Quali sono i casi in cui l'Agenzia delle Entrate ha la facolt di effettuare controlli sui propri atti e aumentare le tasse e le sanzioni: cosa prevedono le norme in vigore
L'Agenzia delle Entrate può aumentare le tasse o le sanzioni anche in un secondo momento? L’Agenzia delle Entrate, come ogni altro ente pubblico, ha la possibilità di autotutela. Si tratta della facoltà di riesaminare, verificare ed eventualmente correggere, in maniera del tutto autonoma senza previ permessi, eventuali errori nei propri atti. Vediamo di seguito nel dettaglio come funziona tale autotutela nel ricalcolo delle tasse.
Ha, infatti, chiarito che il Fisco ha la piena facoltà di annullare un accertamento viziato e sostituirlo con uno più oneroso per il contribuente, anche senza nuovi elementi, ma a condizioni specifiche.
Secondo quanto stabilito, le tasse possono essere, infatti, aumentate in un secondo momento nel caso in cui l’atto originario presenti vizi nella forma o nella sostanza, per esempio se c’è un errore di calcolo, o di motivazione, ecc, e se nel frattempo non è decaduto il termine per l’accertamento del tributo.
Scatta, dunque, l’autotutela sostitutiva delle Entrate quando l’atto originario, viziato, viene annullato e sostituito con un nuovo atto, più oneroso per il contribuente.
L’Agenzia delle Entrate può esercitare il potere di autotutela sia in pendenza dei termini di un ricorso tributario e sia in presenza di un avviso di accertamento divenuto definitivo, ma non può essere retroattivo se sono decorsi i relativi termini.
Può, dunque, essere applicata a tutti gli atti in corso di validità ma non a quelli ormai scaduti.
Inoltre, l’istanza di autotutela fiscale, con il conseguente aumento di tasse e sanzioni, si può presentare solo a partire dal momento in cui si riceve un accertamento fiscale.