L'aumento dei prezzi alimentari, la pressione inflazionistica e il fenomeno della shrinkflation hanno reso più complesso il controllo delle spese domestiche. Il dato Istat evidenzia che, nel 2025, il carrello della spesa incide fino al 19% sul bilancio di molte famiglie.
Nel contesto attuale, un approccio consapevole alla scelta dei punti vendita e all'analisi delle offerte disponibili risulta indispensabile per ottimizzare i costi annuali senza derogare agli standard qualitativi abituali.
Quanto si può risparmiare davvero scegliendo i supermercati e discount più convenienti
Le recenti analisi condotte su un campione di 1.150 punti vendita e oltre 1,6 milioni di prezzi rilevati, mostrano come la scelta accurata dei supermercati e discount possa determinare una differenza significativa nel bilancio familiare. Una famiglia composta da quattro persone, con una spesa media annua di 9.276 euro, ha la possibilità di risparmiare fino a 3.700 euro optando per l'insegna più vantaggiosa e selezionando i prodotti con il miglior rapporto prezzo-qualità. Questo corrisponde a una riduzione del 40% rispetto alla media nazionale. In pratica:
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Single: possibilità di recuperare fino a 2.249 euro su una spesa annua di 5.638 euro.
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Coppie: potenziale risparmio di 3.273 euro su 8.208 euro di spesa.
Oltre al canale distributivo, la tipologia di prodotti e le abitudini di acquisto influenzano in modo determinante la spesa totale:
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Prediligendo i prodotti dal prezzo più basso disponibili sugli scaffali (primo prezzo), il risparmio massimo si ottiene presso i discount, in particolare Eurospin.
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L'acquisto di prodotti a marchio dell'insegna (private label) permette di ottenere riduzioni fino a 3.308 euro, con Carrefour come principale riferimento.
Le statistiche dimostrano che anche le scelte legate ai brand di marca comportano differenze sensibili: per questa categoria, il margine di risparmio non supera i 506 euro annui, ma le oscillazioni di prezzo tra punti vendita diversi possono superare il 100%.
La variabilità della convenienza sottolinea la necessità di un monitoraggio sistematico delle offerte e di un'analisi ragionata dei canali di vendita disponibili sul territorio.
Le catene più economiche: Eurospin, Lidl, In's Mercato, Aldi e MD a confronto
La dinamicità del settore distributivo, unita alla crescente attenzione verso la spesa intelligente, ha portato i principali discount italiani a differenziarsi per strategie di prezzo, qualità e assortimento. Analizzando la competitività delle insegne leader, emergono i seguenti risultati:
Insegna
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Indice di convenienza
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Risparmio annuo massimo
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Eurospin
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100
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3.700 euro
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Lidl
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102-106
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3.400 euro
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In's Mercato
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100-104
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2.838 euro (spesa mista)
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Aldi
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101
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N/A
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MD
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104
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N/A
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Emerge allora che:
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Eurospin: resta il discount più conveniente per chi orienta l'acquisto ai prodotti primo prezzo.
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Lidl: offre un equilibrio avanzato tra convenienza e qualità percepita, introducendo frequentemente promozioni stagionali e una gamma di prodotti a marchio proprio.
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In's Mercato: primeggia nella spesa mista, ideale per il consumatore che alternerà prodotti di marca, private label e primi prezzi.
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Aldi e MD: si posizionano con prezzi competitivi e una crescente attenzione alla qualità dei freschi e dei segmenti bio.
La scelta tra queste insegne deve essere ponderata anche sulla base della localizzazione geografica e della capillarità dei punti vendita.
Spesa mista, prodotti di marca o private label: come cambia la convenienza a seconda del carrello
Per definire una strategia di risparmio efficace, è essenziale distinguere le diverse modalità di acquisto e osservare come variano i costi:
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Spesa mista: Un carrello che combina prodotti di marca, private label e opzioni economiche riflette la realtà di molte famiglie italiane. Nei discount, il risparmio medio annuo raggiunge fino a 2.838 euro con In's Mercato, seguito da Eurospin e Lidl. Nei supermercati tradizionali e iper, il margine si restringe sensibilmente, con Famila a guidare la classifica (208 euro).
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Prodotti di marca: L'acquisto esclusivo di brand conosciuti garantisce affidabilità, ma riduce i margini di risparmio. Famila offre la migliore convenienza, con una media annuale di 506 euro risparmiati rispetto alle insegne meno vantaggiose. Le differenze di prezzo tra punti vendita, tuttavia, restano notevoli: lo stesso prodotto può costare il doppio in negozi diversi.
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Private label: I prodotti a marchio dell'insegna rappresentano un compromesso tra risparmio e qualità. Carrefour si conferma leader nella convenienza con risparmi annui intorno ai 3.308 euro. Questi articoli offrono una qualità simile ai brand noti ma con prezzi notevolmente inferiori, influenzando positivamente il bilancio familiare.
La scelta tra questi approcci deve tenere conto delle abitudini, delle preferenze di gusto e delle esigenze nutrizionali del nucleo familiare. I margini di risparmio si amplificano gestendo il carrello con flessibilità e monitorando continuamente le offerte dedicate a ciascuna categoria.
Le differenze tra Nord, Centro e Sud Italia: dove si risparmia di più e perché
L'analisi della distribuzione geografica delle opportunità di risparmio restituisce un quadro eterogeneo:
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Nelle regioni settentrionali, la forte competizione tra le insegne e un più elevato reddito medio determinano un'incidenza più bassa della spesa alimentare sul bilancio familiare: il peso si attesta tra il 10,7% (Trentino-Alto Adige) e l'11,1% (Lombardia), con una media annua tra 6.600 e 6.900 euro per famiglia.
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Centro Italia: Si manifesta una situazione intermedia, con città virtuose come Firenze (fino a 970 euro di risparmio annuo) e altre realtà caratterizzate da margini più contenuti. L'incidenza della spesa si aggira sul 13% del reddito, leggermente superiore rispetto al Nord.
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Sud: Qui la spesa media è confrontabile con la media nazionale ma la minore intensità della concorrenza e i redditi più bassi aumentano esponenzialmente il peso sui bilanci. In Puglia, Calabria e Campania la spesa assorbe oltre il 18% del reddito annuale, toccando il 19,3%.
I dati rivelano che, al Nord, le opportunità di risparmio sono più ampie sia grazie alla varietà dei punti vendita sia alla presenza di insegne discount maggiormente diffuse. Contrariamente, al Sud la minore concorrenza rende la differenza di prezzo tra i negozi meno significativa e i margini di economia più limitati.
Tra le regioni più costose si evidenziano la Valle d'Aosta, il Lazio e l'Umbria, con una spesa familiare che supera anche del 16% i valori registrati nel Nord. A livello pratico, il differenziale nell'incidenza della spesa sul reddito tra le aree più virtuose e quelle più penalizzate può arrivare all'80%.
Come variano i prezzi nelle città: Venezia, Como e Sassari a confronto
Il confronto tra le principali città italiane offre spunti utili per comprendere le oscillazioni locali dei prezzi:
Città
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Spesa annua minima
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Risparmio massimo (differenza tra punti vendita)
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Venezia
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6.260 euro
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Tra le migliori in Italia
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Como
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6.282 euro
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1.386 euro
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Sassari
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7.410 euro
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Tra le peggiori in Italia
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A Venezia e Como il livello competitivo dei punti vendita, trainato dalla presenza di diversi discount e da una forte concorrenza tra gli operatori della GDO, permette di mantenere scontrini più bassi e un margine di risparmio superiore. Sassari, al contrario, si distingue per l'assenza di incentivi price oriented e un costo della spesa annua difficilmente contenibile sotto la soglia dei 7.400 euro. Questo quadro si riflette anche nella distribuzione delle offerte promozionali e nella disponibilità di referenze a marchio commerciale o “primo prezzo”.