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Stampare lo scontrino del bancomat può essere pericolo: la nuova truffa, come riconoscerla e difendersi

di Marcello Tansini pubblicato il
La nuova truffa

La stampa dello scontrino bancomat nasconde rischi spesso sottovalutati: dati sensibili esposti, nuove truffe in agguato e possibili conseguenze come furto dell'identità o svuotamento del conto. Ecco come proteggersi.

L'abitudine di ritirare uno scontrino cartaceo dopo una transazione presso uno sportello ATM è stata per anni percepita come una rassicurazione sul corretto svolgimento dell'operazione bancaria. Tuttavia, nell'era digitale, questo gesto apparentemente sicuro nasconde rischi sottovalutati e insidie che coinvolgono la protezione dei dati personali e bancari. Recenti episodi e segnalazioni provenienti da vari paesi europei hanno evidenziato come il semplice abbandono di una ricevuta cartacea nei pressi del bancomat possa esporre gli utenti a frodi, furto d'identità e svuotamento dei conti correnti.

La sempre maggiore digitalizzazione dei servizi bancari ha spostato l'attenzione sulle minacce online, ma la sicurezza fisica delle informazioni stampate resta un punto critico. Le nuove strategie adottate dai truffatori sfruttano proprio la scarsa consapevolezza dei clienti rispetto ai dati contenuti nello scontrino, incidendo negativamente sulla privacy e sulle finanze personali. Un'analisi attenta del potenziale rischio associato a questo gesto consente una maggiore protezione e una scelta informata tra soluzioni tecnologiche avanzate e pratiche più tradizionali.

Cosa contiene lo scontrino del bancomat: dati sensibili esposti

Lo scontrino rilasciato dagli sportelli ATM non si limita a confermare la buona riuscita di una transazione, ma espone una serie di dati che, se recuperati da terzi, possono compromettere la sicurezza finanziaria del cliente. Questi documenti riportano frequentemente, oltre all'importo dell'operazione, il saldo disponibile, parte del numero del conto corrente, gli orari delle transazioni e talvolta codici di riferimento altamente identificativi. C'è da ricordare che:

  • Saldo disponibile e movimenti recenti: informazioni essenziali che consentono di avere un quadro aggiornato della situazione bancaria, ma che, se conosciute da estranei, possono rivelarsi preziose per attività fraudolente.
  • Numero di conto parziale e riferimenti bancari: se associati ad altri dati reperibili dal truffatore, possono facilitare operazioni di accesso illecito o tentativi di phishing.
  • Codici di autorizzazione e data/ora: dettagli apparentemente innocui che, invece, permettono di ricostruire con precisione le abitudini di prelievo o di ingannare la vittima tramite tecniche avanzate di social engineering.
L'esposizione involontaria di questi elementi - soprattutto quando gli scontrini vengono gettati senza particolari precauzioni nei cestini adiacenti agli sportelli - diventa elemento chiave per operazioni illecite. La raccomandazione delle istituzioni bancarie e degli esperti di sicurezza informatica è di astenersi dal richiedere la ricevuta cartacea se non strettamente necessario e, se si opta per la stampa, assicurarsi di conservarla con attenzione, distruggendola in modo sicuro dopo l'uso.

Come agiscono i truffatori: il meccanismo della nuova truffa

I criminali specializzati nel recupero di dati bancari puntano sulla disattenzione e sulla sottovalutazione dei rischi da parte degli utenti. Il metodo più diffuso prevede la raccolta sistematica degli scontrini smarriti o abbandonati nei pressi degli ATM o nei contenitori per rifiuti bancari. Tramite queste ricevute, viene acquisito un insieme di informazioni che permette di individuare dettagli personali riferiti al correntista:

  • Simulazione del personale bancario: utilizzando i dati dello scontrino, i truffatori entrano in contatto con la vittima, fingendosi dipendenti dell'istituto di credito, per estorcere ulteriori informazioni tramite telefonate o messaggi ingannevoli.
  • Costruzione di truffe di phishing avanzato: le informazioni raccolte consentono l'invio di comunicazioni altamente personalizzate e credibili, attraverso cui gli ignari correntisti vengono indotti a fornire credenziali riservate o a cliccare su link malevoli.
  • Furto fisico di dati e social engineering: lo scontrino costituisce il primo tassello per attività più complesse, che possono includere anche la clonazione di strumenti di pagamento, grazie all'incrocio delle informazioni reperite con altre fonti pubbliche o precedenti episodi di smarrimento documentale.
Negli ultimi anni, la sofisticazione delle tecniche fraudolente è aumentata. Studi condotti da istituzioni di settore e segnalazioni raccolte dal Sistema di Segnalazione delle Frodi (SSF) dimostrano che, una volta ottenuti i dati tramite la ricevuta, i criminali riescono ad aggirare facilmente i livelli di sicurezza adottati da molti utenti, riversando gli effetti negativi sia sul patrimonio personale sia sulla fiducia nella sicurezza bancaria.

Le conseguenze della perdita di dati: rischio di furto d'identità e svuotamento del conto

Le ricadute che derivano dalla circolazione non autorizzata dei dati stampati sugli scontrini bancomat sono spesso drammatiche. Il rischio più concreto consiste nel furto d'identità bancaria, una delle conseguenze più gravi di un'errata gestione della documentazione finanziaria:

  • Svuotamento del conto corrente: utilizzando i dati reperiti, i truffatori possono tentare accessi illegittimi, procedere con bonifici fraudolenti o prelievi non autorizzati, compromettendo direttamente le risorse economiche della vittima.
  • Phishing bancario personalizzato: la personalizzazione delle tecniche di truffa, grazie alle informazioni raccolte, aumenta sensibilmente il tasso di successo dei criminali, rendendo meno efficace la riconoscibilità degli attacchi.
  • Attivazione di contratti o servizi a nome della vittima: i dettagli presenti sullo scontrino possono venir utilizzati per stipulare servizi finanziari o richiedere prodotti di credito senza il consenso del titolare.
Oltre all'impatto economico diretto, si osserva una prolungata difficoltà nel ripristinare la propria sicurezza digitale e bancaria, spesso accompagnata da procedure complesse per la chiusura delle controversie e per il recupero delle somme sottratte. La perdita di dati sensibili compromette non solo le risorse immediate, ma anche la reputazione creditizia del soggetto interessato.

Le migliori pratiche di sicurezza: difendersi dai rischi e prevenire truffe

La difesa efficace dai rischi collegati all'esposizione dei dati sugli scontrini bancomat passa sia da misure preventive sia da abitudini consapevoli. Le norme di comportamento più accreditate dagli esperti di cybersecurity e dalle stesse istituzioni bancarie includono l'adozione di strategie semplici ma determinanti:

  • Evita la stampa non necessaria: selezionare «No» quando l'ATM chiede se si desidera la ricevuta consente di azzerare il rischio di abbandono accidentale del documento.
  • Cancellazione e distruzione sicura: se la stampa è necessaria, conservare la ricevuta fino a casa e distruggerla tagliandola in piccoli pezzi (meglio ancora se in diverse buste), per impedire possibili ricostruzioni.
  • Controlli digitali: abituarsi a esaminare saldo e movimenti tramite l'app della banca o i servizi di home banking diminuisce la produzione di documentazione fisica e migliora la sicurezza complessiva.
  • Vigilanza presso gli sportelli: prima di effettuare operazioni, verificare che non siano presenti dispositivi sospetti nello sportello, coprire il PIN e non accettare aiuti da estranei.
  • Chiusura sessione: assicurarsi di completare e chiudere la sessione del bancomat premendo «Annulla» alla fine delle operazioni, così da evitare accessi non autorizzati.
L'adozione di queste pratiche, insieme al rispetto delle direttive del Garante per la protezione dei dati personali, rappresenta un efficace modo per ridurre l'esposizione ai rischi connessi all'utilizzo degli sportelli ATM.

Le innovazioni digitali hanno rivoluzionato l'approccio alla gestione dei conti correnti, offrendo soluzioni sicure, immediate e facilmente accessibili per il monitoraggio delle proprie finanze. Le principali alternative all'utilizzo degli scontrini cartacei sono:

  • App bancarie ufficiali: disponibili per la quasi totalità degli istituti di credito, consentono in tempo reale la verifica di saldo, movimenti e notifiche di spesa.
  • Home banking via web: accesso sicuro tramite autenticazione a due fattori da computer o dispositivi mobili, per gestire tutte le funzionalità senza spostamenti fisici.
  • Servizi di notifica e alert: molte banche offrono la possibilità di ricevere messaggi istantanei per ogni operazione effettuata, incrementando il livello di controllo sulla movimentazione del conto.
  • Sportelli intelligenti: nuovi ATM permettono di visualizzare dati e informazioni direttamente sul display, eliminando la necessità di supporti cartacei.
Questi strumenti, conformi alle più recenti normative in materia di protezione dei dati personali, offrono una maggiore sicurezza grazie al continuo aggiornamento dei protocolli informatici e all'assistenza tecnica garantita dagli istituti di credito.

Cosa fare se si è vittima o si sospetta una truffa

Qualora si abbia il sospetto che i propri dati siano stati utilizzati senza autorizzazione o, peggio, si sia già subito una frode collegata alla perdita di informazioni tramite ricevuta bancomat, è essenziale agire tempestivamente e seguire procedure guidate:

  • Contattare immediatamente il servizio clienti dell'istituto bancario per denunciare la situazione e richiedere il blocco del conto o della carta interessata.
  • Presentare segnalazione formale presso le autorità di pubblica sicurezza o la Polizia Postale, fornendo ogni elemento utile all'identificazione della truffa.
  • Monitorare costantemente i movimenti bancari attraverso gli strumenti digitali per individuare eventuali flussi sospetti.
La collaborazione tra cliente, banca e forze dell'ordine aumenta le possibilità di recuperare le somme sottratte e di limitare le conseguenze delle attività fraudolente, rafforzando la tutela degli interessi personali e patrimoniali.