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Rottamazione quinquies a che punto siamo effettivamente e cosa attendersi a Settembre

di Marianna Quatraro pubblicato il
Rottamazione quinquies cosa attendersi S

La rottamazione quinquies sarà approvata per il 2026 nella nuova Manovra finanziaria. Escluderà i contribuenti non meritevoli. Le prime anticipazioni reali sulla misura

L’attesa per la nuova edizione della definizione agevolata delle cartelle esattoriali rappresenta un momento di attenzione per numerosi contribuenti. La prossima rottamazione quinquies si inserisce in un contesto di crescente esigenza di trovare soluzioni regolamentari per il recupero dei debiti affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione (AER). 

Cos’è la rottamazione quinquies e in cosa si differenzia dalle edizioni precedenti

La rottamazione quinquies rappresenta la quinta iterazione dello strumento normativo denominato “definizione agevolata delle cartelle esattoriali”. Questo meccanismo nasce per offrire ai contribuenti la possibilità di saldare debiti fiscali, contributivi e amministrativi con una sostanziale riduzione dell’onere, grazie all’abbattimento di sanzioni, interessi e oneri accessori.

Una delle novità introdotte nelle recenti discussioni riguarda la possibilità di accedere a un piano di rateizzazione più esteso rispetto al passato: si parla di fino a 120 rate mensili, ovvero dieci anni, contro le tradizionali dilazioni quinquennali.

Elemento distintivo della nuova versione rispetto alle precedenti è la presenza di un anticipo obbligatorio variabile tra il 5% e il 20% per i debiti più elevati al momento dell’adesione. Un'altra novità importante riguarda l’aumento del numero di rate tollerate in caso di mancato pagamento: la decadenza dai benefici scatterà solo dopo l’omissione di otto rate (anche non consecutive), una soglia significativamente superiore rispetto al passato.

Sono esclusi dal calcolo di quanto un contribuente dovrà pagare sanzioni e interessi. Si deve versare, dunque, solo il capitale più eventuali spese di notifica ed esecutive.

Come funziona la nuova definizione agevolata: rate, anticipi obbligatori e saldo-stralcio

Il funzionamento della nuova rottamazione quinquies definizione agevolata oggetto delle recenti proposte legislative si articola su più livelli:

  • Piano di rateizzazione esteso: Il debito può essere ripianato in massimo 120 rate mensili (pari a 10 anni), con importi costanti. Questa scelta vuole rendere sostenibile il pagamento anche per chi si trova in persistenti difficoltà finanziarie.
  • Anticipo obbligatorio: Per i debiti superiori a determinate soglie (ad esempio 50.000 euro), sarà richiesto il versamento immediato di una quota (dal 5% al 20%) come condizione di accesso al piano. Tale anticipo serve da filtro per garantire l’effettiva volontà di adesione.
  • Saldo e stralcio per importi limitati: Si prevede il possibile condono parziale per i debiti inferiori a 5.000 euro. In questi casi saranno azzerati sanzioni e interessi, e il capitale potrebbe essere ridotto secondo criteri stabiliti dal testo di legge.
  • Flessibilità nei pagamenti: Il contribuente potrà saltare fino a otto rate (non necessariamente consecutive) prima di decadere dal beneficio, un sostanziale aumento di tolleranza rispetto alle precedenti rottamazioni.
Per l'adesione alla nuova rottamazione bisogna presentare specifica istanza sul sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Una volta accettata, sarà notificato al contribuente il piano dettagliato di pagamento.

Durante il periodo di adesione, saranno sospese azioni esecutive e iscrizioni di fermi amministrativi nuovi, in modo da agevolare la preparazione ed esecuzione dei versamenti da parte dei contribuenti.

Chi può aderire e chi sarà escluso dalla rottamazione quinquies

L’accesso alla definizione agevolata sarà riservato a specifiche categorie di soggetti che si trovino in una posizione debitoria con l’AER:

  • Persone fisiche e giuridiche titolari di debiti affidati alla riscossione dal 2000 al 2023;
  • Contribuenti che, pur non avendo aderito a precedenti rottamazioni o avendo perso il diritto per inadempimento, intendano regolare la propria situazione;
  • Imprese e professionisti che abbiano subito effetti negativi dalla congiuntura economica.
Sono invece previsti limiti e restrizioni, tra cui l’esclusione di:
  • Soggetti definiti “rottamatori seriali”, ovvero coloro che, pur avendo aderito a precedenti definizioni, hanno omesso il pagamento delle rate e non hanno sanato le situazioni pregresse;
  • Debiti inerenti a restituzione di aiuti di Stato dichiarati illegittimi dall’Unione Europea;
  • Importi derivanti da sentenze penali e da responsabilità erariale accertata dalla Corte dei Conti;
  • Contributi previdenziali non versati dai datori di lavoro ai lavoratori, qualora siano già avviate specifiche procedure di recupero.

Quali debiti e cartelle rientrano nella sanatoria

I debiti inclusi nella misura comprendono una vasta gamma di situazioni, il che suggerisce di effettuare accertamenti puntuali sulla propria posizione. In particolare, la proposta prevede l’inclusione di:
  • Cartelle esattoriali affidate per la riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023;
  • Tributi locali come IMU, TARI, bollo auto e multe stradali (soggetti a delibera delle amministrazioni interessate);
  • Contributi previdenziali e assistenziali (nei limiti stabiliti dagli enti previdenziali);
  • Altri crediti pubblici gestiti dall’AER.
Restano esclusi, come già segnalato, i debiti relativi a sentenze penali e aiuti di Stato, nonché quelli esclusi da eventuali delibere locali. Particolare attenzione dovrà essere posta ai debiti più datati: per taluni ruoli, la norma prevede la verifica della data di trasmissione all’ente di riscossione e non semplicemente della data di emissione della cartella.
Debiti ammessi Debiti esclusi
Tributi erariali e locali Recupero aiuti di Stato UE
Contributi previdenziali (salvo eccezioni) Condanne per danno erariale
Imposte non pagate fra 2000 e 2023 Debiti con sentenza penale definitiva
Multe e sanzioni amministrative Precedenti decaduti non sanati

Tempistiche ufficiali e sviluppi previsti per settembre 2025 e il biennio 2025-2026

Secondo le anticipazioni attuali, il testo definitivo della misura dovrebbe essere completato entro dicembre 2025 e rientrare nella prossima Manovra Finanziaria e dovrebbe diventare operativo per il primo semestre 2026, anche se c'è da considerare che, alla luce delle poche risorse economiche e di un tesoretto effettivamente non disponibile, bisognerà capire cosa fare anche relativamente alle altre diverse misure in discussione, tra riduzione dell'Irpef, revisione dell'Isee, ecc.

La bozza di norma indica la probabile apertura alla presentazione delle istanze entro l’autunno 2025, con le prime rate calendarizzate a partire dall’anno successivo. L’orizzonte di applicazione rimane regolato dall’approvazione parlamentare e dall’emanazione dei successivi provvedimenti attuativi da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

 

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