Quali sono le novità del Decreto Fiscale 2025 approvato ufficialmente per la sanatoria di cartelle
E' stato approvato in via definitiva, in Senato, il nuovo Decreto fiscale 2025 che prevede, tra le altre misure, il ravvedimento speciale collegato al Concordato Preventivo Biennale 2025-2026, destinato principalmente a professionisti e imprenditori. Questa misura introduce una nuova possibilità di regolarizzazione nei rapporti con l’Amministrazione finanziaria e prevede, per chi vi rientra, una significativa riduzione di imposte e sanzioni.
Sono diverse le novità introdotte dal Decreto fiscale 2025, dalle modifiche alle deduzioni fiscali sulle spese di dipendenti e autonomi, fino alle nuove regole sulla deduzione delle perdite in occasione di operazioni straordinarie.
Un punto importante riguarda le norme fiscali per il terzo settore, che assumeranno piena efficacia dal 2026, e i nuovi limiti imposti per le ispezioni fiscali nei luoghi di lavoro, ora subordinate a motivazione scritta e dettagliata da parte delle autorità competenti.
Le novità riguardano anche la gestione della variabile retributiva che coinvolge bonus e stock options escludendo, dal 2025, l’applicazione dell’addizionale IRPEF del 10% su tali emolumenti, nonchè semplificazioni procedurali, come il riconoscimento della chiusura immediata del contenzioso tributario nel caso di adesione alla rottamazione-quater e il potenziamento delle garanzie per i contribuenti sottoposti a controllo.
Sul fronte degli accertamenti e delle procedure ispettive, l’obbligo di fornire una motivazione puntuale per ogni accesso nei luoghi di svolgimento dell’attività imprenditoriale o professionale si traduce in maggiori tutele per autonomia e trasparenza
La nuova sanatoria introdotta ufficialmente dal Decreto fiscale 2025 è il ravvedimento speciale collegato al Concordato Preventivo Biennale (CPB) per gli anni d’imposta 2025-2026 consente a professionisti e imprese che applicano gli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) di regolarizzare posizioni pregresse.
Il ravvedimento speciale prevede la possibilità, per chi aderisce al Concordato nel periodo designato, di sanare debiti tributari relativi agli anni dal 2019 al 2023 con il pagamento di una imposta sostitutiva agevolata, senza applicazione di sanzioni o interessi.
Coloro che aderiscono per la prima volta potranno beneficiare della regolarizzazione per tutte le annualità indicate. Chi ha già partecipato al concordato per periodi precedenti avrà invece la possibilità di scudare le sole annualità residue, secondo quanto stabilito nel testo approvato.
Il regime incentiva la compliance e tutela contribuenti che intendono mettersi in regola. Dal punto di vista ordinamentale, questa misura integra gli obiettivi del legislatore di favorire la trasparenza fiscale e diminuire il carico del contenzioso tributario.
I soggetti interessati dal nuovo regime sono persone fisiche e società che, per il biennio di riferimento, aderiscono al Concordato Preventivo Biennale e applicano gli ISA per le loro attività.
E' escluso, invece, chi si avvale del regime forfettario o chi, alla data di presentazione, ha ricevuto la notifica di processi verbali di constatazione, atti di accertamento o di recupero di crediti inesistenti per le annualità oggetto di sanatoria. L’adesione è preclusa ai contribuenti che hanno già sanato le annualità precedenti nelle precedenti edizioni della misura.
I requisiti di accesso, oltre all’applicazione degli ISA, comprendono la regolarità dichiarativa nell’intervallo 2019-2023. Possono accedere anche soggetti che abbiano dichiarato cause di esclusione dagli ISA legate alla crisi pandemica o condizioni di anormalità.
L’importo da regolarizzare viene calcolato sulla base di una differenza tra il reddito d’impresa o di lavoro autonomo dichiarato e quello effettivo, incrementato di percentuali variabili in base al punteggio di affidabilità fiscale (ISA). Le aliquote, di seguito riepilogate in tabella, determinano l’imposta sostitutiva sui redditi e quella sull’IRAP:
Punteggio ISA | Maggiore imponibile (%) | Aliquota imposta sostitutiva (%) |
≥10 | +5% | 10% |
8-10 | +10% | 10% |
6-8 | +20% | 12% |
4-6 | +30% | 15% |
3-4 | +40% | 15% |
< 3 | +50% | 15% |
L’aliquota IRAP applicata è unica e pari al 3,9% sull’incremento imponibile calcolato. Per le annualità 2020 e 2021 è previsto un abbattimento ulteriore del 30% a compensazione delle difficoltà legate all’emergenza sanitaria. Resta invariata la soglia minima di 1.000 euro quale importo minimo da versare.
La procedura prevede alternative di pagamento pensate per favorire la compliance:
Il Decreto fiscale 2025 conferma la grande assenza della nuova rottamazione quinquies per il 2025.
La rottamazione quinquies dovrebbe prevedere, come proposto, due alternative principali: un versamento in un’unica soluzione o una rateizzazione fino a un massimo di 120 rate (in dieci anni), con la possibilità di saltare fino a otto rate nel corso del piano senza incorrere nella decadenza del beneficio.
Il piano proposto comprende le cartelle fino al 31 dicembre 2023, andando oltre il limite attuale del 30 giugno 2022.