La riforma disciplina anche l'attività forense esercitata in monocommittenza o in regime di collaborazione continuativa.
Il disegno di legge di riforma dell'ordinamento forense 2025, elaborato dal Consiglio Nazionale Forense in collaborazione con gli Ordini professionali e le associazioni di categoria, modernizza la professione legale in Italia. Il testo, composto da 91 articoli, è stato presentato all'Agorà dei Presidenti degli Ordini e delle Unioni e sarà sottoposto all'iter parlamentare per l'approvazione. Vediamo in questo articolo:
L consulenza legale svolta in modo continuativo, sistematico, organizzato e dietro corrispettivo è riservata agli avvocati, con previsione di nullità di ogni pattuizione che abbia a oggetto il pagamento di compensi per consulenza e assistenza legale a soggetti diversi da quelli iscritti all'albo degli avvocati. Fanno eccezione le attività di consulenza legale di altri professionisti iscritti agli albi, in quanto strettamente funzionali allo svolgimento della loro attività professionale.
Oltre alle tradizionali forme di esercizio della professione, come l'associazione professionale e la società tra avvocati, il disegno di legge introduce la possibilità di costituire reti tra avvocati ovvero forme di collaborazione tra professionisti iscritti all'albo, con un organo comune e un fondo patrimoniale. E reti multidisciplinari ovvero collaborazioni tra avvocati e altri liberi professionisti, purché siano presenti almeno due avvocati iscritti all'albo per poter svolgere attività proprie della professione forense.
I contratti di rete devono essere stipulati con atto pubblico o scrittura privata e iscritti in un'apposita sezione speciale dell'albo. Le reti possono partecipare all'assegnazione di incarichi e appalti privati.
La riforma disciplina l'attività forense esercitata in monocommittenza o in regime di collaborazione continuativa, specificando che tali rapporti non configurano mai un rapporto di lavoro subordinato, ma hanno natura di prestazione d'opera professionale intellettuale. È prevista la stipula di un contratto scritto, con indicazione della durata, del compenso, di un eventuale periodo di prova e dei termini di preavviso per il recesso.
In caso di indisponibilità per maternità, paternità, adozione, malattia o infortunio fino a 180 giorni, è previsto il divieto di recesso da parte del committente e la sospensione del rapporto, senza corresponsione del compenso.
Il disegno di legge introduce la possibilità di pattuire compensi legati al raggiungimento di obiettivi, sempre che i patti siano proporzionati all'attività svolta e non superino il 20% rispetto al massimo previsto dai parametri vigenti. Resta fermo il divieto di percepire beni oggetto della prestazione o della lite (patto di quota lite) poiché i parametri prevedono retribuzioni in denaro. Il contratto deve essere redatto in forma scritta e i parametri di riferimento saranno aggiornati con decreto ministeriale da adottarsi entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge.
Il tirocinio, della durata di 18 mesi, dovrà essere svolto in uno studio legale iscritto da almeno cinque anni all'albo, con frequenza continuativa e affiancamento effettivo del dominus. È possibile svolgerlo anche all'Avvocatura dello Stato o l'ufficio legale di un ente pubblico. Per non più di sei mesi è consentita la possibilità di svolgere la pratica in altro Paese Ue presso professionisti legali con titolo equivalente a quello di avvocato. Negli ultimi sei mesi prima della laurea sarà possibile svolgere il tirocinio anticipato.
Durante i 18 mesi di pratica, sarà obbligatoria la frequenza dei corsi delle scuole forensi, che predcono moduli dedicati al linguaggio giuridico, agli strumenti digitali e all'intelligenza artificiale.
L'esame di Stato si articolerà in una sola prova scritta (la redazione di un atto giudiziario) e nella prova orale avente ad oggetto la soluzione di un caso pratico in una materia a scelta del candidato tra civile, penale e amministrativo, e la risposta a quattro quesiti: un quesito in materia processuale a scelta del candidato, un quesito in materia sostanziale a scelta tra civile, penale e amministrativo, un quesito a scelta tra le materie di diritto commerciale, costituzionale, lavoro Ue e tributario, e un quesito in materia di ordinamento, deontologia e previdenza forense.