Perché gli stipendi del personale di ruolo della scuola è ridotto questo mese di dicembre e quali sono le possibilità di recuperare gli importi spettanti
Per quali motivi gli stipendi di dicembre dei lavoratori della scuola sono più bassi a dicembre e come si può fare per recuperare i soldi? Sono tantissimi i lavoratori della scuola, tra docenti e personale Ata, che a dicembre 2024 hanno avuto uno stipendio più basso del solito. Vediamo di seguito nel dettaglio quali sono i motivi delle riduzioni e se e come si possono eventualmente recuperare.
Il motivo di tale riduzione è la perdita dell’assegno mensile erogato a titolo di anticipo sugli aumenti contrattuali del triennio 2022-2024. Ma non solo.
Rispetto a dicembre 2023, l’importo netto dello stipendio di molti dipendenti pubblici è inferiore di circa 500 euro, qualcuno parla di 700 euro, altri di 400.
La differenza dipende sia, come anticipato, dall’assenza dell’anticipo contrattuale, che non è presente nel cedolino di quest’anno, con il risultato di una differenza ben notevole, e sia per la sospensione dell’assegno temporaneo, che non è stato rifinanziato per il 2024 e che ha influito in modo negativo sull’importo totale dello stipendio di fine anno.
Inoltre, Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, ha spiegato come l’indennità di vacanza contrattuale, attualmente pari allo 0,5% dello stipendio lordo (circa 15 euro in media), non è stata adeguata all’inflazione, cresciuta di 16 punti percentuali nel triennio.
Dal 2022, da quando è scaduto il Contratto, chi lavora nella scuola prende mensilmente sempre lo stesso assegno di indennità di vacanza contrattuale.
Per il 2024 è stato poi previsto un assegno una tantum di circa 800 euro lordi per i dipendenti di ruolo e un assegno mensile di 50 euro per i precari.
Secondo l’Anief, però, non l’adeguamento dell’indennità non è ancora avvenuto ma non sono stati previsti ulteriori ristori a dicembre 2024.
Il consiglio del sindacato per cercare di recuperare gli importi spettanti è quello di inviare una diffida al Ministero dell’Economia entro il 20 dicembre per chiedere il rispetto della legge e sbloccare gli aumenti.