Quali sono le prospettive di aumento delle spese condominiali nei prossimi mesi autunnali e invernali e cosa fare per evitare maggiori rincari
L’attuale scenario economico italiano è caratterizzato da nuove pressioni sui bilanci familiari, in particolare per quanto riguarda la gestione dei costi degli edifici condivisi. I prossimi anni potrebbero portare a spese condominiali più elevate, soprattutto se amministratori e assemblee non adotteranno misure preventive e correttive. Diversi fattori contribuiscono a delineare un autunno caldo dal punto di vista finanziario, con ricadute che si ripercuotono direttamente sulla vita dei nuclei residenti.
L’incremento delle spese condominiali dipende da molteplici variabili macroeconomiche e specifiche di settore. Gli ultimi dati dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori hanno evidenziato una crescita del 3,3% per l’anno 2025, dovuta soprattutto all’incremento dei costi energetici e dei servizi essenziali.
L’inflazione, pur avendo subito un rallentamento rispetto ai picchi pandemici e post-pandemici, continua a incidere sensibilmente sul costo della vita e, di conseguenza, sui budget dei condomini. Le voci che trainano l’aumento delle spese condominiali sono principalmente le bollette di riscaldamento e luce condominiale, la TARI (tassa rifiuti), i costi per servizi di manutenzione e la gestione dei fornitori.
Nel dettaglio, l’autunno rappresenta un periodo particolarmente critico a causa della ripresa dell’attività scolastica e del ritorno alle basse temperature, che accentuano il bisogno di riscaldamento. Secondo Federconsumatori, nel 2025 ogni famiglia sosterrà spese per un totale di circa 2.981,10 euro, considerando tutte le voci principali comprese le quote condominiali.
Le dinamiche inflazionistiche si riflettono sulla contrattualistica dei fornitori di servizi condominiali: dalle ditte di pulizia, agli appaltatori di manutenzione ordinaria e straordinaria, fino alle società di gestione del riscaldamento centralizzato. La mancata tempestività negli adeguamenti dei contratti può generare ulteriori rincari nel breve-medio termine.
È, inoltre, necessario considerare l’impatto delle morosità, in crescita negli ultimi anni, che comporta una redistribuzione delle uscite tra i condòmini virtuosi, aggravando la situazione per chi rispetta le scadenze.
Nell’ambito condominiale, la gestione dei costi rappresenta una delle principali responsabilità affidate all’amministratore e all' assemblea. Negli ultimi anni, la figura dell’amministratore è stata ridefinita: da semplice contabile a manager con competenze legali, finanziarie e relazionali. Gli obblighi includono la predisposizione del bilancio preventivo, l’organizzazione di assemblee ordinarie e straordinarie e la conduzione degli interventi di manutenzione, nonchè:
Tipologia spesa | Criterio di ripartizione |
Manutenzione ordinaria | Millesimi generali |
Innovazioni | Solo proprietari interessati o secondo delibera |
Spese straordinarie (es. rifacimento tetto) | Millesimi o quote di partecipazione sotto delibera assembleare |
La previsione di ulteriori rincari nel 2026 solleva l’urgenza di adottare politiche di sostegno mirate, anche a livello locale, sviluppando strumenti di rateizzazione, rinegoziazione delle forniture e campagne di educazione finanziaria condominiale.