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Quanto costa ricaricare in media una auto elettrica? I prezzi e tariffe 2025

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come ottimizzare la spesa di ricarica

Quanto costa ricaricare una auto elettrica nel 2025? Analisi dei prezzi tra ricarica domestica e pubblica, confronto Italia-Europa, differenze con le auto termiche e suggerimenti per ridurre la spesa energetica.

Nell’orizzonte del 2025, comprendere quanto costa ricaricare una auto elettrica assume un rilievo sempre più strategico per chi valuta la transizione verso la mobilità elettrica o intende ottimizzare i costi di gestione veicolare. La progressiva crescita delle infrastrutture e la variabilità delle tariffe, sia domestiche che pubbliche, impongono un’analisi aggiornata per decifrare le reali opportunità di risparmio e le differenze tra soluzioni disponibili.

Un quadro preciso è reso articolato da elementi come le caratteristiche tecniche del veicolo, il luogo di ricarica, le offerte degli operatori e le differenti politiche energetiche nazionali, con l’Italia che si distingue in Europa per la complessità e la dinamicità del proprio mercato.

Fattori che influenzano il costo della ricarica di un’auto elettrica

I fattori che determinano la spesa per la ricarica di un veicolo elettrico sono molteplici e interconnessi:

  • Tariffa dell’energia elettrica: varia secondo il contratto di fornitura domestica o le condizioni del punto di ricarica pubblico.
  • Tipologia di ricarica: domestica tradizionale, wallbox, pubblica AC (corrente alternata), fast DC (corrente continua), ultra-fast.
  • Capacità della batteria: una maggiore capacità comporta costi più elevati per un ciclo completo.
  • Piani tariffari: offerte a consumo, abbonamenti flat, pacchetti prepagati o promozioni temporanee.
  • Orario della ricarica: molte forniture domestiche prevedono tariffe agevolate nelle fasce notturne.
  • Efficienza e consumo del veicolo: il rapporto km/kWh è discriminante, con le city car a minore consumo rispetto ai SUV pesanti.
  • Eventuali impianti fotovoltaici domestici: permettono l’autoproduzione parziale o totale dell’energia necessaria.
Tutti questi elementi concorrono a definire quanto si spende, in media, per la ricarica e quanto questa incida sul costo totale di possesso (TCO, Total Cost of Ownership) dell’auto elettrica.

Ricarica domestica vs pubblica: tariffe, abbonamenti e promozioni

La ricarica privata, tramite presa tradizionale o wallbox, risulta in genere la soluzione più economica. Nel 2025 il costo medio dell’energia elettrica in Italia per utenze residenziali oscilla tra 0,20 e 0,35 €/kWh, con agevolazioni in alcune fasce orarie. Una ricarica domestica, quindi, consente di percorrere 100 km con una spesa di circa 3-6 € a seconda dell’efficienza dell’auto.

La ricarica pubblica, invece, è soggetta a tariffe più elevate, influenzate dalla potenza delle stazioni e dal gestore:

  • AC standard (fino a 22 kW): tariffe dai 0,50 ai 0,70 €/kWh.
  • Fast DC (fino a 150 kW): tra 0,72 e 0,90 €/kWh.
  • Ultra-fast (>150 kW): fino a 0,90 €/kWh e oltre.
Numerosi operatori propongono abbonamenti mensili, pacchetti prepagati e sconti dedicati per veicoli elettrici. Offerte come pacchetti flat (ad esempio 200 kWh/mese a prezzo fisso) o promozioni periodiche (prezzi ribassati mediante app o tessere fedeltà) permettono di ottenere risparmi rilevanti, soprattutto per chi utilizza frequentemente la rete pubblica. I prezzi e le condizioni, però, possono variare sensibilmente tra i fornitori.

Il risparmio con la ricarica domestica e fotovoltaico

L’installazione di una wallbox incrementa la velocità di ricarica e garantisce maggior sicurezza rispetto alla presa tradizionale. Se si dispone di un impianto fotovoltaico (anche in modalità sharing), è possibile ridurre drasticamente la bolletta, caricando il proprio veicolo a costi prossimi allo zero durante i periodi di produzione solare, a patto di ottimizzare l’autoconsumo. La spesa per una wallbox domestica si colloca tra 800 e 3000 euro, cui si aggiungono i costi di installazione; il fotovoltaico implica un investimento superiore, mitigato però dagli incentivi statali.

  • Pro: costo per km estremamente basso, indipendenza dalle fluttuazioni di prezzo della rete, valorizzazione ambientale.
  • Contro: investimento iniziale significativo, vincoli tecnici e strutturali.

Costi della ricarica pubblica nei principali operatori italiani

Operatore

Tariffe AC

Tariffe Fast DC

Tariffe Ultra-Fast

Abbonamenti/Pacchetti

A2A

0,65 €/kWh

0,72 €/kWh

0,90 €/kWh

Da 25 €/40 kWh a 106 €/200 kWh

PLENITUDE+BE CHARGE

0,65 €/kWh

0,85 €/kWh

0,90 €/kWh

Pacchetti prepagati con bonus

DUFERCO ENERGIA

0,59 - 0,79 €/kWh

0,79 - 0,89 €/kWh

0,79 - 0,89 €/kWh

Flat: 129 €/200 kWh, prepagati

ENEL X WAY

0,69 €/kWh

0,79 €/kWh

0,89 €/kWh

Piani Pay Per Use e Premium

TESLA SUPERCHARGER*

0,45-0,50 €/kWh

0,60-0,64 €/kWh

-

Abbonamenti per clienti non Tesla

*Tariffe differenziate per EV Tesla e altri marchi, orari peak/off-peak

Queste cifre delineano una spesa compresa mediamente tra 9–16 € per 100 km con la ricarica pubblica, rispetto ai 3–6 € della ricarica domestica.

Confronto internazionale: prezzi della ricarica tra Italia ed Europa

Nel confronto europeo il mercato italiano si distingue per una rete pubblica moderna ma prezzi dell’elettricità tra i più elevati. Secondo i dati EAFO, nel 2025 il costo medio nelle stazioni pubbliche per 100 km varia tra 5 e 10 € nella maggior parte dei paesi UE, con punte minime in Islanda (2,9 €) e Portogallo (3,2 €). In Italia il costo si posiziona verso la parte alta, con una media di circa 0,65 €/kWh. Nei Paesi scandinavi, sostenuti da fonti rinnovabili, i prezzi rimangono contenuti, mentre in Germania o Regno Unito la spesa è equiparabile a quella italiana.

Paese

Costo pubblico per 100 km

Italia

8-13 €

Francia

3,6 €

Germania

4,2 €

Spagna

2,6 €

Islanda

2,9 €

Portogallo

3,2 €

Le cause dei rincari italiani sono legate all’assetto del mercato, al peso delle imposte e alle minori tutele sulle tariffe di ricarica pubblica. L’armonizzazione dei prezzi a livello europeo richiede ulteriori sforzi regolatori, come dimostrato dal Regolamento AFIR.

Confronto tra veicoli elettrici e auto termiche: il costo per chilometro

L’analisi del costo per kilometro rappresenta la chiave di lettura per comprendere la convenienza della tecnologia elettrica rispetto ai motori endotermici. In Italia, la spesa per 1 km con auto diesel oscilla intorno a 0,098 €/km (con media di 1,67 €/l e consumo di 17 km/l), mentre per una auto elettrica rileva una forbice tra 0,05 €/km (ricarica domestica) e 0,13 €/km (ricariche rapide pubbliche). In Europa, dove la tariffazione è più favorevole, il risparmio del veicolo elettrico è ancora più evidente.

Oltre ai costi di ricarica, il veicolo elettrico offre minori oneri di manutenzione e vantaggi in alcuni tributi veicolari (esenzioni bollo, ingressi ZTL, riduzione dei premi assicurativi), come previsto da normative nazionali e incentivi locali.

Come ottimizzare la spesa di ricarica: consigli pratici e incentivi

  • Valutare la tariffa domestica più adatta: scegliere operatori con offerte specifiche per EV o fasce notturne vantaggiose.
  • Pianificare la ricarica: prediligere la ricarica domestica quando possibile, specialmente negli orari meno costosi.
  • Abbinare fotovoltaico e wallbox: massimizza l’autoconsumo e riduci il peso della bolletta.
  • Sfruttare abbonamenti e promozioni: gli abbonamenti mensili dei principali operatori abbassano il costo unitario a kWh.
  • Monitorare il consumo attraverso app dedicate: permettono di ottimizzare la gestione e valutare il reale costo per km percorso.
  • Consultare incentivi statali: sono attivi contributi a livello statale e locale per l’installazione di infrastrutture di ricarica, come il PNRR, oltre a crediti d’imposta e bandi regionali dedicati ai privati e alle imprese.
L’integrazione tra mobilità elettrica e fonti rinnovabili rappresenta il vettore più efficace per ridurre la spesa energetica nel lungo periodo. L’adozione consapevole di strategie di ricarica mirate, unite alla conoscenza degli strumenti fiscali e delle promozioni attive, resta la via più efficace per minimizzare i costi.
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