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Tassazione giorni festivi nel 2026 come cambia ufficialmente: per chi, quali giorni include, di quanto è, importi massimi e regole

di Marcello Tansini pubblicato il
nuove tasse chi lavora festivi 2025

Via libera alla tassazione agevolata del 15% per le maggiorazioni per il lavoro festivo fino a 1.500 euro: la novità in Manovra finanziaria 2026

A partire dal 2026 il sistema fiscale relativo ai compensi percepiti per il lavoro festivo subirà importanti modifiche. Il legislatore ha deciso di intervenire con una tassazione ridotta al 15% per lavoro festivo manovra 2026, mirando sia ad incrementare il netto in busta paga dei lavoratori sia ad offrire un incentivo concreto alla disponibilità a coprire turni nei giorni festivi.

Cosa prevede la nuova tassazione agevolata per il lavoro nei festivi

La principale innovazione introdotta dalla manovra è una flat tax agevolata del 15% applicata alle maggiorazioni retributive riconosciute per il lavoro festivo. Questa misura non investe l’intera retribuzione, ma solo le somme percepite per turni festivi, straordinari effettuati nei giorni di festa secondo il calendario nazionale o contrattuale, e specifiche indennità di turno collegate al servizio nei giorni festivi o nei riposi settimanali.

La detassazione rappresenta un incentivo sia per i lavoratori che per le aziende, in quanto consente di mantenere invariato il costo lordo per i datori di lavoro incrementando il netto percepito, senza generare oneri aggiuntivi con le seguenti modifiche:

  • Aliquota agevolata: applicazione del 15% sulle maggiorazioni per festivi, rispetto alle attuali aliquote Irpef che possono arrivare fino al 43% negli scaglioni alti
  • Spettro di applicazione: lavoro festivo (inclusi domeniche e giornate di festività civile o religiosa definite dal Contratto Nazionale di Lavoro), lavoro notturno e indennità per turni
  • Modalità attuative: la misura opera come imposta sostitutiva, eliminando anche le addizionali regionali e comunali sulle specifiche voci retributive selezionate

A chi si applica la flat tax del 15%: requisiti e limiti di reddito

L’applicabilità della tassazione ridotta al 15% per lavoro festivo in Manovra 2026 è subordinata al rispetto di specifici requisiti, sia soggettivi che oggettivi. La platea coinvolta è quella dei lavoratori dipendenti pubblici e privati, ad esclusione di alcune categorie per cui sono previsti trattamenti differenziati come nel caso delle strutture turistico-alberghiere.
  • Limite di reddito: possono accedere all’agevolazione i dipendenti che nel 2025 abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 40.000 euro annui
  • Requisito di tipologia: ammessi i rapporti di lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato, ad esclusione di collaborazioni coordinate e continuative, professionisti e autonomi
  • Categorie escluse: per i lavoratori del settore turistico-alberghiero le aliquote e i massimali potrebbero seguire regole specifiche, in fase di definizione
Inclusi nel beneficio sono anche coloro che prestano lavoro a turni nei servizi pubblici essenziali, sanità, produzioni industriali a ciclo continuo, comparto trasporti e in tutte le attività in cui le prestazioni festive sono stabilite contrattualmente. L’accesso alla tassazione agevolata è automatico per chi rispetta le condizioni reddituali e tipologiche, senza necessità di richiesta formale da parte del lavoratore.

Quali giorni festivi sono coinvolti e come vengono pagati

La tassazione al 15% interesserà tutte le maggiorazioni relative alle ore lavorate nei giorni festivi riconosciuti dalla normativa vigente o dai contratti collettivi. I giorni comunemente rientranti sono:

  • Festività nazionali (es: 1° gennaio, 25 aprile, 1° maggio2 giugno, 15 agosto, 1° novembre, 8 dicembre, 25-26 dicembre)
  • Festività religiose eventualmente riconosciute nei diversi ambiti contrattuali
  • Domeniche e riposi settimanali, secondo la turnazione prevista dal Ccnl
Per ogni ora lavorata nei giorni festivi, secondo i Ccnl di riferimento, il lavoratore ha diritto ad una maggiorazione variabile, di norma tra il 30% e il 50% del valore orario ordinario, ma con picchi superiori in alcune categorie come sanità o trasporti.
Giorno festivo Maggiorazione media
Domenica 30-35%
Feste civili (es. 2 giugno) 35-40%
Feste religiose (es. Natale, Pasqua) 50% o più

Il nuovo regime fiscale valorizzerà il netto di tali maggiorazioni, rendendo la prestazione straordinaria in giorni festivi più conveniente sia in termini di motivazione che di ritorno economico.

Importi massimi detassabili: tetti annuali e regole operative

Per contenere l’impatto sulla finanza pubblica e garantire equità nell’accesso al beneficio, l’agevolazione sulla tassazione ridotta al 15% per lavoro festivo manovra 2026 prevede un importo massimo di somme detassabili per ogni lavoratore:

  • Tetto annuo: il massimale riconosciuto è fissato a 1.500 euro annui per i dipendenti privati e a 800 euro all'anno per i dipendenti pubblici (con redditi entro i 50mila euro) su cui può applicarsi la flat tax sulle voci relative a festivi e turni
  • Gestione eccedenze: oltre tale soglia, le maggiorazioni tornano all’imposizione ordinaria Irpef secondo lo scaglione di reddito
  • Periodo di riferimento: il tetto massimo deve intendersi per anno solare e rapportato alla singola posizione lavorativa

Confronto tra regime attuale e nuova normativa: quanto si guadagna in più

Ad oggi, le maggiorazioni per lavoro festivo sono sottoposte alle ordinarie aliquote fiscali Irpef, spesso superiori al 30% e, per i redditi alti, fino al 43%, oltre alle addizionali locali. Ciò ha sempre ridotto il vantaggio netto derivante dallo straordinario festivo.
  Regime attuale (Irpef) Nuovo regime (flat tax 15%)
Reddito 25.000€ / 200h festivi ~ 2.700€ netti ~ 3.300€ netti
Reddito 45.000€ / 200h festivi ~ 2.400-2.500€ netti ~ 3.300€ netti

In media, il lavoratore può beneficiare di un incremento annuo tra 600 e 900 euro, a seconda dello scaglione Irpef e del numero di ore lavorate in giorni festivi.

Impatto della misura su lavoratori e aziende: vantaggi e criticità

L’introduzione della tassazione ridotta dovrebbe avere un impatto positivo sul potere d’acquisto e sulla disponibilità dei dipendenti a coprire i turni meno richiesti, con ricadute favorevoli in settori dove la copertura dei servizi essenziali durante festivi risulta più complessa. Tra i vantaggi principali:

  • Aumento della retribuzione netta su quote mirate senza crescita del costo del lavoro per le imprese
  • Maggiore incentivo ad accettare turni festivi, con minori carenze di personale in servizi critici
  • Semplificazione delle relazioni industriali, sulla scia dei benefici già osservati con la flat tax sui premi di produttività
Tuttavia non mancano criticità da monitorare:
  • Impatto sul gettito fiscale complessivo, che richiederà coperture di bilancio
  • Rischio di abusi (es. gonfiamento delle ore festive dichiarate)
  • Benefici maggiori per i livelli retributivi più alti rispetto ai bassi redditi in valore assoluto
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