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Titoli di Stato più sicuri al mondo con rating tripla AAA e rendimenti del 4% in media nel 2025

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Come conciliare stabilità e profitto

Chi cerca titoli di Stato con rating tripla A e rendimento del 4% si trova di fronte a un paradosso.

Il rating AAA è la massima valutazione attribuibile a un emittente sovrano da parte delle principali agenzie di rating internazionali - Standard & Poor's, Moody's e Fitch - ed è un segnale di solidità fiscale, affidabilità creditizia e stabilità politica. Solo pochissimi Paesi al mondo nel 2025 possono vantare ancora questo riconoscimento, tra cui Germania, Paesi Bassi, Lussemburgo, Australia, Svizzera, Danimarca, Svezia, Singapore e Norvegia. Gli Stati Uniti, pur rimanendo un emittente dominante e considerato safe haven, hanno perso la tripla A da parte di alcune agenzie, scivolando in posizione Aa1 o AA+. Approfondiamo in questo articolo:

  • Come conciliare stabilità e profitto nel 2025
  • Costruire sicurezza con intelligenza finanziaria

Come conciliare stabilità e profitto nel 2025

Gli Stati Uniti perdono anche l'ultimo sigillo di massima affidabilità creditizia. Dopo Standard & Poor's nel 2011 e Fitch nel 2023, ora anche Moody's ha tolto la tripla A, abbassando il rating sovrano di Washington di un gradino, a Aa1. Con questa decisione, gli Stati Uniti escono ufficialmente dal ristretto club dei Paesi considerati al vertice dell'affidabilità finanziaria dalle tre principali agenzie di rating.

A detenere oggi il massimo punteggio da tutte e tre - S&P, Moody's e Fitch - sono rimasti 9 Paesi: Australia, Danimarca, Germania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Singapore, Svezia e Svizzera. A questi si aggiunge il Canada, che però non è riconosciuto come tripla A da Fitch.

Il downgrade di Moody's è motivato dall'espansione del debito pubblico statunitense, ormai vicino ai 37.000 miliardi di dollari, e dai crescenti costi del servizio del debito. L'agenzia americana ha espresso scetticismo sulla capacità del governo di ridurre deficit e spesa pubblica.

La reazione dei mercati è stata immediata: i rendimenti dei Treasury sono balzati verso l'alto, con il decennale tornato sopra il 4,5% e il trentennale volato oltre il 5%. Nonostante il colpo d'immagine, i titoli di Stato statunitensi continuano a offrire rendimenti competitivi, specie se paragonati a quelli dei Paesi ancora classificati AAA.

Tra i benchmark: l'Australia si attesta attorno al 4,6% sui decennali, ma gli altri sono ben più distanti. La Germania rende circa il 2,6%, la Svezia il 2,04%, la Danimarca il 2,13%, e Singapore si ferma al 2,5%. Più generosi i rendimenti di Lussemburgo (3,6%) e Norvegia (4%), mentre la Svizzera rimane in fondo alla classifica con uno 0,31% sul decennale.

Costruire sicurezza con intelligenza finanziaria

Chi vuole ottenere un rendimento medio annuo del 4% senza scendere a compromessi sulla sicurezza assoluta deve rinunciare all'idea del singolo titolo perfetto e abbracciare un approccio più sofisticato. La soluzione passa per una composizione di portafoglio che preveda una componente core costituita da titoli AAA a basso rendimento e una componente satellite formata da obbligazioni con rating lievemente inferiore, ma ancora investment grade. Questo bilanciamento permette di proteggersi dalla volatilità, contenere il rischio e, nel medio periodo, raggiungere il target di rendimento atteso.

Con una curva dei tassi che resta tesa ma mostra segnali di inversione, costruire un portafoglio a scaletta (laddering) può offrire vantaggi. Distribuire l'investimento su scadenze multiple consente di ridurre la sensibilità ai movimenti dei tassi e di reinvestire a condizioni aggiornate.

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