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Si può fare una assicurazione sulla vita se si è avuto un tumore e si è guariti o se lo si ha ancora?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Assicurazione sulla vita

La sottoscrizione di un'assicurazione sulla vita dopo una diagnosi di tumore richiede una valutazione personalizzata e l'applicazione di condizioni particolari.

Stipulare un'assicurazione sulla vita dopo una diagnosi di tumore, o mentre si è in cura, è una questione complessa che dipende da vari fattori clinici e giuridici. Con i progressi della medicina oncologica e l'introduzione di nuove leggi come il diritto all’oblio oncologico, oggi è possibile ottenere coperture assicurative anche per chi ha avuto una malattia oncologica.

  • Assicurazione sulla vita per chi è guarito da tumore, quando si può fare
  • Assicurazione durante la cura di un tumore, cosa prevede la normativa

Assicurazione sulla vita per chi è guarito da tumore, quando si può fare

Per chi è guarito da un tumore, la stipula di una polizza vita non è più un tabù. Grazie ai progressi nella cura del cancro e alla disponibilità di statistiche più accurate sui tassi di sopravvivenza, le compagnie assicurative hanno iniziato a offrire polizze personalizzate, valutando caso per caso. Gli assicuratori prendono in considerazione diversi parametri.

I tumori a basso rischio di recidiva, come alcuni tumori della pelle o tiroidei, possono essere assicurati più facilmente rispetto a tumori più aggressivi. Se il tumore è stato diagnosticato in uno stadio iniziale e trattato con successo, le possibilità di ottenere una copertura migliorano.

Le compagnie richiedono che siano trascorsi diversi anni dalla fine delle cure (in genere da 3 a 10 anni) prima di considerare l'assicurabilità. Per ottenere una polizza bisogna fornire il referto oncologico, il follow-up medico e le prove di guarigione.

Per gli ex pazienti oncologici la polizza può essere concessa con maggiorazione del premio. Questa maggiorazione si basa sul rischio percepito dalla compagnia assicurativa e può essere temporanea o permanente.

In molti casi, viene applicato un sovrappremio per i primi anni della polizza, che può ridursi progressivamente con il passare del tempo. Se la compagnia ritiene che il rischio non possa ridursi nel tempo, la maggiorazione del premio può durare per tutta la durata della polizza. Alcune polizze possono escludere alcune cause di morte o invalidità legate alla malattia oncologica, mentre altre coperture rimangono attive.

La novità da segnalare è l'introduzione del diritto all’oblio oncologico, sancito dalla legge approvata nel dicembre 2023. Questo diritto consente a chi è guarito dal cancro di non dover dichiarare la propria precedente malattia quando richiede una polizza vita, un mutuo o un finanziamento. La legge prevede che siano trascorsi:

  • 10 anni dalla fine delle cure per essere considerati guariti e non essere più soggetti a dichiarare la malattia.
  • 5 anni, se la diagnosi di tumore è avvenuta prima dei 21 anni.
Il diritto all’oblio tutela circa un milione di persone in Italia che possono essere considerate clinicamente guarite dal tumore.

Assicurazione durante la cura di un tumore, cosa prevede la normativa

Quando il tumore è ancora in fase attiva o il paziente è sotto trattamento, ottenere un’assicurazione sulla vita è più complicato. La maggior parte delle compagnie è restia a concedere polizze durante questa fase a causa dell’elevato rischio. Alcune compagnie potrebbero offrire coperture limitate, spesso con premi molto elevati o con esclusioni legate al rischio oncologico.

In questi casi, le valutazioni sono legate alla prognosi e alla tipologia di tumore e trattamenti in corso. Se la prognosi è positiva e il tumore è considerato curabile, potrebbe essere possibile ottenere una copertura, seppur limitata. Dopodiché tumori meno aggressivi o trattamenti con buone prospettive di successo aumentano le possibilità di accesso alla polizza.

Nel caso in cui una compagnia assicurativa rifiuti la stipula della polizza serve una valutazione più approfondita. La prassi corretta prevede che la compagnia valuti ogni singolo caso in modo specifico e che non applichi criteri standard per il rifiuto. Se il rifiuto non è motivato in modo dettagliato, l’assicurato ha diritto a chiedere una revisione basata su dati medici aggiornati e statistici relativi alla malattia oncologica.