Le IPTV illegali sono diventate il principale veicolo attraverso cui gli utenti possono accedere a contenuti piratati.
L'accesso a contenuti in streaming illegale, come partite di calcio, film e serie TV, è diventato incredibilmente facile. L'evoluzione delle tecnologie di trasmissione e la capacità dei pirati informatici di sfruttare le falle del sistema hanno portato a un aumento dell'uso di piattaforme IPTV illegali. Vogliamo capire:
L'Agcom ha evidenziato come questi abbonamenti vengano venduti su piattaforme di e-commerce, spesso mascherati da prodotti legittimi. Questo rende ancora più difficile per le autorità individuare e bloccare i canali di distribuzione illegale. L'accessibilità a tali servizi non richiede particolari competenze tecniche: basta acquistare un dispositivo chiamato pezzotto o sottoscrivere un abbonamento illegale per ottenere l'accesso a migliaia di contenuti protetti da copyright.
Per contrastare la crescente pirateria online, l'Agcom ha recentemente lanciato la piattaforma Piracy Shield, progettata per bloccare in tempo reale la trasmissione illegale di eventi sportivi. Grazie a questo strumento, gli Internet Service Provider sono obbligati a interrompere la trasmissione di contenuti piratati entro 30 minuti dalla segnalazione. Questo sistema innovativo permette agli operatori accreditati di monitorare il traffico internet e identificare gli indirizzi IP coinvolti nella diffusione illegale.
I pirati digitali trovano per òsempre nuovi metodi per aggirare i blocchi tecnologici, spostando i server su nuove infrastrutture o utilizzando tecniche avanzate di offuscamento degli indirizzi IP. La velocità con cui i siti illegali rinascono con nuovi nomi o domini rende difficile un contrasto efficace e duraturo.
L'accesso ai contenuti in streaming illegale non comporta rischi solo per i pirati informatici, ma anche per gli utenti finali. In Italia, chi utilizza IPTV illegali o dispositivi come il pezzotto può essere soggetto a sanzioni amministrative e nei casi più gravi a conseguenze penali. La normativa prevede multe fino a 5.000 euro, ma in determinate circostanze è possibile incorrere anche in reati penali, con ripercussioni in processi giudiziari e fedina penale compromessa.
Oltre ai rischi legali, gli utenti devono essere consapevoli delle possibili minacce alla sicurezza informatica. Molti dei siti che offrono streaming pirata nascondono insidie come malware, spyware e phishing, che possono compromettere i dati personali e finanziari di chi accede a queste piattaforme. E alcune applicazioni utilizzate per lo streaming illegale richiedono il download di software non ufficiali, esponendo i dispositivi a possibili attacchi informatici.