Cosa prevedono e per chi i nuovi sistemi di uscita anticipata nel 2026 tra pensione a 64 anni di età con Tfr, quota 41 flessibile e opzione donna potenziata e quali sono requisiti e condizioni richieste
Il sistema previdenziale italiano si prepara nuove modifiche nel 2026, con l'obiettivo di rendere più flessibile l'accesso alla pensione e adattarlo ai mutati scenari demografici, economici e alle istanze della società civile. Il dibattito politico e tecnico si concentra, infatti, soprattutto sulle novità che riguardano le pensioni anticipate, nell’ottica di introdurre meccanismi più inclusivi per lavoratori con carriere discontinue e per le donne, tradizionalmente penalizzate da interruzioni lavorative e da retribuzioni inferiori.
Tra le proposte di novità per le pensioni anticipate 2026 spicca la possibilità di ricorrere al trattamento di fine rapporto (TFR) per uscire a 64 anni. Questa soluzione, in fase di definizione nelle sedi competenti, punta a estendere un meccanismo già previsto per i cosiddetti "contributivi puri", ovvero chi ha iniziato a versare i contributi dal 1996, anche a chi ha contribuzione mista, includendo una platea più ampia di lavoratori.
La proposta funziona nei seguenti termini:
Un'altra proposta per la pensione anticipata nel 2026 è quella della Quota 41 flessibile, che permetterebbe il ritiro dal lavoro con almeno 41 anni di contribuzione e 62 anni di età anagrafica maturati entro il 31 dicembre 2025 ma solo a determinate categorie di persone.
La quota 41 flessibile implicherebbe una penalizzazione percentuale sull’assegno calcolata in maniera progressiva: per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 richiesti per la vecchiaia ordinaria, l’importo della pensione sarebbe decurtato di un 2%. Pertanto, chi anticipa il pensionamento di cinque anni vedrebbe una riduzione fino al 10%. È prevista una salvaguardia che tutela i lavoratori con ISEE inferiore a 35.000 euro, a cui la penalizzazione non si applica.
Le principali regole dello schema possono essere sintetizzate in tabella:
Requisito contributivo | 41 anni |
Requisito anagrafico | 62 anni |
Penalizzazione | 2% per ogni anno di anticipo sotto i 67 anni (massimo 10%) |
Tutela ISEE basso | Penalità azzerata per ISEE sotto 35.000 euro |
Tipo di calcolo | Prevalentemente contributivo |
Carattere | Misura temporanea (da confermare aldilà del 2026) |
La riforma delle pensioni 2026 potrebbe prevedere anche una ulteriore modifica di Opzione Donna, per rispondere alle esigenze di una platea più ampia, penalizzata da discontinuità lavorative. L’intenzione è tornare a requisiti più accessibili, con l’introduzione di un’età inferiore per l’uscita rispetto alla disciplina attuale e la possibilità di includere nuove categorie professionali.
I punti salienti della proposta possono essere elencati come segue: