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Si può vivere di rendita con gli affitti delle case? Sfatiamo i falsi miti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Vivere di rendita

Per ottenere una rendita sufficiente a coprire le spese quotidiane senza altre fonti di reddito, è necessario un patrimonio immobiliare rilevante.

L’idea di vivere di rendita con gli affitti immobiliari è spesso considerata una scorciatoia verso l’indipendenza finanziaria, ma la realtà è molto più complessa. Il mercato immobiliare italiano offre opportunità ma anche questo operate da affrontare. Non si tratta di una fonte di reddito passiva, come spesso viene immaginata, ma di un’attività che richiede impegno, competenze e una pianificazione strategica. Ecco alcuni punti chiave:

  • Rendimenti immobiliari, il divario tra lordo e netto
  • Gestione attiva, una professione più che un investimento
  • Capitale e diversificazione, i pilastri per il successo

Rendimenti immobiliari, il divario tra lordo e netto

I rendimenti lordi degli immobili residenziali in Italia si aggirano intorno al 7-8%. Questa percentuale non tiene conto delle numerose spese necessarie per gestire una proprietà in affitto. Dalle tasse locali come l’Imu, alle spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria, fino ai periodi di sfitto e alle eventuali morosità degli inquilini, i costi possono ridurre il rendimento effettivo. Per ottenere un guadagno netto adeguato, il proprietario deve tenere conto di tutte queste variabili, che spesso trasformano l’operazione immobiliare in un equilibrio complesso tra entrate e uscite.

Un altro fattore da considerare è il tempo necessario per ammortizzare l’investimento iniziale. Se l’acquisto dell’immobile è stato finanziato con un mutuo, parte degli introiti degli affitti sarà destinata a coprire le rate, riducendo il margine di guadagno.

Gestione attiva, una professione più che un investimento

Possedere immobili e affittarli non è una pratica automatica né priva di sforzi. La gestione di una proprietà richiede una presenza attiva e costante. Dalla selezione degli inquilini affidabili, alla manutenzione dell’immobile e alla gestione di eventuali controversie, il proprietario si trova a svolgere una vera e propria attività imprenditoriale. La mancata esperienza o la sottovalutazione di questi aspetti possono portare a problemati, come inquilini morosi, danni alla proprietà o mancati rinnovi contrattuali.

Bisogna poi essere aggiornati sulle normative vigenti. Le leggi che regolano gli affitti possono variare a livello locale e nazionale, e il mancato rispetto di tali norme può comportare sanzioni o difficoltà legali. Per questo motivo, molti investitori scelgono di affidarsi a gestori professionisti o società di property management, i cui costi, però, incidono ulteriormente sul rendimento netto.

Capitale e diversificazione, i pilastri per il successo

Per vivere di rendita grazie agli affitti è necessario possedere un portafoglio immobiliare di rilievo. Stime recenti indicano che un patrimonio di circa un milione di euro in immobili è il punto di partenza per ottenere una rendita annua netta sufficiente a coprire le spese di vita di una famiglia media. Questo calcolo si basa su un rendimento netto annuo del 4-5%, tenendo conto di tutte le spese correlate.

Un aspetto critico è la diversificazione. A differenza dei mercati finanziari, dove è relativamente semplice distribuire gli investimenti in diversi settori e aree geografiche, nel mercato immobiliare questa pratica è più complessa e richiede capitali molto elevati. Concentrarsi su una singola zona o tipologia di immobili aumenta il rischio legato a fluttuazioni economiche locali, cambiamenti normativi o cali della domanda.

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