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Quanto guadagna un quadro mediamente nel 2025. Gli stipendi nei diversi settori

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Quanto guadagna un quadro mediamente

La retribuzione media annua lorda di un quadro si colloca intorno ai 56.400–56.700 euro, secondo le analisi condotte dalle società di recruitment.

La figura del quadro è un ruolo di media dirigenza, un punto di snodo tra le attività operative e le scelte strategiche. Non è un impiegato né un dirigente di prima fascia, ma un lavoratore con responsabilità gestionali, autonomia operativa e spesso anche con compiti di coordinamento su team o progetti.

Nonostante l'ampliamento delle funzioni e delle competenze richieste, il trattamento economico dei quadri non è uniforme, ma varia in base al settore, al contratto collettivo di riferimento, alla grandezza dell'impresa, alla collocazione geografica e persino al genere, con un divario salariale ancora marcato tra uomini e donne. Vediamo allora:

  • Retribuzione media nazionale di un quadro
  • Cosa cambia tra finanza, commercio, industria e PA

Retribuzione media nazionale di un quadro

La retribuzione media annua lorda di un quadro si colloca intorno ai 56.400–56.700 euro, secondo le analisi condotte dalle società di recruitment. Si tratta di un dato che supera di circa il 35% la media generale dei lavoratori dipendenti in Italia, ferma a circa 41.600 euro, ma che resta distante rispetto ai 104.000 euro percepiti in media da un dirigente.

La media nazionale cela differenze tra i comparti. Nel settore bancario il quadro può arrivare a superare i 61.000 euro annui, grazie a contrattazioni favorevoli e benefit consolidati. In comparti come il commercio e il turismo lo stipendio si avvicina molto di più a quello di un impiegato con mansioni evolute e si attesta attorno ai 33.500–35.000 euro. Le differenze contrattuali incidono sul valore reale della posizione.

A influire sulla busta paga è anche il livello interno nella categoria quadri: nel settore bancario, ad esempio, si distinguono ben quattro livelli retributivi che vanno da circa 3.700 euro al mese fino a oltre 5.100 euro per i quadri direttivi di quarto livello. La distanza tra il primo e l'ultimo livello può arrivare a quasi 20.000 euro annui, a parità di categoria contrattuale.

Cosa cambia tra finanza, commercio, industria e PA

Nel comparto bancario, i livelli retributivi sono fra i più alti dell'intero panorama contrattuale. Il Ccnl Abi prevede stipendi mensili lordi di 5.113 euro per i quadri di quarto livello, con valori annui che superano i 61.000 euro. Anche i quadri di livello intermedio percepiscono somme importanti, mai inferiori ai 46.000 euro annui. L'importanza delle responsabilità affidate, la delicatezza delle mansioni e la forte sindacalizzazione del comparto concorrono a mantenere elevati i livelli retributivi.

Diverso il discorso nel settore del commercio e del terziario. Qui la figura del quadro è spesso equiparata a quella di un impiegato con mansioni di coordinamento. Il Ccnl Commercio, ad esempio, prevede un trattamento economico lordo che ruota attorno ai 2.788 euro al mese, pari a poco meno di 34.000 euro annui.

Nel settore industriale, la variabilità è massima. Un quadro in una grande azienda manifatturiera del Nord può tranquillamente guadagnare oltre 60.000 euro lordi, soprattutto se coinvolto in aree tecniche o direzionali. Al contrario, in imprese medio-piccole o con forte pressione salariale, la RAL si assesta anche sotto i 50.000 euro. In ambiti tecnologici e digitali i quadri con competenze in cybersecurity, intelligenza artificiale o automazione industriale possono spingersi fino ai 70.000 euro, specie se coinvolti in progetti internazionali.

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