Secondo le stime degli osservatori associazionistici, il budget annuale per i libri scolastici può superare facilmente i 650 euro per alunno, incidendo in modo significativo sulle risorse domestiche, specialmente nei nuclei con più figli a carico.
L’aumento del costo della vita e gli inevitabili rincari del settore hanno stimolato un acceso dibattito in ambito politico e sociale. In risposta all’esigenza concreta di fornire un sollievo fiscale alle famiglie obbligate a sostenere queste spese annuali, la Manovra Finanziaria 2026 mette al centro delle discussioni nuove forme di supporto economico.
In questo contesto si inserisce la proposta di detrazione fiscale legata ai libri di testo, con l’obiettivo di trasformare una spesa obbligatoria in un’occasione di recupero fiscale.
La detrazione fiscale sui libri di testo: cosa prevede la nuova proposta
Un recente emendamento presentato dal gruppo parlamentare Noi Moderati – a firma delle senatrici Mariastella Gelmini e Giusy Versace – propone l’introduzione di una nuova detrazione IRPEF specifica sull’acquisto dei manuali scolastici, quantificata nella misura del 22% sulle spese sostenute per studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
L’agevolazione riguarderebbe, senza distinzione, sia i libri di testo cartacei che le versioni digitali, purché inseriti nelle liste di adozione ufficiali predisposte dagli istituti.
Principali caratteristiche della proposta:
- Detrazione fiscale calcolata nella percentuale del 22% sull’importo effettivamente speso per l’acquisto dei testi obbligatori.
- La misura andrebbe a inserirsi nel sistema delle detrazioni già riconosciute nell’ambito della dichiarazione dei redditi (tramite modello 730 o Redditi).
- Validità sia per acquisti di volumi tradizionali che digitali, purché conformi all’elenco adottato dalla scuola.
- Vincolo fondamentale di non-cumulabilità: non è possibile cumulare questo beneficio fiscale con altri aiuti pubblici – come bonus regionali, comunali o statali dedicati alla stessa finalità – onde evitare duplicazioni sulle medesime spese e favorire una distribuzione equa delle risorse.
L’emendamento mostra una
chiara attenzione alle esigenze di trasparenza e correttezza nell’uso delle risorse pubbliche e, se approvato, andrebbe a modificare un sistema da tempo ritenuto inadeguato rispetto ai costi sostenuti dalle famiglie italiane negli ultimi anni scolastici.
Requisiti per ottenere la detrazione del 22%: chi può beneficiarne e come funziona
La detrazione del 22% sull’acquisto dei libri di testo è stata pensata per offrire un concreto sollievo fiscale alle famiglie impegnate a sostenere le spese scolastiche dei propri figli iscritti agli istituti superiori. Per l’accesso all’agevolazione, è essenziale rispettare alcuni criteri:
- Destinatari: la misura si applica alle famiglie di studenti iscritti alle scuole secondarie di secondo grado, ovvero licei, istituti tecnici e professionali presenti nel sistema nazionale di istruzione.
- Oggetto della detrazione: sono ammesse le spese per l’acquisto dei libri adottati ufficialmente dalla scuola frequentata. Rientrano sia i volumi cartacei sia i digitali, purché conformi alle adozioni deliberate dagli istituti.
- Non cumulabilità: il beneficio non può essere sommato ad altri contributi erogati da Stato, Regioni o Comuni per la stessa tipologia di spesa. Se, ad esempio, una famiglia ha già ricevuto un contributo regionale per l'acquisto dei testi, non potrà usufruire contestualmente anche della detrazione fiscale.
- Tracciabilità dei pagamenti: per poter richiedere la detrazione, è necessario che i pagamenti siano effettuati con strumenti che ne garantiscano la tracciabilità (bonifici, carte elettroniche, sistemi di pagamento digitali ufficialmente riconosciuti).
- Modalità di richiesta: la detrazione verrà recuperata al momento della dichiarazione dei redditi, inserendo le spese nel quadro apposito del modello 730 o Redditi e allegando la documentazione che attesti l’acquisto e la tipologia dei libri.
Documentazione necessaria:
- Ricevute fiscali, scontrini parlanti o fatture indicanti la natura e il dettaglio dei libri acquistati.
- Elenco della scuola con i libri adottati ufficialmente per la specifica classe e anno scolastico.
- Eventuali attestazioni richieste, qualora il pagamento sia effettuato a terzi diversi dal fornitore riconosciuto dalla scuola.
L'intero processo mira a garantire
trasparenza, facilità di controllo e semplificazione per le famiglie, con particolare attenzione all’adeguata distribuzione del beneficio fiscale.
Le due versioni dell'emendamento: detrazione universale o con limite ISEE
La proposta normativa contempla due scenari alternativi, ora oggetto di dibattito parlamentare, per quanto riguarda i requisiti di accesso e la platea dei beneficiari:
- Versione universale: questa opzione prevede che il diritto alla detrazione venga riconosciuto a tutte le famiglie con figli iscritti alle scuole superiori, a prescindere dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e senza distinzioni di reddito, mantenendo il vincolo della non cumulabilità con altri sussidi. Il costo per le casse pubbliche, secondo le stime, si aggirerebbe intorno ai 67 milioni di euro annui, risorse attinte dal Fondo per le esigenze indifferibili.
- Versione con limite ISEE: la seconda ipotesi introduce una soglia di accesso legata all’ISEE, stabilendo che la detrazione spetti unicamente ai nuclei familiari con ISEE non superiore a 35.000 euro. In tal caso, l’onere stimato per lo Stato si ridurrebbe a 33 milioni di euro annui, rendendo la misura più mirata alle famiglie a reddito medio-basso.
Entrambe le versioni condividono la copertura finanziaria a valere sullo stesso fondo ministeriale, ma la scelta finale dipenderà dalle valutazioni politiche relative all’equità sociale e alla sostenibilità del bilancio statale.
Confronto con le detrazioni scolastiche attualmente in vigore
Prima dell’attuale proposta, l’ordinamento italiano disponeva già di una serie di agevolazioni fiscali relative alle spese scolastiche, ma con limiti importanti per quanto riguarda i libri di testo. Le spese detraibili fino al 2024 erano infatti limitate prevalentemente a:
- Mense scolastiche e servizi integrativi (pre/post scuola),
- Gite scolastiche e attività extracurricolari deliberate dall’istituto,
- Tasse di iscrizione e frequenza,
- Trasporto scolastico,
- Affitto per studenti fuori sede,
- Bonus specifici per strumenti musicali e supporti per DSA.
La detrazione generale sulle spese scolastiche era fissata al
19% su un massimo di 800 euro per alunno, ma era
espressamente escluso il materiale didattico e, soprattutto, i libri di testo (come precisato dalla Circolare 3/E dell’Agenzia delle Entrate del 2016).
| Tipologia spesa |
Detrazione |
Limite massimo |
| Scuole infanzia, primaria, secondaria |
19% |
800 euro |
| Affitto studenti fuori sede |
19% |
2.633 euro |
| Asili nido |
19% |
632 euro |
| Strumenti musicali (licei musicali / conservatori) |
65% |
2.500 euro |
La novità principale dell'emendamento in discussione consiste quindi nell’inserire per la prima volta la possibilità, per le famiglie italiane, di detrarre una parte significativa della spesa per i libri di testo, finora rimasta fuori dalle agevolazioni fiscali standard.
Iter parlamentare e possibili scenari futuri per la detrazione dei libri di testo
L’emendamento che propone la detrazione del 22% per l’acquisto dei libri di testo, attualmente al vaglio delle commissioni parlamentari, dovrà superare diversi passaggi istituzionali prima di entrare a regime. Il cammino legislativo prevede discussioni in Commissione, valutazioni sulle coperture finanziarie e, successivamente, l’eventuale recepimento all’interno del testo definitivo della Manovra Finanziaria 2026.
Possibili scenari futuri:
- Approvazione nella forma attuale, come detrazione universale o vincolata all’ISEE.
- Modifiche sostanziali da parte del Parlamento in risposta a rilievi di natura tecnica o politica.
- Eventuale accantonamento della misura, qualora risultasse incompatibile con i vincoli di bilancio o con altre priorità governative.
La discussione sulla detraibilità dei libri di testo rimane centrale nel confronto politico e sociale in quanto risponde alle pressanti esigenze delle famiglie in tema di sostegno all’istruzione, in un contesto segnato da costi crescenti e necessità di inclusione.
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