparmi. Secondo le ultime analisi condotte da Coldiretti su dati Istat, il costo della vita per chi abita da solo risulta fino all'80% più elevato rispetto a quello di un membro di una famiglia di tre persone. Il divario è determinato da molteplici fattori, tra cui il prezzo delle abitazioni, le spese per i servizi essenziali e il consumo di beni primari. Esaminiamo nel dettaglio quali sono le principali voci di costo e in che misura impattano sulle finanze di un single rispetto a chi vive in famiglia:
L’affitto medio di un monolocale o bilocale nelle principali città italiane come Milano, Roma e Firenze può variare tra 700 e 1.500 euro al mese, a seconda della posizione e delle dimensioni dell'immobile. Chi decide di acquistare una casa, invece, deve fare i conti con un prezzo al metro quadro che, soprattutto nei grandi centri urbani, ha subito un'impennata negli ultimi anni. Oltre al costo dell'abitazione, si aggiungono le utenze domestiche: le bollette di luce, gas e acqua non possono essere ripartite tra più persone, e quindi un single finisce per pagare in proporzione molto di più rispetto a una famiglia. Secondo le stime, una persona che vive da solo spende circa 150-250 euro al mese in utenze, mentre una famiglia di tre persone riesce a contenere il costo pro capite intorno ai 100 euro mensili per ciascun componente.
Un altro aspetto da considerare è la tassazione sulla proprietà immobiliare e i costi condominiali. Anche in questo caso, chi abita da solo affronta una spesa maggiore, non avendo nessuno con cui condividere le spese straordinarie legate alla manutenzione dell'edificio o ai servizi comuni.
Il settore dell’alimentazione è una delle voci di spesa più rilevanti per ogni nucleo familiare, ma l’incidenza economica è pesante per chi vive solo. Secondo i dati di Coldiretti, un single spende in media 337 euro al mese per cibo e bevande, un importo che è il 53% più alto rispetto a quello sostenuto da ciascun componente di una famiglia di tre persone, che riesce ad ammortizzare i costi alimentari a circa 220 euro mensili per persona.
Le ragioni di questo divario sono varie. In primo luogo, i formati più piccoli dei prodotti alimentari tendono ad avere un costo per unità di peso più elevato che rendono meno conveniente l'acquisto di cibo in piccole quantità. I single ricorrono spesso a pasti pronti o cibo da asporto, che sono in genere più costosi rispetto ai pasti cucinati in casa per più persone.
L’inflazione alimentare ha aggravato la situazione con il prezzo di prodotti di base come pasta, pane, carne e latticini cresciuto di oltre il 10% negli ultimi due anni. Per una famiglia, la possibilità di acquistare confezioni più grandi e di cucinare piatti in quantità maggiori riduce il costo per pasto, mentre chi vive solo affronta una spesa proporzionalmente più elevata per lo stesso fabbisogno calorico.
Oltre alle spese per l’abitazione e l’alimentazione, altri settori incidono sulla qualità della vita e sul budget mensile di chi vive da solo. Un aspetto spesso trascurato è quello dei trasporti: una persona sola che utilizza l'automobile deve sostenere tutti i costi di carburante, assicurazione, bollo e manutenzione, mentre in una famiglia l'uso del veicolo può essere condiviso, riducendo l'incidenza delle spese fisse su ogni singolo individuo. L’abbonamento ai mezzi pubblici nelle città italiane varia tra 35 e 50 euro al mese, ma molti single, soprattutto nelle grandi città, ricorrono sempre più spesso a servizi di car sharing e mobilità alternativa, che possono risultare più costosi nel lungo periodo.
Le spese per il tempo libero e la socialità pesano di più su chi vive da solo, poiché le occasioni di uscita e di svago spesso comportano un esborso maggiore rispetto a chi vive in famiglia, dove il tempo libero può essere trascorso più facilmente in casa. I single tendono a spendere di più per viaggi, cinema, cene fuori e attività sportive, il che si traduce in un esborso mensile extra di almeno 100-150 euro rispetto ai membri di una famiglia che possono sfruttare economie di scala anche nelle attività di intrattenimento.
Infine, c'è la questione delle spese sanitarie, che secondo le stime di Coldiretti sono aumentate dell’87% per chi vive da solo. Molte assicurazioni sanitarie e prestazioni mediche private prevedono tariffe agevolate per le famiglie, mentre un individuo solo si trova a dover affrontare l’intero costo delle visite mediche specialistiche, esami diagnostici e farmaci senza poter beneficiare di sconti cumulativi.