Considerando l'inflazione e i rendimenti dei titoli di Stato a 7 anni, il tasso reale minimo garantito del nuovo Btp Italia potrebbe oscillare tra l'1,4% e l'1,8% .
AGGIORNAMENTO: Il Mef ha annunciato il rendimento che avrà il Btp Italia 2025, in emissione da domani 27 maggio, con conclusione asta il 30 Maggio. Il tasso minimo sarà l'1,85% modificabile al rialzo o ribasso in base alla domanda e richeista di questo btp nei prossimi 3 giorni oltre che per eventuali variazioni molto accentuate dello spread
Sotto uina serie di ulteriori dettagli da conoscere prima di procedere con investimento.
Il Ministero dell'Economia ha annunciato per lunedì 26 maggio 2025 la comunicazione del tasso cedolare reale minimo garantito del nuovo Btp Italia. Per la prima volta viene proposta una scadenza a sette anni, mai adottata in precedenza per questa categoria di strumenti indicizzati. Il titolo sarà in collocamento per il pubblico retail da martedì 27 a giovedì 29 maggio, mentre venerdì 30 sarà il turno degli investitori istituzionali. La data di regolamento è fissata per mercoledì 4 giugno 2025 e la scadenza sette anni dopo. Vediamo meglio:
L'attesa attorno al rendimento minimo garantito è carica di incertezza. Molti analisti indicano che una stima attendibile si può ottenere sottraendo l'inflazione attesa nel medio periodo - secondo Bloomberg si aggira attorno all'1,75% - al rendimento dei titoli di Stato italiani a sette anni, intorno al 3,2%. Applicando questa formula si ottiene un valore attorno all'1,4%, ma non è irragionevole pensare che il Tesoro voglia proporre un tasso più alto, forse nell'intervallo compreso tra 1,5% e 1,7%, per rendere l'emissione più appetibile. I rendimenti sono soggetti a forti oscillazioni anche nel breve termine: basti pensare che il Btp a sette anni, nel solo mese di maggio, è passato da un minimo del 2,97% a un massimo del 3,3%. Tutto ciò rende la previsione un esercizio complesso, ma indicativo. Non va dimenticato inoltre che, in occasione dell'annuncio, il Tesoro sarà già a conoscenza del giudizio aggiornato di Moody's sul debito italiano, elemento non marginale nella definizione della cedola di lancio.
A rendere ancora più interessante il nuovo Btp Italia c'è il premio fedeltà dell'1% riconosciuto a chi acquisterà il titolo in fase di emissione e lo manterrà in portafoglio fino alla scadenza. Un vantaggio che si aggiunge alla tassazione del 12,5% sugli interessi, inferiore rispetto all'aliquota del 26% applicata ai titoli corporate o agli strumenti del risparmio gestito. La struttura del bond garantisce che anche in caso di deflazione il capitale nominale verrà rimborsato per intero. Le cedole, calcolate semestralmente, sono legate al valore dell'indice FOI e quindi al reale andamento del costo della vita: se i prezzi salgono, la cedola si adegua, se calano, resta comunque protetta da un floor minimo fissato al momento dell'emissione. Questa architettura rende il titolo adatto a chi cerca stabilità, protezione e un rendimento reale positivo.
Il Btp Italia verrà collocato come di consueto attraverso la piattaforma elettronica MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni) gestito da Borsa Italiana. I risparmiatori individuali potranno aderire tramite home banking se abilitati al trading online, oppure rivolgendosi agli sportelli bancari o postali, purché in possesso di un conto titoli. Non è prevista alcuna commissione di sottoscrizione nella fase retail, mentre gli operatori istituzionali accederanno alla tranche successiva solo in caso di pieno assorbimento della domanda retail. La sottoscrizione è libera da importi minimi obbligatori ma richiede un investimento pari a multipli di 1.000 euro, come per tutti i titoli di Stato.
Per non impegnarsi a lungo termine, il mercato secondario offre diverse opportunità. Sono ancora disponibili cinque precedenti edizioni di Btp Italia, tutte indicizzate all'inflazione nazionale, con scadenze comprese tra il 2025 e il 2030. Alcune di queste obbligazioni quotano sotto la pari perché offrono cedole più basse, ma proprio per questo il rendimento effettivo a scadenza può risultare interessante, specialmente se si crede in un ritorno dell'inflazione. Più sofisticate ma più redditizie sono le obbligazioni legate all'inflazione europea che presentano scadenze anche ultra-trentennali e prezzi molto variabili: un esempio è il titolo con scadenza nel 2051, che pur avendo una cedola base dello 0,15% quota sotto 60, con un rendimento lordo superiore al 4% per chi lo tiene fino alla fine. Anche i Btp tradizionali, a tasso fisso, offrono soluzioni per chi preferisce la semplicità e punta alla rivalutazione del capitale nel tempo: i titoli con scadenze comparabili (2031-2033) rendono tra il 2,8% e il 3,6% a seconda della cedola e del prezzo di acquisto.