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Poltronesof, sotto attacco da cybercriminali. A rischio dati personali clienti. Cosa fare se si coinvolti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Poltronesof attacco hacker

Attacco informatico a Poltronesof: dati personali dei clienti a rischio, dinamiche dell'evento, tipologie di informazioni compromesse e misure adottate dall'azienda. Analisi dei rischi, suggerimenti per proteggersi e aggiornamenti sulla vicenda.

Negli ultimi anni la sicurezza informatica è divenuta una componente essenziale per la tutela delle grandi aziende e soprattutto dei dati personali dei consumatori. La recente incursione che ha coinvolto Poltronesofà, la nota azienda italiana specializzata in poltrone e divani richiama l’attenzione sui rischi connessi alla gestione digitale di informazioni sensibili. Eventi quali attacchi ransomware non riguardano solo i sistemi operativi e le infrastrutture tecnologiche delle imprese, ma hanno ripercussioni concrete sulla privacy degli utenti.

Dettagli dell'attacco informatico: cosa è successo a Poltronesofà

La recente vicenda che ha colpito il marchio leader nella produzione di poltrone e divani in Italia ha avuto inizio lo scorso 27 ottobre, quando soggetti non autorizzati sono riusciti a penetrare nei sistemi informativi aziendali tramite un attacco di tipo ransomware. Questa tecnica prevede la cifratura dei dati presenti sui server compromessi, rendendo inaccessibili file e informazioni strategiche conservate all’interno delle macchine virtuali.

L’intrusione ha generato importanti criticità tecnico-operative: la società si è trovata di fronte a una improvvisa indisponibilità delle risorse informatiche. Secondo quanto comunicato dalla stessa azienda ai propri clienti, gli esperti di cybersecurity sono intervenuti tempestivamente, attivando le procedure di risposta agli incidenti e isolando i sistemi compromessi per limitare la diffusione del malware.

Sebbene la situazione sia stata rapidamente messa sotto controllo, dalle prime indagini è emerso che gli aggressori siano riusciti a ottenere informazioni personali appartenenti alla clientela. L’azienda ha avviato un’approfondita analisi tecnica sull’accaduto, collaborando con consulenti esperti in sicurezza informatica e notificando l’incidente alle autorità competenti, come previsto dal Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR).

L’attacco informatico, considerate le dimensioni del gruppo, ha allertato anche le associazioni di tutela dei consumatori e gli organi di controllo, richiedendo la massima trasparenza nelle comunicazioni rivolte all’utenza potenzialmente coinvolta. L’azienda, nel rispetto della normativa vigente, ha invitato i clienti a prestare attenzione a possibili attività anomale sulle proprie informazioni personali e a seguire indicazioni specifiche per ridurre eventuali rischi futuri.

Tipologie di dati compromessi e rischi per i clienti

L’analisi preliminare svolta dagli specialisti ha evidenziato che tra i dati interessati dall’attacco figurano:

  • Nome e cognome
  • Codice fiscale
  • Indirizzi postali
  • Indirizzi e-mail
  • Numeri di telefono cellulare
La compromissione di queste informazioni non include i dati di pagamento: le eventuali coordinate bancarie e i dati delle carte risultano, come riportato dalla società, non coinvolte nell’intrusione. Tuttavia, la diffusione dei principali dati anagrafici comporta comunque notevoli pericoli legati a usi impropri o furti di identità.

Le principali minacce derivanti dalla fuga di informazioni anagrafiche e di contatto includono:

  • Utilizzo illecito dei dati personali per la creazione di account falsi o richieste di servizi a nome delle vittime
  • Divulgazione non autorizzata delle informazioni, con possibile violazione della privacy
  • Incremento dei tentativi di phishing, con truffatori che cercano di raggirare le persone coinvolte fingendosi l’azienda o enti conosciuti
  • Possibili accessi non autorizzati ad altri servizi utilizzando le stesse informazioni di base
I rischi associati a questa esposizione vengono spesso sottovalutati, ma la protezione dei dati personali rappresenta una delle responsabilità più importanti per le aziende che operano su larga scala, soprattutto in settori ad alto impatto sulla clientela consumer. Il quadro normativo europeo prevede specifici obblighi di notifica e trasparenza che, in episodi simili, vengono attivati immediatamente per tutelare i diritti degli interessati.

Le misure adottate da Poltronesofà dopo il cyberattacco

La società, a seguito dell’accaduto, ha attuato un piano di risposta tempestivo ed efficace. Le prime azioni hanno riguardato l’isolamento dei sistemi informatici colpiti per contenere la propagazione del malware e la cifratura dei file. Subito dopo, gli esperti di sicurezza interni ed esterni hanno avviato un’indagine approfondita sull’incidente, come richiesto dalle procedure di incident response.

Nel rispetto delle prescrizioni del GDPR, l’azienda ha comunicato quanto avvenuto ai clienti coinvolti e notificato l’accaduto alle autorità di controllo preposte. Ulteriori misure hanno compreso la riorganizzazione delle strategie di backup e il rafforzamento delle policy di accesso ai dati sensibili.

Parallelamente, sono stati consigliati agli utenti possibili comportamenti da adottare per ridurre il rischio di nuove compromissioni, come descritto nel dettaglio nella sezione successiva.

Come proteggere i propri dati: consigli per i clienti coinvolti

Dopo episodi di questo genere è importante rispettare le indicazioni delle autorità e degli specialisti di sicurezza per tutelare in modo concreto la propria identità:

  • Cambiare le password degli account associati all’azienda tramite portali web o app, privilegiando codici lunghi e complessi
  • Diffidare da e-mail, SMS o chiamate inattese che richiedano l’invio di dati personali o informazioni bancarie
  • Non cliccare su link sospetti o aprire allegati contenuti in messaggi provenienti da mittenti sconosciuti
  • Monitorare con regolarità i movimenti bancari e le proprie comunicazioni digitali
  • Segnalare tempestivamente alle autorità eventuali anomalie, truffe o tentativi di accesso non autorizzato
Un ulteriore strumento di difesa è la verifica periodica del proprio stato presso servizi di monitoraggio dell’identità digitale, utili per rilevare il furto di dati o la loro circolazione in ambienti web non controllati.

I clienti interessati sono invitati a seguire le raccomandazioni ufficiali comunicate dall’azienda e a consultare, se necessario, il Garante per la protezione dei dati personali per ulteriori chiarimenti sui propri diritti tutelati dalla normativa europea.

Phishing e truffe online: come riconoscerle e difendersi

La conseguenza immediata di una violazione come quella descritta riguarda il possibile aumento dei tentativi di phishing, una delle tecniche più diffuse per ottenere informazioni sensibili da consumatori ignari. Questi attacchi sfruttano la fiducia degli utenti nei confronti di brand conosciuti e si manifestano con messaggi subdoli che imitano comunicazioni ufficiali. Tra le caratteristiche ricorrenti dei tentativi di phishing:

  • Messaggi che richiedono azioni urgenti o promettono risoluzioni rapide di problemi inesistenti
  • Richieste di inserimento di dati personali o bancari tramite link apparentemente legittimi
  • Utilizzo di loghi, intestazioni o firme grafiche che simulano l’identità dell’azienda reale
Per proteggersi da queste minacce è consigliabile:
  • Verificare sempre il mittente di ogni comunicazione e prestare attenzione agli errori grammaticali o alle incongruenze nel testo
  • Utilizzare sistemi di autenticazione a due fattori quando disponibile
  • Consultare il sito ufficiale tramite digitazione diretta dell’indirizzo web, evitando di cliccare su link presenti nei messaggi
Le truffe online, sempre più sofisticate, possono inoltre sfruttare non solo i canali digitali (e-mail, SMS, social network), ma anche le chiamate telefoniche (vishing) e messaggi istantanei su app di messaggistica. Segnalare eventuali sospetti alle forze dell’ordine o al Garante per la protezione dei dati contribuisce alla prevenzione di ulteriori frodi e alla tutela dei cittadini.


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