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Rinnovo contratto scuola e riforma scuola Valditara, le novità per insegnanti, Ata, studenti attese da entrambe

di Marianna Quatraro pubblicato il
rinnovo contratto scuola

Come proseguono le trattative di rinnovo per il Contratto della Scuola e cosa cambierà con la nuova riforma sia per i docenti che per gli studenti

Come proseguono le trattative di rinnovo per il Contratto della Scuola e quali novità si attendono dalla riforma? Sembrano bloccate le trattative per il rinnovo del contratto della Scuola 2022-2024 e continua lo scontro tra sindacati e Aran, soprattutto sulla questione degli aumenti retributivi.

Nel frattempo, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, continua a rilanciare sulla sua riforma della scuola, definendo le diverse novità che dovrebbero a breve interessare docenti e studenti. Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.

  • Rinnovo Ccnl Scuola, trattative in stallo e le richieste dei sindacati
  • Cosa prevede la nuova riforma per docenti e studenti 

Rinnovo Ccnl Scuola, trattative in stallo e le richieste dei sindacati

Le trattative per il rinnovo contrattuale della scuola 2022-2024 sembrano al momento bloccate a causa delle distanze tra le parti esistenti sugli aumenti retributivi.

L’Aran ha proposto un incremento di 150 euro lordi al mese per gli insegnanti della scuola, di 142 euro per quelli universitari, di 211 euro per la ricerca e di 130 per il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario). 

I sindacati non accettano, però, queste cifra, sostenendo che si tratti di aumenti del tutto inadeguati rispetto all’inflazione e alla perdita di potere d’acquisto subita negli ultimi anni.

L’obiettivo è quello di adeguare le retribuzioni dei docenti italiani ai parametri europei, prevedendo una rimodulazione degli attuali scatti di anzianità per raggiungere il livello stipendiale massimo al 25esimo anno, come accade in Europa, e non al 35esimo come, invece, avviene attualmente nel nostro Paese.

Tra le altre richieste presentate dai sindacati per un giusto rinnovo contrattuale ci sono anche:

  • il riconoscimento dei buoni pasto a tutto il personale docente e Ata il cui orario di lavoro si protrae fino al pomeriggio;
  • l'ampliamento delle tutele nel caso di assenza per malattia;
  • riconoscere i permessi retribuiti per la partecipazione a concorsi o esami;
  • ridurre l’orario di lezione per i docenti che abbiano maturato una significativa esperienza professionale e di carriera;
  • garantire un sistema di formazione in servizio aperto a tutto il personale docente;
  • riconoscere tutte le ore aggiuntive svolte oltre l’orario di lavoro settimanale, per esempio per i viaggi di istruzione, per la partecipazione ad uscite didattiche, per le rappresentazioni, ecc;
  • definire un reale sistema di valorizzazione professionale dei docenti. 

Cosa prevede la riforma della Scuola per docenti e studenti 

E mentre proseguono, o meglio, si auspica vadano avanti le discussioni per definire un nuovo contratto, il ministro dell’Istruzione Valditara annuncia la nuova riforma della Scuola, che entrerà in vigore a partire dall’anno scolastico 2026-2027. 

Sono state, infatti, pubblicate le Nuove indicazioni per la scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione 2025, che presentano le nuove linee guida per le scuole materne, elementari e medie. 

I punti principali previsti riguardano: 

  • il rinnovato obbligo di imparare le poesie a memoria;
  • l'introduzione dello studio del latino a partire dalla seconda media, per recuperare l'interesse per la cultura classica;
  • l’abolizione della geostoria alle scuole superiori, puntando particolare attenzione alla storia italiana, europea e occidentale, mentre la geografia si focalizzerà sulla conoscenza dell'Italia e sulle tematiche ambientali;
  • lo studio della storia in base a cicli di istruzione e periodi storici.
In particolare, alle elementari la storia verrà insegnata sotto forma di narrazione e non più basandosi sulle fonti.

Il primo anno dovrà introdurre l’alunno alla disciplina attraverso lo studio di testi classici come la Bibbia, l’Iliade e l’Odissea; il secondo anno sarà interamente dedicato alla storia d’Italia e la sua costituzione come nazione nel periodo risorgimentale, con abbozzi di educazione civile; dal terzo al quinto anno, infine, lo spazio dedicato alla preistoria e alle società orientali viene ridotto all’osso e l’insegnamento si concentrerà prevalentemente sulle grandi vicende della storia greca e romana. 

Alle scuole medie, invece, si partirà da Carlo Magno per arrivare a Mani Pulite. 


 

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